Milioni di tonnellate di olio da cucina usato in arrivo in Europa. Ecco a cosa serve

Alessandro Nuzzo

2 Maggio 2025 - 21:25

Chiuso il mercato USA per colpa dei dazi, la Cina si prepara ad invadere l’Europa con tonnellate di olio da cucina usato.

Milioni di tonnellate di olio da cucina usato in arrivo in Europa. Ecco a cosa serve

La politica dei dazi imposta da Donald Trump ha colpito duramente la Cina, che si ritrova ora a dover rinunciare a un mercato redditizio come quello statunitense. Tra i settori più colpiti c’è quello dell’olio da cucina usato, una sostanza di scarto che, attraverso specifici processi di lavorazione, può essere trasformata in un prodotto ad alto valore aggiunto.

Solo nel 2024, la Cina ha esportato negli Stati Uniti olio esausto per un valore complessivo di 1,1 miliardi di dollari. Complessivamente, nello stesso anno, la Cina ha esportato quasi tre milioni di tonnellate di olio da cucina usato, generando entrate pari a 2,64 miliardi di dollari.

Tuttavia, con l’introduzione delle nuove tariffe da parte dell’amministrazione Trump, esportare negli USA è diventato economicamente insostenibile per le aziende cinesi. Le ultime navi sono arrivate all’inizio di aprile, dopodiché le spedizioni si sono interrotte. Trump ha infatti imposto dazi del 125% sull’olio da cucina esausto di provenienza cinese, una misura drastica che ha portato di fatto al blocco dell’export verso gli Stati Uniti.

Di fronte a questo scenario, le aziende asiatiche stanno cercando mercati alternativi come l’Europa, ma anche Corea del Sud, Thailandia, Malesia e India. Richard Dickinson, direttore commerciale di Amarus Trading, uno dei principali operatori del settore in Cina, ha dichiarato: «Per il momento, le vendite negli Stati Uniti si sono fermate e crediamo che rimarranno tali nel medio termine. Alcune esportazioni saranno dirottate verso l’Europa e nuovi mercati asiatici».

Proprio in Thailandia e Malesia, nel corso dell’anno entreranno in funzione nuovi impianti di trasformazione dell’olio esausto in carburante, aumentando la domanda. Anche in Europa la richiesta è destinata a crescere, spinta dal nuovo obbligo imposto dall’Ue: utilizzare almeno il 2% di carburante per l’aviazione proveniente da fonti sostenibili. Di conseguenza, l’Europa potrebbe diventare la destinazione principale per almeno la metà delle spedizioni cinesi di olio da cucina usato.

L’olio da frittura diventa carburante

Ciò che un tempo era considerato solo un rifiuto oggi può letteralmente far volare gli aerei. L’olio da frittura usato, raccolto da ristoranti e industrie alimentari, può infatti essere trasformato in SAF (Sustainable Aviation Fuel), un carburante sostenibile per l’aviazione.

Il processo è relativamente semplice: l’olio viene filtrato, purificato e trattato chimicamente per ottenere un combustibile molto simile al cherosene tradizionale, ma con un impatto ambientale decisamente inferiore. Il SAF può essere utilizzato negli aerei esistenti, miscelato fino al 50% con carburanti fossili, e permette una riduzione delle emissioni di CO₂ fino all’80%, rappresentando un esempio concreto di economia circolare.

Nonostante la crescente domanda internazionale, le esportazioni cinesi di olio esausto sono destinate a calare nel 2025, complice un aumento della domanda interna. Il governo cinese ha infatti avviato un progetto pilota per l’uso di SAF in quattro aeroporti nazionali: Pechino, Chengdu, Zhengzhou e Ningbo. Si stima che le esportazioni cinesi di olio da cucina usato possano diminuire dal 20% al 40% rispetto al 2024, con un calo previsto di circa 150.000–200.000 tonnellate al mese nei prossimi mesi.

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