Mascherine, un esperimento spiega perché dobbiamo continuare a indossarle

Martino Grassi

30 Giugno 2020 - 22:26

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Un esperimento dimostra perché è ancora fondamentale indossare la mascherina nonostante la situazione epidemiologica stia migliorando sempre di più di giorno in giorno.

Mascherine, un esperimento spiega perché dobbiamo continuare a indossarle

La mascherina e il distanziamento sociale, nonostante la Cina abbia annunciato di aver prodotto il primo vaccino, restano i principali metodi per contenere la diffusione del coronavirus.

Con l’avvio della Fase 3, molti italiani hanno iniziato ad abbassare la guardia e anche tra i virologi iniziano a nascere delle controversie sull’attuale effettiva potenza del virus, ma un nuovo esperimento ci ricorda che la battaglia contro il coronavirus ancora non è terminata e proprio per questo motivo bisogna continuare a indossare i dispositivi di protezione e prevenzione.

Perché bisogna continuare a indossare la mascherina

Dagli Stati Uniti arriva un nuovo esperimento che conferma l’importanza di indossare la mascherina nonostante la situazione epidemiologica stia migliorando di giorno in giorno.

È incredibile quanto bene possa fare una piccola maschera!”, è questo la frase con cui è stato descritta la simulazione del laboratorio di microbiologia clinica del Providence Sacred Heart Medical Center di Spokane, lanciata sui social. Questo esperimento si pone come obiettivo quello di dimostrare come i virus, tra cui anche quello responsabile dalla COVID-19, possano diffondersi molto facilmente attraverso i droplet, ossia le goccioline che emettiamo quando parliamo, tossiamo e starnutiamo.

Proprio per questo motivo le mascherine e il distanziamento sociale restano per il momento le due forme migliori per proteggere noi e gli altri da un possibile contagio, ed è proprio questo quello che ha voluto dimostrare Richard Davis realizzando questo esperimento. Davis ha raccolto le goccioline provenienti dalla sua cavità orale dopo aver tossito, parlato, cantato e starnutito. Il materiale raccolto è stato posto su delle piastre di coltura in modo da poter analizzare la loro moltiplicazione dopo 24 ore, mostrando i risultati con e senza mascherina chirurgica. In un secondo esperimento si è concentrato sulla distanza.

I risultati dell’esperimento

I risultati dell’esperimento sono lampanti tanto che Davis ha commentato sui social, con entusiasmo, i risultati della sua sperimentazione:

“Ho starnutito, cantato, parlato e tossito verso una piastra con o senza mascherina. Le colonie di batteri mostrano dove le goccioline sono cadute. Una mascherina le blocca sostanzialmente”.

Va tuttavia sottolineato che la simulazione non faceva riferimento al virus responsabile della COVID-19 ma dei batteri generici contenuti nelle goccioline provenienti dalla bocca, e a riguardo specifica che “I batteri sono incredibilmente diversi dai virus. Ma visto che si ritiene che il Covid-19 si diffonda soprattutto attraverso le goccioline, sfrutto la presenza di batteri nelle droplets per mostrare dove vanno”.

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