Messa a disposizione per lavorare come insegnanti: guida al modello per l’a.s. 2022-2023

Simone Micocci

8 Giugno 2022 - 17:09

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Domanda di messa a disposizione: l’estate è il momento migliore per inviarla. Guida alla compilazione del modello per l’a.s. 2022-2023.

Messa a disposizione per lavorare come insegnanti: guida al modello per l’a.s. 2022-2023

La MAD, o messa a disposizione, rappresenta per docenti, futuri insegnanti e personale Ata, un’arma in più nella lotta al precariato e alla mancanza di un posto fisso.

Anche per il prossimo anno scolastico la domanda di messa a disposizione potrebbe rivelarsi uno strumento importante per quelle scuole che faticano a trovare insegnanti. D’altronde, proprio in questi giorni è in atto una discussione tra il ministro Bianchi e i sindacati. Il primo ha infatti annunciato l’assunzione di circa 60 mila insegnanti di ruolo per l’a.s. 2022-2023, mentre le parti sociali gli hanno fatto notare che per coprire i vuoti di organico ne servirebbero almeno 80 mila, di cui 5 mila nella scuola dell’infanzia, 20 mila nella scuola primaria, 24 mila alle medie e 29 mila alle superiori.

Anche per il prossimo anno scolastico (qui le date per l’inizio delle lezioni) si preannunciano molte cattedre assegnate con incarichi a tempo determinato, con un gran numero di supplenti che per la maggior parte verranno chiamati grazie allo scorrimento delle relative graduatorie.

Ma non è detto che una volta conclusa tale operazione le scuole siano riuscite ad assegnare tutte le cattedre vacanti: ecco allora che si ricorrerà alla chiamata diretta, valutando appunto le domande di messa a disposizione consegnate da coloro che vorrebbero lavorare nelle scuole come supplenti.

Ecco perché l’estate è uno dei momenti migliori per inviare la domanda di messa a disposizione alle scuole, così che i dirigenti scolastici sapranno di poter contare su di voi qualora lo scorrimento delle graduatorie non dovesse bastare.

Modello che può essere inviato da tutti coloro che soddisfano i requisiti per insegnare in una certa classe di concorso, compresi gli iscritti a una o più graduatorie. D’altronde, la domanda di messa a disposizione può essere inviata anche dai docenti di ruolo: come stabilito dall’articolo 36 del Ccnl, infatti, tale strumento può essere utilizzato da coloro che pur essendo di ruolo vogliono poter lavorare su un’altra classe di concorso oppure su un’altra provincia.

La messa a disposizione quindi è l’ultima carta da giocare per non rischiare di trovarsi senza un impiego o comunque per ottenere un trasferimento; ecco perché è molto importante compilarla con la massima attenzione.

D’altronde anche se scrivere una domanda di messa a disposizione può sembrare semplice, l’errore potrebbe essere dietro l’angolo; per questo motivo abbiamo pensato di scrivere una guida per la compilazione e l’invio del modello di messa a disposizione per l’a.s. 2022-2023 utile specialmente a coloro che cercano lavoro e vorrebbero tentare una carriera nella scuola.

Informazioni generali

La messa a disposizione è quella candidatura spontanea e informale prevista dalla normativa scolastica italiana che può essere utilizzata da coloro che vogliono lavorare, a tempo determinato, nella scuola (anche solo per dei corsi di recupero), sia come insegnanti che come personale Ata.

Spesso, infatti, gli istituti si trovano in difficoltà per la mancanza di personale e cercano di sopperire attingendo con coloro che si sono proposti mediante messa a disposizione. Per questo motivo i momenti migliori per inviare i moduli della domanda sono a ridosso dei periodi di chiusura e nei momenti dell’attuazione dei corsi di recupero.

Per diventare supplente con la messa a disposizione non è richiesta alcuna abilitazione all’insegnamento, l’importante è essere in possesso dei titoli necessari per l’iscrizione a una classe di concorso.

