Le ultime previsioni sulla lira turca: il peggio potrebbe non essere passato per la divisa di Ankara e Donald Trump giocherà un ruolo cruciale.
La lira turca ha perduto ampio terreno dall’inizio dell’anno ad oggi.
Contro il dollaro statunitense, solo per fare un esempio, la divisa di Ankara ha bruciato più di 14 punti percentuali ed il cambio USDTRY è schizzato da minimi di 3.73 a massimi di 4.28, il tutto nell’arco di un solo trimestre.
Eppure i tempi duri potrebbero non essere finiti per la lira turca, che potrebbe andare a risentire delle prossime decisioni di Trump sull’accordo nucleare con l’Iran, un argomento che ieri ha già avuto un profondo impatto sul prezzo del petrolio e ha fatto schizzare le quotazioni sui livelli del 2014. Le ultime previsioni degli esperti non hanno utilizzato mezzi termini sul futuro della valuta nazionale.
USA e Iran indeboliranno la lira turca? Le previsioni
Qualche ora fa il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la sua intenzione di non voler attendere il 12 maggio per rendere nota la sua decisione sull’ipotesi di uscita dall’accordo nucleare con l’Iran. La comunicazione relativa sarà data alle ore 14 di oggi (le 20 italiane) e potrebbe avere un impatto inaspettato anche sulla lira turca.
Questo perché la divisa di Ankara (assieme al franco svizzero e allo yen) potrebbe risultare molto più esposta ai rischi derivanti da un taglio delle spedizioni di greggio dall’Iran. A confermarlo una recente analisi di Jens Pedersen di Dankse Bank, che ha cercato di tracciare un quadro chiaro delle valute più sensibili alle oscillazioni del prezzo del petrolio.
Secondo le previsioni dell’esperto, il dollaro canadese, la corona norvegese e il rublo potrebbero risultare i maggiori beneficiari di un addio americano all’accordo sul nucleare.
Il report di Danske Bank è stato pubblicato nella giornata di ieri, lunedì 7 maggio, e utilizzando la moneta unica dell’Eurozona come base d’analisi è giunto alle conclusioni prima accennate: i cambi euro/lira turca, euro/yen ed euro/franco hanno tutti dimostrato un certo potenziale rialzista di fronte all’ipotesi di un petrolio Brent su quota 80-85 dollari.
Gli investitori, ancora secondo le previsioni di Dankse, non dovrebbero invece preoccuparsi del cambio euro dollaro che ad oggi dimostra una scarsa sensibilità alle oscillazioni del greggio.
“Ciò significa che un balzo del petrolio non sarà comunque in grado di spazzare via l’attuale momento di debolezza per la coppia.”
Dallo svolgimento della suddetta analisi, gli esperti sono giunti a previsioni non particolarmente positive per la lira turca: la divisa, infatti, potrebbe risentire della decisione di Trump di fuggire dall’accordo nucleare con l’Iran.
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