La ong Sea Watch con a bordo 33 migranti chiede un “porto sicuro”. Aspra la replica di Matteo Salvini: “L’Italia ha già fatto abbastanza per i migranti”
La ong Sea Watch chiede “un porto sicuro”. Lo fa tramite Twitter, dopo che Italia e Malta hanno espresso il loro no all’attracco dell’imbarcazione.
A bordo ci sono 33 migranti, che lo scorso 23 dicembre l’organizzazione ha tratto in salvo nel Mediterraneo centrale.
Al momento la nave si trova a sud-est di Lampedusa, a metà strada tra Malta e Sicilia, ma sia il governo di La Valletta che quello italiano hanno negato la loro autorizzazione allo sbarco.
A farlo per il Belpaese è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha parlato di un’Italia che “ha già fatto tanto per i migranti”, invitando ora gli altri Paesi a muoversi.
Migranti: la ong Sea Watch chiede un “porto sicuro”
Tramite Twitter la ong ha evidenziato la necessità di un “porto sicuro”, per mettere in salvo i 33 migranti (di 17 nazionalità diverse) presi a bordo lo scorso 23 dicembre nel Mediterraneo.
In questa mattina di #Natale, il nostro medico Hugo sta controllando le lampade di calore sul ponte di poppa. Non vogliamo che i nostri ospiti a bordo abbiano freddo.
Abbiamo bisogno di un porto sicuro.#United4Med #MerryChrismas pic.twitter.com/RN4FYjQ0GT
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 25 dicembre 2018
L’organizzazione, che ha trascorso il Natale al largo di Lampedusa, ha evidenziato la disponibilità concessa da 30 città e stati federali tedeschi, anche se la circostanza non è stata ancora confermata ufficialmente e ha per questo sollecitato una mossa subito:
🔵 Abbiamo salvato 33 persone in mare ma l'Europa si rifiuta di darci un rifugio sicuro per #Natale.
Oltre 30 città e stati federali tedeschi hanno dichiarato di voler accogliere le persone soccorse.
Chiediamo al governo federale e a @der_Seehofer di trovare una soluzione ora. pic.twitter.com/pH9tYnF7NI
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 24 dicembre 2018
A ufficializzare il no da parte italiana è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha parlato di un’Italia già pronta troppe volte in passato ad aprire “cuore e anche il portafoglio”:
“Contiamo sui tedeschi, sugli spagnoli, sugli olandesi, sui francesi. L’Italia negli anni passati ha fatto sbarcare più di 700mila persone. Direi che il cuore e il portafoglio li abbiamo aperti abbondantemente: adesso tocca agli altri”.
Solo pochi giorni fa Salvini aveva bloccato una ong spagnola con 300 persone a bordo, parlando anche in quel caso di porti chiusi, “per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta”.
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