Messa a disposizione anche per gli insegnanti di ruolo?

Come visto sopra, la domanda di messa a disposizione può essere utilizzata anche dai docenti di ruolo che intendono cambiare provincia o classe di concorso mantenendo la titolarità della sede, purché per un massimo di un anno.

A differenza di quanto ritengono in molti, quindi, la messa a disposizione non è uno strumento riservato agli insegnanti precari (o agli Ata) che cercano un impiego; anche chi è titolare di una cattedra, infatti può ricorrervi così da poter usufruire di quanto stabilito dall’articolo 36 del Ccnl Scuola.

Nel contratto, infatti, non vengono specificate le modalità con cui gli insegnanti di ruolo che vogliono cambiare provincia o classe di concorso devono presentare la loro candidatura; ecco perché non c’è alcuna preclusione da parte dei Dirigenti Scolastici ad assegnare un incarico temporaneo a un docente di ruolo che ha presentato la domanda di messa a disposizione.

Quindi se siete degli insegnanti di ruolo e volete approfittare delle tutele descritte dall’articolo 36 del Ccnl per cambiare provincia o classe di concorso mantenendo la titolarità della cattedra allora potete ricorrere alla domanda di messa a disposizione presentando la vostra candidatura direttamente agli istituti scolastici di vostro interesse.

Il suddetto articolo, infatti, prevede che il personale docente “può accettare, nell’ambito del comparto scuola, rapporti di lavoro a tempo determinato in un diverso ordine o grado d’istruzione, o per altra classe di concorso, purché di durata non inferiore ad un anno, mantenendo senza assegni, complessivamente per tre anni, la titolarità della sede”.

Inoltre, questo articolo si legge che “l’accettazione dell’incarico comporta l’applicazione della relativa disciplina prevista dal presente Ccnl per il personale assunto a tempo determinato, fatti salvi i diritti sindacali”.

L’articolo 36 quindi è una sorta di “ultima spiaggia” per coloro che non hanno ottenuto il trasferimento né tantomeno l’assegnazione provvisoria ma che sono stanchi di insegnare nella classe di concorso di titolarità oppure necessitano di avvicinarsi a casa.

Dove conviene inviarla?

Per l’assegnazione delle supplenze hanno la precedenza i docenti iscritti nelle graduatorie a esaurimento e di merito, poi quelli delle graduatorie provinciali e infine gli iscritti nelle graduatorie d’istituto.

Solo nel caso in cui dallo scorrimento delle varie graduatorie non si riesca ad assumere - con contratto a tempo determinato - tanti supplenti quanti sono i posti vacanti, i dirigenti scolastici potranno chiamare un docente che ha presentato la domanda di messa a disposizione.

Tra le classi di concorso dove c’è maggiore possibilità di essere chiamati c’è scienze e matematica, in quanto non ci sono abbastanza iscritti alle graduatorie per soddisfare il fabbisogno. Lo stesso discorso vale per gli insegnanti di fisica, italiano, storia e geografia, tecnologia, spagnolo e inglese.

Molto ricercati, e dunque con buon possibilità di essere chiamati anche con la sola Mad, i docenti di sostegno.

Per quanto riguarda le province, anche quest’anno sarà molto difficile essere chiamati con la domanda di messa a disposizione nel Sud Italia, dove le graduatorie risultano ancora piene e molti insegnanti meridionale titolari di cattedre al Nord hanno chiesto l’assegnazione provvisoria per riavvicinarsi alla propria famiglia.

Ad essere scoperte, quindi, saranno perlopiù le cattedre nel Nord Italia, specialmente nei piccoli paesi e nelle scuole di provincia. In questo caso inviare una domanda di messa a disposizione - trovate il Fac Simile e le istruzioni per compilarla di seguito - è consigliato mentre al Sud rischia di essere una perdita di tempo; ma non rinunciate perché provare non costa nulla.

