Mining pool 2022: migliori, cosa sono, come funzionano

Claudia Cervi

20 Maggio 2022 - 08:07

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Mining pool 2022 per migliorare le possibilità di estrarre bitcoin o altre criptovalute. Una guida per individuare le migliori, capire cosa sono e come funzionano.

Mining pool 2022: migliori, cosa sono, come funzionano

La crescita della rete di Bitcoin ha reso il mining sempre più competitivo: estrarre per primi nuove monete digitali è diventato sempre più difficile con la potenza di calcolo di un normale computer. Per questo motivo sono nati i mining pool, per aggregare l’hashrate di più miner e avere un vantaggio competitivo per trovare un maggior numero di blocchi e con la frequenza più alta.

Vediamo di seguito cosa sono i mining pool, come funzionano e quali sono i migliori nel 2022.

Cosa sono i mining pool

I mining pool sono gruppi di persone che uniscono le forze mettendo a disposizione la propria potenza di calcolo per estrarre più velocemente Bitcoin o altre criptovalute. Grazie alla collaborazione le probabilità di estrarre blocchi da una blockchain aumentano così come quelle di ottenere guadagni costanti ed equamente suddivisi.

Per avviare l’attività di mining, occorre spendere migliaia di euro in attrezzature (hardware con elevata capacità di calcolo, schede video performanti a circuiti integrati specifici, software, sistemi di raffreddamento e altro) e in energia elettrica per il loro funzionamento.

Con il passare del tempo il mining è diventato sempre più difficile a causa dell’halving, un processo automatizzato che dimezza l’emissione di monete generate dal sistema a fronte di una potenza di calcolo necessaria sempre maggiore. Estrarre criptovalute con il proprio computer sta diventando sempre più difficile e dispendioso.

I mining pool risolvono questo problema, permettendo ai singoli miner di aggregare il proprio hashrate in modo da diventare un unico grande minatore.

Possiamo definire i mining pool come gruppi decentralizzati organizzati e gestiti da terze parti che coordinano l’hashrate dei minatori di tutto il mondo e condividono le ricompense in bitcoin in maniera proporzionale all’hash power conferito al pool.

Le mining pool sono un modo per i singoli minatori di combinare la capacità di hashing in modo che possano minare come se fossero un unico grande minatore. Ricordiamo che l’hashing è un processo irreversibile di conversione di una determinata stringa in un altro valore, espresso sotto forma di codice alfanumerico, ed è alla base del processo di estrazione. L’hash rate indica dunque il numero di operazioni computazionali che un miner riesce ad eseguire in un secondo.

Come funzionano i mining pool

I miner che partecipano ai mining pool mettono in comune le proprie risorse di calcolo per ottenere pagamenti più consistenti. Le ricompense per la risoluzione dei blocchi vengono distribuite in base al contributo fornito dai singoli durante i processo di mining, definito share.

Quando un membro del pool contribuisce attivamente alla creazione di nuove criptovalute, viene premiato. Se invece il lavoro non contribuisce a convalidare o ad aggiungere nuovi alla blockchain, non riceve alcun premio.

All’interno del mining pool viene designato un coordinatore che distribuisce i blocchi tra i partecipanti evitando così lo spreco di hashing.

Il lavoro viene assegnato ai singoli miner in due modi:

  • metodo tradizionale: il coordinatore assegna al miner una unità di lavoro costituita da uno specifico intervallo di nonce.
  • metodo senza incarico: i membri del pool possono scegliere il lavoro senza alcun incarico predefinito. Il coordinatore deve evitare che possano esserci due miner che prendano lo stesso range.

In base allo schema di distribuzione delle ricompense tra i partecipanti, troviamo diverse tipologie di mining pool:

  • Pay-per-Share o PPS: uno degli schemi più diffusi prevede il pagamento istantaneo e garantito subito dopo la soluzione di un blocco, utilizzando i fondi del pool;
  • Proporzionale o PROP: è un metodo di distribuzione del compenso tra tutti i miner della pool che hanno convalidato un blocco dati in modo proporzionale al numero di share ottenuto dai singoli.
  • Massimo pagamento per azione o SMPPS: simile al PPS, limita la remunerazione al massimo guadagno ottenuto dal pool.
  • Condivisione massima o ESMPPS: i pagamenti sono divisi equamente tra i miner del pool
    Esistono poi altre varianti:
  • Full Pay Per Share o FFPS: soluzione simile alla precedente che integra la ricompensa del mining con una commissione di transazione, distribuita sempre in base al contributo fornito durante il processo.
  • Pay-per-last-N-shares o PPLNS: quseto metodo premia i minatori solo quando il pool estrae con successo un blocco.
  • Double Geometric Method o DGM: è un metodo ibrido tra il PPLNS e i tipi di ricompensa geometrica. Permette all’operatore della pool di assorbire parte del rischio di perdita.
  • Slush’s pool o BPM: è un metodo a punteggio utilizzato in origine in un mining pool di Bitcoin. I punti derivano dall’hashrate e da quanto tempo il partecipante è stato nella pool.
  • SCORE Approach: è un metodo di calcolo proporzionale e prevede la distribuzione della ricompensa in base al momento in cui il lavoro di ogni miner viene presentato.

