Immaginate di essere sfrattati perché un imprenditore milionario ha comprato un’intera penisola sul lago... Insolito, ma è successo davvero e anche vicino all’Italia.
A pochi chilometri dall’Italia sta succedendo qualcosa di davvero surreale. Un milionario ha acquistato una penisola sul lago di Zurigo e ha ora deciso di sfrattare tutti gli abitanti per riservarla alla propria famiglia. Non che il meccanismo sia insolito, ma in questo caso non si parla di un condominio, un semplice terreno o magari di un’azienda. Una vera e propria penisola che allunga ulteriormente la lista delle coste private svizzere, nonostante il (timido) tentativo dei Cantoni di restituire il territorio alla cittadinanza. Ecco cos’è successo.
Il milionario che compra una pensiola sul lago di Zurigo
Il protagonista di questa vicenda è Edgar Weber, imprenditore milionario e fondatore di Payroll Plus. Lo shopping dei più ricchi è difficilmente simile a quello delle persone comuni e Weber è proprio l’eccezione che conferma la regola. Nell’ultimo periodo si è dedicato a varie compravendite sul lago di Zurigo, inseguendo molteplici obbiettivi. Circa un anno fa ha comprato il ristorante Luegeten a Freienbach, un locale molto apprezzato sul posto ma soprattutto un punto di riferimento per turisti e viaggiatori. Dopo questa scelta spiccatamente imprenditoriale ha deciso di comprare, sempre nel comune di Freienbach, la penisola di Im Schilf.
Nessuno però si aspettava che l’avrebbe trasformata in un luogo privato a tutti gli effetti, non per affittare alloggi o proporre servizi (almeno per il momento), ma per dedicarla interamente alla propria famiglia. L’area di fatto non è di per sé grandissima, si tratta di circa 10.000 metri quadrati, ma pur sempre esorbitante per essere riservata a un proprietario e ai suoi familiari. È quasi uno spreco, considerando l’enorme potenzialità del posto, ma di certo l’imprenditore può godersi qualche sfizio e assicurare comfort alle persone care senza doversene preoccupare troppo.
Per riuscire nell’intento è però necessario che gli abitanti attualmente presenti lascino il posto, come è stato loro richiesto. In particolare, dovrebbero esserci circa 10 bungalow sull’area, che Weber vuole svuotare completamente al più presto. Di conseguenza è stato comunicato agli inquilini che il contratto d’affitto non sarà rinnovato alla scadenza, perciò i bungalow dovranno essere sgomberati entro quella data.
Di pari passo, il nuovo proprietario di Im Schilf si sta impegnando per trasformare la graziosa penisola a proprio piacimento, senza alcun timore per le modifiche al paesaggio. Intanto, alcune costruzioni sono in fase di valutazione perché potrebbero esser state edificate abusivamente, quando non interamente comunque rispetto ad alcune parti. In ogni caso, sembra che l’idea di Weber sia di radere completamente al suolo quanto presente per avere una penisola su misura.
Tutti gli abitanti sfrattati (nonostante le proteste)
La demolizione dei bungalow è già in programma, non appena saranno sfitti ovviamente, mentre i pochi residenti rimasti raccontano di svariati lavori in corso. Escavatori, alberi abbattuti e le prime tracce di una nuova costruzione. Sembra infatti che Weber sia pronto a costruire due ville (di cui una è quasi a metà dell’opera) e due case bifamiliari, oltre a qualche casetta di legno che sostituirà parte dei bungalow. Un sogno per la famiglia Weber, ma anche un incubo per gli inquilini (alcuni dei quali vivevano stabilmente nell’area).
La penisola viene infatti descritta come lo scorcio più bello sul lago di Zurigo, oltre a risultare molto conveniente. Adesso, però, tutto sta per cambiare. Weber ha acquistato tutto, a un prezzo di 69 milioni di franchi (circa 74 milioni di euro) o forse meno secondo le indiscrezioni, ed è pronto a un trasferimento in grande stile con l’intera famiglia.
L’opposizione degli inquilini non è servita a nulla, anche perché dal punto di vista legale l’imprenditore ha agito correttamente, ma i cittadini sono parecchio infastiditi dall’ennesima privatizzazione dello splendido lago. Le autorità, dal canto loro, possono ormai soltanto cercare di instaurare un clima di collaborazione con i proprietari, che detengono legittimamente i terreni ma devono comunque utilizzarli nel rispetto dei diritti altrui.
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