Come inviare la domanda

La richiesta è in verità un semplice mezzo di segnalazione informale, ma sono comunque necessari degli accorgimenti ben precisi per evitare di sbagliare.

La domanda di messa a disposizione per l’a.s. 2022-2023 va inviata tramite uno dei seguenti canali:

Il modello va consegnato alla sede dove è presente il dirigente scolastico, che la prenderà in esame in caso fossero presenti posti vacanti, e non alle sedi succursali o distaccate. Quindi prima d’inviare il vostro modello fate attenzione che in quella scuola si presente il Dirigente scolastico e in caso contrario scrivete all’indirizzo dove risulta collocato.

Consigli per l’invio tramite Pec

La messa a disposizione, quindi, può essere inviata anche per mezzo di Pec; a tal proposito bisogna ricordare che affinché la Mad inviata tramite posta elettronica certificata sia valida anche gli allegati devono essere firmati digitalmente.

La normativa di riferimento, infatti, stabilisce che gli allegati di una mail Pec - nel caso in cui non siano firmati digitalmente - non hanno valore legale, così come la mail stessa. Prendiamo come esempio l’insegnante che invia alla scuola la domanda di messa a disposizione allegando un Curriculum Vitae ma dimenticando di firmarlo digitalmente; molto probabilmente questo riceverà una mail di risposta dalla scuola con la quale verrà avvisato che gli allegati - così come l’intera email - non hanno alcun valore.

Non è detto che ciò accada, poiché i singoli istituti potrebbero sorvolare su una eventuale dimenticanza prendendo comunque in considerazione la domanda di messa a disposizione. Tuttavia è bene essere informati sulla questione, perché altrimenti si rischia di non essere chiamati per ricoprire una supplenza a causa di un piccolo errore.

Come scrivere la richiesta

Sebbene la segnalazione sia informale si deve comunque rispettare un certo rigore. Prima di tutto indicate il nome dell’istituto nell’intestazione e inoltrate la domanda differenziandola per ogni scuola.

In questo modo potrete far vedere la vostra professionalità e dare una buona impressione al dirigente scolastico.

Indicate con precisione i vostri dati anagrafici, i titoli conseguiti e le esperienze che avete avuto nel settore scolastico. Questo aiuterà la vostra candidatura.

Allegate alla domanda di messa a disposizione un breve un Curriculum Vitae e certificazioni che possano comprovare la veridicità di quanto affermate.

Per essere certi di evitare errori di seguito potete trovare un modello di Mad che potete allegare per inviare alle scuole.

Modello messa a disposizione insegnanti
Clicca qui per scaricare il fac-simile da utilizzare anche per l’a.s. 2022-2023.

Quando inviare la domanda

Non esiste un vero e proprio termine per inoltrare la domanda, ma certamente c’è un momento in cui le scuole cercano maggiormente personale. I momenti migliori per inviare le candidature per uno dei posti disponibili sono:

  • tra il 10 e il 20 di agosto, appena prima dell’inizio dell’anno scolastico;
  • dopo la pausa delle vacanze di Natale, soprattutto per i corsi di recupero;
  • qualche settimana dalla fine dell’anno scolastico per i corsi estivi.

In questi periodi, infatti, i dirigenti scolastici potrebbero avere più bisogno di nuovo personale e prendere in esame il vostro Curriculum.

Le scuole dove inviarla

Le domande di messa a disposizione sono ogni anno centinaia per ogni istituto e dare fin da subito una buona impressione di sé potrebbe essere la scelta vincente. Uno dei modi che portano ad avere maggiori successi è però l’invio di molte candidature. Scegliete una zona che vi interessa e inviate le domande a tutte le scuole presenti in quel punto.

In questo modo aumentano le possibilità di ottenere un posto e d’insegnare in una scuola statale. Le polemiche che ogni anno vengono rivolte all’inefficienza della Mad non vi devono spaventare, dal momento che a voi costerà solo una mail e un po’ di tempo per compilare la domanda.