Come entrare in un mining pool

Prima di entrare a far parte di un mining pool è importante valutare alcuni aspetti:

  • commissioni: il costo per partecipare al pool (di solito intorno all’1%)
  • payout minimo: la soglia minima per ritirare le ricompense
  • posizione del server: è preferibile scegliere un server vicino per aumentare l’efficienza del mining
  • hashrate globale del pool
  • multicoin: possibilità di estrarre diverse monete
  • metodo di pagamento: quale modalità è utilizzata per condividere i pagamenti tra i membri ed eventuali tasse.

Una volta scelto il mining pool occorre registrarsi al sito e scaricare il software sul proprio computer o telefono seguendo le istruzioni fornite dalla società.
Infine occorre collegare il software di mining al pool.
Esistono diversi tipi di software per l’estrazione di criptovalute e variano in base alla valuta digitale scelta.

Alcuni mining pool mettono a disposizione delle demo per prendere familiarità con la dashboard.
Successivamente si può iniziare a utilizzare il software.

Per tutti i mining pool è possibile impostare una soglia minima di pagamento a un minimo di 0,001 BTC, ma spesso ci sono commissioni aggiuntive per eventuali pagamenti inferiori a 0,01 BTC. Nella scelta del mining pool occorre dunque valutare anche questo aspetto.

Quale mining pool è più redditizio?

Tutti i mining pool utilizzano un algoritmo per distribuire e raccogliere le attività di mining dai membri del pool. Lo scopo del pool è quello di facilitare e velocizzare le attività di mining suddividendo il lavoro di mining tra i partecipanti.

I migliori pool hanno un algoritmo a difficoltà variabile (SHA-256) che consente di assegnare compiti più difficili ai membri con hashrate più elevato e un compito meno difficile ai minatori più piccoli. La maggior parte dei pool utilizza questo tipo di algoritmo.

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come un maggior hashrate aumenti le probabilità di estrazione di criptovalute.

Tra i mining pool con maggior hashrate troviamo:

  • F2Pool, fondato nel 2013 e che possiede il 20% di tutto l’hashrate di Bitcoin, ma permette di estrarre anche altre criptovalute. Nel processo di distribuzione dei guadagni, il pool trattiene il 2,5% degli introiti come costi di commissione, ed eroga i pagamenti giornalieri.
  • AntPool è uno dei più grandi mining pool attivi oggi ed estrae circa l’11% di tutti i blocchi. La base operativa è in Cina, ma ha server in tutto il mondo. Prevede la possibilità di scegliere tra diverse modalità di guadagno, la dashboard è facile da usare, ma offre ricompense inferiori ad altri pool.
  • Slush pool, fondato nel 2010, vanta oltre 1,25 milioni di Bitcoin estratti. Ha una dashboard intuitiva per i meno esperti ed una più avanzata. Le commissioni per i pagamenti inferiori a 0,01 BTC sono del 2%, superiori alla media.
  • Nanopool, pool più grande sulla rete Ethereum e per l’estrazione di altcoin popolari.

Mining pool: è profittevole?

Molti si domandano se il mining pool è ancora profittevole. Il mining di bitcoin è molto complesso e richiede elevati costi iniziali di investimento e manutenzione non adatto ai principianti che lavorano su piccola scala.

Nel 2009 la ricompensa era di 50 Bitcoin per blocco, ma il suo valore era di poco superiore allo zero. Ogni quattro anni (circa dopo la validazione di 210.000 blocchi) si verifica l’halving che dimezza la ricompensa per la creazione di una nuova moneta. Dopo l’ultimo halving nel 2020 la ricompensa per il mining è di 6,25 Bitcoin.

Per stabilire se il mining è profittevole occorre considerare l’hashrate, fondamentale per avere dei profitti apprezzabili. Potendo contare su un hashrate elevato, per esempio per la partecipazione a mining pool, sarà più facile risolvere i problemi e ottenere profitti.

Mining pool vs mining singolo: vantaggi e svantaggi

Unirsi in mining pool offre ai miner indubbi vantaggi ma presenta anche degli svantaggi. Vediamoli nel dettaglio.

Vantaggi dei mining pool:

  • Costi inferiori per l’acquisto delle attrezzature neccessarie per il mining rispetto al mining singolo.
  • Risparmio economico per le spese di corrente elettrica e linea interenet.
  • Probabilità di ottenere ricompense maggiore rispetto al mining singolo.

Svantaggi del mining pool:

  • Minore autonomia decisionale rispetto al mining singolo
  • I profitti devono essere suddivisi tra i miner partecipanti al pool
  • Rischio di accentramento da parte dei più grandi mining pool e di possibile interferenza nel processo di mining, minacciando il concetto stesso di sistema decentralizzato.

Minare Bitcoin o Ethereum nel 2022

Conviene investire risorse ed energie per estrarre anche solo una minina parte di Bitcoin o meglio puntare su altre criptovalute come Ethereum?

