M&A banche: perché in realtà è ancora troppo presto per parlarne

C. G.

7 Agosto 2018 - 10:40

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La febbre da M&A sul settore banche è ancora prematura. L’analisi di S&P lascia l’amaro in bocca ai più euforici.

M&A banche: perché in realtà è ancora troppo presto per parlarne

L’idea di una nuova stagione di M&A sul settore bancario ha suscitato interesse ed entusiasmo soprattutto con l’arrivo del 2018.

La ripresa economica globale e, soprattutto, l’elevata frammentazione del comparto del credito, hanno più volte posto l’accento sulle necessità di consolidamento, da soddisfare appunto tramite fusioni e acquisizioni.

Alcuni hanno parlato di un prossimo matrimonio tra Commerzbank e Deutsche, altri hanno guardato all’Italia, soprattutto con riferimento a MPS, UBI, BPER e le altre. Eppure, secondo una recente indagine di S&P, l’entusiasmo che gli operatori hanno costruito intorno al tema, e questa loro euforia nei confronti delle M&A del settore bancario, sono oggi ancora prematuri.

Banche: perché è ancora presto per M&A

Nonostante le banche, non soltanto le italiane, siano ad oggi pronte ad entrare in questa fase di M&A, lo scenario regolatorio e di mercato non è ancora pronto a sostenere operazioni del genere, soprattutto quello transfrontaliere, affermano gli analisti.

“Esistono forti argomentazioni per il consolidamento, ma le normative e le condizioni di mercato non sono ancora di supporto a grandi operazioni, in particolare quelle “transfrontaliere”.

Pensiamo che le fusioni e le acquisizioni interne continueranno a dominare e potrebbero condurre a una moderata ripresa degli accordi dai bassi livelli osservati negli ultimi 18 mesi”,

hanno affermato da S&P.

Per dirla in altre parole, questa prevista stagione di fusioni e acquisizioni tra banche potrebbe comunque verificarsi, ma ci vorrà ancora del tempo.

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