Non esiste una lista o un altro tipo di elenco in cui sia possibile leggere le scuole in cui ci sono posti vacanti. Difatti il ministero non ha mai ideato una soluzione di questo tipo e gli aspiranti docenti e collaboratori scolastici inviano le domande di messa a disposizione in modo casuale.

Solitamente le scuole molto grandi hanno però un grande afflusso di richieste, dal momento che sono le più conosciute da professori e alunni. Provate quindi a inviare la richiesta anche negli istituti più piccoli.

Un altro modo per provare a far accettare la propria richiesta di messa a disposizione è inviarla anche negli istituti fuori dalle grandi città. Ad esempio nei paesi circostanti la città di residenza, che possano essere raggiunti con un treno.

In questi centri può esserci maggiore carenza di professori, soprattutto nei periodi di vacanza.

Purtroppo non esiste una regola precisa che vi dia la certezza di riuscire ad avere un posto, quindi il miglior modo è inviare la domanda di messa a disposizione in più istituti possibile.

Quali obblighi per chi invia la messa a disposizione?

In più di un’occasione il ministero dell’Istruzione ah spiegato che anche per i contratti a tempo determinati stipulati nei confronti dei docenti che hanno presentato la Mad si applicano gli stessi vincoli e criteri previsti dal regolamento contenuto nel decreto 131/2007, comprese le sanzioni descritte dall’articolo 8 del provvedimento.

In realtà quest’ultima disposizione sembra contrastare con quanto stabilito dalla Corte di Cassazione; secondo l’orientamento degli ermellini, infatti, la normativa sulle supplenze essendo “speciale” è insuscettibile di interpretazione analogica.

Questo significa che dovrebbe essere applicata solamente a quelle situazioni per la quale è stata emanata, ossia assunzioni tramite lo scorrimento delle GaE e delle GdI.

Per questo motivo un supplente che ha presentato la messa a disposizione che viene sanzionato per aver rinunciato ad una proposta di incarico o per aver abbandonato una supplenza potrebbe ricorrere al giudice chiedendo che la sanzione ai suoi danni venga annullata in quanto illegittima, poiché questa è stata attribuita sulla base di un provvedimento che non menziona la messa a disposizione tra le casistiche di interesse.

Un ricorso che l’amministrazione rischia concretamente di perdere, con tutte le conseguenze del caso sia in termini di costi per l’erario che per le procedure di reclutamento docenti. Uno spunto che ci fa capire l’importanza di un futuro intervento legislativo o regolamentare che vada a colmare questa importante mancanza normativa, così da far sì che anche per le MAD ci sia la giusta regolamentazione.

Messa a disposizione: consigli

Prima di chiudere la nostra guida pratica abbiamo pensato di inserire una lista di consigli utili (riassuntivi e aggiuntivi) per inviare la domanda di messa a disposizione.

Una lista che potrete consultare e vi potrebbe aiutare a capire come muovervi in questa esperienza.

  • Fai attenzione ad inviare la domanda di messa a disposizione tramite Pec; inviando tramite semplice mail non verrà mai visionata dalla scuola di riferimento;
  • Cerca di inviare la Mad a scuole che sai avere spesso necessità di personale e che potrebbero accogliere la tua domanda;
  • Non limitare le tue possibilità, ma cerca di inviare la Mad a più istituti possibili;
  • Non dimenticare di allegare sempre le certificazioni che hai nel tuo curriculum, eventuali attestati e lettere di raccomandazione;
  • Inserisci tutte le precedenti esperienze di insegnamento, anche se si tratta di semplici ore di ripetizioni in centri studi o privatamente, sono comunque punti a tuo favore;
  • Manda la domanda nel momento in cui vi è più richiesta, quindi prima dell’inizio dei corsi di recupero o dei periodi di vacanza.
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