Bitcoin ed Ethereum sono le criptovalute più note e capitalizzate al mondo. La perdita di valore subita nella prima metà del 2022 ha colpito entrambe le monete digitali, insinuando il dubbio sulla convenienza di estrarre nuovi blocchi.
A questo si aggiunge poi la crescente difficoltà computazionale per completare il processo di mining, definito da un algoritmo di aggiustamento della difficoltà (DAA).

C’è poi un’altra incognita, data dall’imminente passaggio di Ethereum alla versione 2.0. A causa della transizione dal protocollo proof of work a quello proof of stake, non sarà più possibile minare nuovi Ethereum, dato che la PoS non contempla miner per la convalida dei blocchi.

Tale circostanza rappresenta un deterrente per molti aspiranti miner che non hanno convenienza a investire nella tecnologia necessaria per svolgere tale processo.

Attualmente però, l’hashrate di Ethereum cresce costantemente e nulla lascia presagire un imminente passaggio alla nuova versione.
Nel momento in cui si scrive, la ricompensa del mining di Ethereum è di 2 ether per blocco. Un nuovo blocco viene aggiunto alla blockchain in media ogni 15 secondi.

Con riferimento a Bitcoin, per le ragioni viste prime, il mining sta diventando un’attività riservata agli operatori su larga scala e ai mining pool.

Migliori mining pool 2022 per Bitcoin

Durante il primo trimestre del 2022, l’hashrate di Bitcoin è stato in media compreso tra 180 e 200 exahash al secondo (EH/s). Nello stesso periodo il pool a generare più hashrate è stato c, che ha chiuso 2380 blocchi.
Abbiamo visto che la capacità di estrazione di nuove monete dipende dall’hashrate. Il miner che vuole aderire ad un pool deve confrontare i parametri delle varie offerte e individuare quello con le caratteristiche più adatte alla propria attività.

Ecco quali sono i migliori mining pool per Bitcoin:

  • F2Pool è in cima alla classifica per hashrate, con il 20% di tutto l’hashrate di Bitcoin
  • Foundry USA continua la sua crescita diventando in poco tempo la seconda più grande mining pool di Bitcoin con una quota del 15,42%
  • Poolin si posiziona al terzo posto con il 12% dell’hashrate
  • BTC.com ha un hashrate del 10% (e commissioni piuttosto alte, del 4%)
  • AntPool in quarta posizione, con il 9,9% dell’hashrate.

Migliori mining pool 2022 per Ethereum

A differenza di Bitcoin, a Ethereum manca la caratteristica della scarsità: non c’è un limite all’offerta totale di moneta. Per evitare problemi legati all’inflazione, il protocollo prevede comunque una progressiva diminuzione del premio pagato per l’estrazione. Se nel 2016 il premio per ogni blocco estratto era di 5 ETH ora è di 2 ETH.

Le migliori mining pool per estrarre Ethereum abbattendo i costi delle infrastrutture tecnologiche e dell’energia sono:

  • 2Miners ha server in Europa, Asia e Usa. Il pagamento minimo è 0,5 ETH, maturato ogni due ore. Il pool utilizza il sistema di ricompensa PPLNS.
  • Ethermine, con più di 280mila miner e un hashrate di 138,1 TH/s. TH/s significa “Tera Hashes per secondo”, cioè un trilione di calcoli al secondo. La commissione per partecipare al pool è dell’1%, tra le più basse sul mercato. Prevede una ricompensa di tipo PPLNS.
  • NanoPool ha oltre 45mila miner e un hashrate di 32,012 Gh/s. 1 Gh/s è un miliardo di hashes calcolati al secondo. La ricompensa per il pool viene calcolata secondo lo schema PPLNS.

Quale crypto conviene minare nel 2022?

Dopo aver compreso cosa sono le mining pool, come funzionano e quali sono le migliori, vediamo ora quale criptovaluta conviene minare nel 2022.

Il mining non riguarda infatti solo le criptovalute più conosciute come Bitcoin ed Ethereum ma può essere profittevole anche per le altcoins.

Una delle crypto che conviene minare nel 2022 è Monero, che dichiara di essere totalmente anonima. Per il mining di Monero è sufficiente un computer dotato di CPU. Il suo valore si aggira attualmente attorno ai 160 euro per token.

Quanto tempo ci vuole per minare 1 Bitcoin

Il mining di Bitcoin comporta la verifica delle transazioni e l’aggiunta di nuovi blocchi alla blockchain. Secondo le regole predefinite dal white paper pubblicato da Satoshi Nakamoto, il tempo necessario per estrarre un nuovo blocco è di dieci minuti.

Man mano che il numero di partecipanti al mining aumenta, la difficoltà per l’estrazione di 1 bitcoin aumenta in modo che ci vogliano esattamente 10 minuti per trovare un nuovo blocco. Le probabilità di essere i primi a individuare l’hash corretto per estrarre il nuovo blocco sono però bassissime e variano a seconda delle prestazioni e dalla potenza di elaborazione del computer utilizzato.
Ecco perché con un normale computer dotato di CPU ci potrebbero volere degli anni prima di riuscire a portare a termine il processo.

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