Le migliori università europee, la (prima) classifica non sorride all’Italia

Giorgia Bonamoneta

20 Settembre 2023 - 23:08

condividi

Quali sono le migliori università d’Europa? È stata stilata la classifica delle migliori 690, ma l’Italia non è nelle prime posizioni. Ecco dove si piazza e perché.

Le migliori università europee, la (prima) classifica non sorride all’Italia

È stata presentata la classifica delle migliori università europee. Si chiama “QS World University Rankings: Europe 2024” e presenta 4 atenei italiani su 100, in una classifica che conta quasi 700 nomi. Bene, ma non benissimo quindi per il Belpaese, che si vede affossato per alcune qualità mancanti.

Chi guida la classifica è, senza troppe sorprese, l’Università di Oxford, seguita dall’Eth di Zurigo e l’Università di Cambridge al terzo posto. L’Italia non si aggiudica la top 10, così come la top 25. Si presenta con un proprio ateneo nella top 50, ma solo verso le ultime posizioni, dove compare il nome del Politecnico di Milano.

Il Politecnico è l’unica università italiana nelle prime 50 posizioni, mentre altri 3 atenei occupano le posizioni tra i primi 100 posti su 690 università prese a esame. Cosa spinge le università italiane giù nella classifica?

Le migliori 20 università europee: la classifica

Le prime posizioni delle migliori università europee non stupiscono. Da anni queste sono sul podio delle classifiche non solo delle migliori università d’Europa, ma anche nelle primissime posizioni delle migliori università al mondo.

Tra le migliori università d’Europa, nelle prime 20 posizioni, troviamo:

  • University of Oxford - Oxford, United Kingdom
  • ETH Zurich - Zürich, Switzerland
  • University of Cambridge - Cambridge, United Kingdom
  • Imperial College London - London, United Kingdom
  • UCL - London, United Kingdom
  • The University of Edinburgh - Edinburgh, United Kingdom
  • Université PSL - Paris, France
  • The University of Manchester - Manchester, United Kingdom
  • EPFL - Lausanne, Switzerland
  • King’s College London - London, United Kingdom
  • Technical University of Munich - Munich, Germany
  • The London School of Economics and Political Science (LSE) - London, United Kingdom
  • Delft University of Technology - Delft, Netherlands
  • University of Glasgow - Glasgow, United Kingdom
  • University of Leeds - Leeds, United Kingdom
  • University of Bristol - Bristol, United Kingdom
  • Ludwig-Maximilians-Universität München - Munich, Germany
  • University of Amsterdam - Amsterdam, Netherlands
  • The University of Warwick - Coventry, United Kingdom
  • Universität Heidelberg - Heidelberg, Germany

Le migliori università italiane nella classifica europea: dove si posizionano

Su 690 nomi di università prese in esame dalla classifica QS World University Rankings: Europe 2024, solo 4 università italiane sono entrate nei primi 100 posti, di cui una sola nelle prime 50 posizioni. A guidare le università italiane c’è il Politecnico di Milano, che si piazza alla 47esima posizione.

A seguire troviamo l’Università La Sapienza di Roma al 65esimo posto, l’Alma Mater di Bologna al 78esimo e l’Università di Padova all’89esima posizione.

Si piazzano vicine, ma oltre la 100esima posizione:

  • Politecnico di Torino - Turin, Italy
  • University of Milan - Milan, Italy
  • University of Pisa - Pisa, Italy
  • University of Turin - Turin, Italy

Sotto la 136esima posizione occupata dall’Università di Torino, i punteggi degli atenei scendono sotto il 50. La peggiore risulta essere l’Università degli Studi di G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, alla 492esima posizione e con un punteggio di 12.5. Non classificate invece IULM, l’Università di Bergamo e l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale.

Perché le università italiane sono penalizzate?

Le università italiane si trovano in difficoltà non tanto per la componente umana, ovvero le capacità infuse negli ambienti accademici; i problemi sono altri e più complessi. Intatti anche se l’Italia vanta il terzo punteggio medio più alto d’Europa per qualità della ricerca, non è all’altezza per la sua natura internazionale.

Buona la reputazione accademica, la stima e il riconoscimento, ma non c’è abbastanza impegno verso la sostenibilità o nel creare ponti con il mercato del lavoro. I punteggi calano anche per via delle prospettive occupazionali, per le aule piene e altri disagi degli studenti.

Iscriviti a Money.it