Mar Rosso, stop al trasporto di Gnl dal Qatar. Italia a rischio?

Violetta Silvestri

15/01/2024

16/01/2024 - 10:11

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Il Qatar ha fermato alcune sue navi con Gnl dirette in Europa: la crisi del Mar Rosso si sta intensificando? E cosa rischia l’Italia?

Mar Rosso, stop al trasporto di Gnl dal Qatar. Italia a rischio?

Si complica la situazione nel Mar Rosso e ora anche il commercio del Gnl è a rischio. La compagnia energetica statale del Qatar ha infatti sospeso le spedizioni di gas naturale liquefatto attraverso questa rotta dopo gli attacchi guidati dagli Stati Uniti contro i militanti Houthi nello Yemen, unendosi ad altre aziende che rinunciano a questo passaggio commerciale cruciale.

La notizia di oggi, lunedì 15 gennaio, sul ritiro dalla navigazione di alcune metaniere qatarine ha alzato l’asticella del pericolo per future forniture, con l’Italia - e in generale l’Europa - a temere un’escalation energetica che sarebbe molto pericolosa.

Il Qatar è stato il secondo esportatore di gas naturale liquefatto nel 2023, secondo soltanto agli Usa. Sebbene la destinazione del suo export sia soprattutto l’Asia, il suo mercato si sta ampliando in Europa e nella stessa Italia. Inoltre, qualsiasi interruzione nell’approvvigionamento, anche se diretto nella regione asiatica, potrebbe far impennare i prezzi globali del gas.

Crisi Mar Rosso: cosa succede al Gnl dal Qatar?

Come altre società, il secondo maggiore esportatore di Gnl al mondo, QatarEnergy, ha fermato almeno quattro navi cisterna di gas naturale liquefatto che sarebbero dovute passare nel Mar Rosso, ha riferito una fonte a Reuters, aggiungendo che però la produzione continua.

I dati di localizzazione delle navi LSEG hanno mostrato che le metaniere del Qatar Al Ghariya, Al Huwaila e Al Nuaman avevano caricato gas a Ras Laffan e si stavano dirigendo verso il Canale di Suez prima di fare scalo in Oman il 14 gennaio. La Al Rekayyat, che stava tornando in Qatar, si è fermata lungo il suo percorso il 13 gennaio.

“È una pausa per ricevere consigli sulla sicurezza, se il passaggio (attraverso il) Mar Rosso rimane pericoloso, passeremo dal Capo”, avrebbe spiegato la fonte a Reuters parlando di QatarEnergy.

La rotta più lunga attorno al Capo di Buona Speranza africano, scelta da diverse compagnie di navigazione, può aggiungere circa nove giorni al normale viaggio di 18 giorni verso l’Europa.

Una pausa prolungata nelle forniture del Gnl qatarino in Europa aumenta i rischi di una crisi, proprio mentre il clima invernale colpisce il continente. Tuttavia, è improbabile che si verifichino carenze nel breve termine secondo gli analisti. L’Europa è infatti ben fornita e la domanda industriale rimane contenuta. I prezzi di riferimento del gas europeo sono scesi del 3,7% e vengono scambiati vicino al livello più basso da agosto.

Da evidenziare che gli Houthi non hanno attaccato nessuna nave che trasporta gas da quando hanno iniziato a colpire le imbarcazioni commerciali a metà novembre, ma la riluttanza del Qatar a transitare attraverso il passaggio evidenzia il forte aumento della tensione dopo gli attacchi guidati dagli Stati Uniti. La nazione del Golfo Persico – uno dei maggiori esportatori di Gnl al mondo – era stata finora tra i pochi fornitori di gas che continuavano a utilizzare il Mar Rosso per inviare carburante in Europa.

Il Qatar è il più grande esportatore di Gnl in Europa dopo gli Stati Uniti e in genere invia i suoi carichi attraverso le vie navigabili, dato che l’alternativa è la rotta molto più lunga attorno alla punta meridionale dell’Africa. Lo scorso anno ha rappresentato circa il 13% del consumo dell’Europa occidentale.

Italia a rischio energetico? Cosa può accadere senza gas dal Qatar

L’allerta su quanto sta succedendo nel Mar Rosso e dinanzi alle notizie di uno stop di carichi di Gnl dal Qatar non è ancora un allarme. L’Italia, però, è attenta agli sviluppi di questa complicata vicenda che mette a rischio le forniture nel medio-lungo periodo.

Francesco Sassi, analista energetico e ricercatore di geopolitica energetica al Rie (Ricerca industriale ed energetica) h spiegato all’Agenzia Nova perché occorre assumere un atteggiamento cauta preoccupazione. Calcolare eventuali danni al mercato europeo del Gnl è prematuro secondo l’esperto, ma:

“Una pausa prolungata o una riduzione strutturale dei traffici attraverso Suez riduce la flessibilità di un mercato del gas che si avviava verso una globalizzazione sempre più marcata dopo il taglio delle forniture dalla Russia all’Europa. Meno flessibilità significa, in un contesto di mercato teso come quello attuale, costi inevitabilmente più alti per i Paesi importatori”

L’Italia, nello specifico, è una nazione vulnerabile a questi improvvisi shock perché sta diventando sempre più dipendente dalle importazioni di Gnl. A dicembre, per esempio, dopo il gas dall’Algeria il nostro Paese ha attinto proprio al Gnl per il suo bisogno energetico. E il Qatar è il principale esportatore di gas naturale liquefatto verso l’Italia.

Francesco Sassi ha quindi ricordato che il nostro Paese “vedrebbe ovviamente penalizzata la propria sicurezza energetica e un più difficile afflusso di Gnl dal Qatar significherebbe una campagna di riempimento degli stoccaggi più lenta nel corso del 2024”.

Un grafico elaborato su dati Eurostat del primo trimestre 2023 e riguardante le forniture di Gnl in Italia è chiaro nel definire il Qatar un esportatore cruciale:

Esportatori di Gnl in Italia Esportatori di Gnl in Italia Dati del primo trimestre 2023

In questo contesto, la notizia di uno stop, anche se temporaneo e preventivo, di alcune metaniere dal Qatar suona come un allarme per il nostro Paese. Non per l’inverno in corso, ma per le forniture future e per i prezzi in potenziale aumento.

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