Malattia di Lyme, aumento dei casi in estate: cos’è, quali sono i sintomi e quanto è pericolosa

Giorgia Bonamoneta

11/06/2023

11/06/2023 - 14:45

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In aumento i casi di malattia di Lyme causata dai morsi di zecche. La colpa? Il caldo. Ecco cos’è, quali sono i sintomi e perché bisogna fare (davvero) tanta attenzione.

Malattia di Lyme, aumento dei casi in estate: cos’è, quali sono i sintomi e quanto è pericolosa

«Il morso di una zecca può rappresentare l’inizio di un incubo», così l’Osservatorio Malattie Rare (Omar) ha descritto la causa più comune dell’insorgenza della malattia di Lyme. La zecca è un serbatoio di virus ed in grado di trasportare anche un parassita presente nei roditori. La trasmissione del virus all’essere umano avviene attraverso il morso, comune in estate in ambienti sia secchi che umidi - a seconda della specie della zecca - ma che per colpa del caldo sono in aumento. Tra i diversi parassiti che la zecca trasporta si trova proprio la Borrelia burgdorferi, un batterio che provoca la malattia di Lyme.

Di questa malattia se ne sente parlare sempre di più e non a caso. Da una parte sono stati molti i volti noti dello spettacolo che nel corso del tempo hanno voluto raccontare la loro esperienza con la malattia di Lyme, ma dall’altra la motivazione di questo aumento è colpa del caldo. Con l’allungarsi della stagione calda e secca aumenta anche il periodo di azione della zecca. L’incremento dei casi della malattia di Lyme è dovuto da fattori esterni, come la globalizzazione e l’aumento della temperatura.

A oggi la Borreliosi di Lyme è la seconda malattia infettiva degli Stati Uniti, subito dopo l’Hiv e infetta ogni anno più di 300 mila persone. Se a questi numeri si aggiungono quelli dei casi del resto del mondo, la stima cresce a dismisura. Dopotutto i più alti tassi di malattia di Lyme si trovano in Europa centrale (20,7%), Asia orientale (15,9%) ed Europa occidentale (13,5%), rispetto al 9% del Nord America.

La malattia di Lyme è inoltre piuttosto pericolosa perché i sintomi possono durare da poche settimane ad anni, con il rischio di sviluppare meningiti, artrosi e deterioramento cognitivo. A oggi non esiste un vaccino per combattere la malattia di Lyme e l’unico modo per prevenire la malattia è evitare i morsi delle zecche attraverso repellenti e altri accorgimenti.

Cos’è la malattia di Lyme: sintomi e durata

Lo studio condotto dalla Kunming Medical University, in Cina, ha dimostrato che le infezioni di Lyme sono sempre più comuni. La motivazione è da ricercare nell’allungamento della stagione estiva, cioè nel generale aumento delle temperature che rendono più lunga anche la vita delle zecche portatrici del batterio.

La malattia di Lyme è, nello specifico, un’infezione provocata dal batterio Borrelia burgdorferi, che si trova spesso in topi e cervi. Le zecche Ixodes invece sono coloro che trasporto il batterio e lo inoculano all’essere umano, causandoli la successiva malattia.

La borreliosi di Lyme prende il nome dalla cittadina americana di Lyme dove venne scoperto il primo caso nel lontano 1975. Oggi la malattia di Lyme è tra le malattia più diffuse e con la maggior possibilità di crescita per il futuro, in particolare in Europa, Asia e Stati Uniti.

L’infezione colpisce la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni e può manifestare sintomi gravi e cronici. In genere i sintomi lievi possono sparire nel giro di alcune settimane, mentre in alcuni casi possono persistere per mesi (fino a 6 mesi) o sviluppare patologie croniche, persistenti, resistenti come l’artrite localizzata.

Il primo sintomo della malattia per la quale allarmarsi è un’eruzione cutanea a forma a bersaglio, cioè letteralmente una serie di cerchi concentrici rossi e bianchi a partire dal morso della zecca. Tuttavia può non manifestarsi sempre (come sulla pelle scura) e in molti casi svanisce in poco tempo. Per questo se il morso avviene in un punto poco visibile potrebbe non essere individuato prima della comparsa di altri sintomi, quali:

  • febbre;
  • mal di testa;
  • dolori diffusi (muscolari, articolari, ossei);
  • collo rigido;
  • stanchezza e astenia.

Quanto è pericolosa la malattia di Lyme?

La malattia di Lyme ha diversi livelli di pericolosità, dai sintomi più lievi a quelli più gravi e cronici. A partire dall’eruzione cutanea, una sorta di livido a cerchi rossi e bianchi chiamato anche “a forma di bersaglio” che difficilmente si nota sulla pelle scura, i sintomi più comuni che si sviluppano sono simili all’influenza. Per diverse settimane si gestiscono tali sintomi e in seguito si curano gli strascichi con un trattamento che può durare anche fino a sei mesi.

La malattia di Lyme può però coinvolgere il cuore, causando oltre al dolore al petto anche un battito cardiaco irregolare (cardite di Lyme) e arrivare fino al sistema nervoso, provocando per esempio paralisi facciale (paralisi di Bell), intorpidimento e formicolio. Alcuni pazienti sviluppano anche mal di testa e meningite persistente.

È però il terzo stadio quello più pericoloso, che si presenta quando la malattia di Lyme non viene diagnosticata e trattata in tempo. In questo caso si rischia l’insorgenza di sintomi che impiegano fino ad alcuni anni per guarire o, nei casi più gravi, un’artrosi cronica e un deterioramento cognitivo cronico.

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