Non è obbligatorio pagare il secondo acconto Irpef dell’anno con il 730/2025. Vediamo come evitare di versare l’acconto anche a dicembre.
Con il modello 730/2025 viene determinata l’Irpef da versare a saldo per il 2024 e come acconto per il 2025. Mentre il primo acconto dell’Irpef si paga a giugno, con il saldo 2024, il secondo acconto per l’anno in corso si deve versare a fine anno. Non tutti sanno, però, che è possibile non versare il secondo acconto, indicando la scelta direttamente in dichiarazione dei redditi.
La stagione dichiarativa è entrata nel suo vivo da circa un mese, con l’Agenzia delle Entrate che ha messo a disposizione i modelli precompilati dallo scorso 30 aprile. Con il 730 la trasmissione deve essere effettuata entro il 30 settembre, ma va chiarito che il versamento dell’Irpef deve essere effettuato entro il 30 giugno di ogni anno (per chi presenta la dichiarazione dopo questa data e versa l’Irpef in ritardo sono previsti interessi da applicare all’imposta da versare).
Il contribuente può scegliere, in sede di compilazione della dichiarazione, di non versare il secondo acconto Irpef, questo perché da un anno all’altro si possano avere minori entrate o variazione del reddito e in quel caso è possibile chiedere la riduzione o, anche, l’azzeramento dell’acconto. Cerchiamo di capire come funziona l’acconto e chi può avere diritto alla riduzione o alla cancellazione dello stesso.
730/2025, Redditi Pf e secondo acconto Irpef
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi il pagamento dell’Irpef è riferito all’anno di imposta precedente a saldo, ma si versa anche l’acconto per l’imposta relativa all’anno in corso. L’acconto è dovuto solo se l’imposta dovuta per l’anno precedente è superiore a 51,65 euro (sottratte le detrazioni spettanti).
L’acconto che si deve versare è pari al 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente e si versa in una o due rate, in base all’importo:
- se l’acconto ha importo inferiore a 257,52 euro andrà versato interamente entro fine anno (30 novembre);
- se l’acconto ha importo superiore il versamento viene suddiviso in due rate, una pari al 40% entro il 30 giugno, una pari al 60% entro il 30 novembre.
Il contribuente che pensa di avere entrate minori rispetto all’anno passato, che determinino una imposta inferiore, può chiedere una riduzione o un azzeramento dell’acconto.
Chi versa il secondo acconto?
L’acconto di novembre è dovuto dai soggetti che rientrano nel regime forfettario e quelli che devono applicare gli Isa. In questi casi, il contribuente, è chiamato a presentare la dichiarazione dei redditi con modello Redditi Pf.
C’è da sottolineare, però, che in alcuni casi l’acconto è dovuto anche dai contribuenti che utilizzano il modello 730 e nello specifico prevede le stesse modalità di versamento delle imposte qualora il contribuente non abbia sostituto di imposta.
Per i contribuenti con sostituto di imposta che utilizzano il modello 730, invece, eventuali importi a debito o a credito sono pagati o trattenuti direttamente dal sostituto di imposta in busta paga.
Quando è possibile non versare l’acconto di novembre?
Se il contribuente sa che l’imposta dovuta per l’anno in corso sarà minore rispetto a quella versata per l’anno precedente, può chiedere una riduzione o l’azzeramento dell’acconto di novembre.
Potrebbe essere il caso del contribuente che ha cessato uno o più contratti di affitto con la cedolare secca, ad esempio, o, ancora, nel caso di cittadino che abbia sostenuto oneri deducibili o spese detraibili molto alte che andranno ad abbattere l’imposta dell’anno successivo.
In questi casi è possibile ridurre l’acconto comunicando al sostituto di imposta, entro il 10 ottobre, l’azzeramento dell’importo o l’importo minore da trattenere come seconda o unica rata di novembre. Va considerato, però, che si tratta di una possibilità che è offerta al contribuente sotto la propria responsabilità e che va valutata, di anno in anno, con molta attenzione. Versare un importo inferiore di quello dovuto, infatti, espone il contribuente al rischio di vedersi elevare sanzioni, ma al tempo stesso consente di versare in anticipo imposte più alte rispetto a quelle realmente dovute.
Come non versare acconti con il 730
Se la strada di comunicare al sostituto di imposta non si ritiene opportuna, il contribuente può agire anche in autonomia e scegliere direttamente dal modello 730 di non versare gli acconti per l’anno in corso.
Come si indica che non si verseranno acconti? Il Quadro di riferimento è quello F e nello specifico la sezione V.
Per non versare nessun acconto è necessario barrare, nella sezione V, la casella 1 del rigo F6.
Se, invece, si vuole versare un acconto inferiore a quello che risulta dal 730 è necessario barrare la casella 2 del rigo F6 indicando la somma che si desidera sia trattenuta dal sostituto di imposta a titolo di acconto per il 2024.
La stessa regola vale per l’acconto dell’addizionale comunale che si può scegliere di non versare barrando la casella 3 del rigo F6 (se si sceglie di versare un importo inferiore si deve indicare la somma da versare in colonna 4).
Per l’acconto della cedolare secca, infine, si deve barrare la casella 5 del rigo F6 per non versare nulla, o inserire nella colonna 6 la somma che si intende versare.
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