Limiti di velocità: a quanto andare per non rischiare una sanzione

Antonella Ciaccia

27/04/2022

28/04/2022 - 10:42

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Non rispettare i limiti di velocità quando si viaggia può portare a sanzioni molto salate. Cosa dice il Codice della Strada e quando scattano le multe.

Limiti di velocità: a quanto andare per non rischiare una sanzione

Per chi ama schiacciare l’acceleratore sono previste sanzioni molto severe. Il Codice della strada prevede per gli incauti conducenti, oltre alle sanzioni amministrative anche la decurtazione dei punti patente e, nei casi più gravi, la sospensione della patente stessa.

È bene porre molta attenzione ai limiti di velocità e ricordarsi che ogni tipologia di strada presenta il proprio. Che si tratti di fretta o mera distrazione, ogni apposito dispositivo, dagli autovelox ai tutor, può essere implacabile e le multe ci potranno travolgere a valanga.

Fino a quale limite possiamo spingerci? In questa guida vediamo quali sono le soglie normate dal Codice della strada, quali eccezioni e quando scattano le sanzioni per aver superato il confine della legalità.

Quali sono i limiti di velocità secondo il Codice della strada

Nel nostro Paese la velocità massima consentita sulle strade è regolata dall’art. 142 del Codice della Strada, all’interno del quale sono indicati i valori da osservare.

Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana, i limiti di velocità massima non possono superare la soglia di:

  • 130 km/h per le autostrade;
  • 110 km/h per le strade extraurbane principali;
  • 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali;
  • 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano, previa installazione degli appositi segnali.

Dunque riassumendo:

  • in merito alla città il limite di velocità è di 50 km/h, anche se in alcune zone potrebbe aumentare fino a 70 km/h, ma solo ed esclusivamente dove opportunamente segnalato;
  • sulle strade statali ed extraurbane il limite si alza a 90 km/h, mentre sulle strade extraurbane principali (superstrade) sale a 100 km/h;
  • infine, in autostrada arriva a 130 km/h in condizioni ordinarie.

In caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura, la velocità massima non può superare i 110 km/h per le autostrade ed i 90 km/h per le strade extraurbane principali.

Le limitazioni ad alcuni veicoli

Al terzo comma dell’art. 142 del Codice della Strada si stabiliscono le limitazioni per alcune categorie di veicoli, nella fattispecie precisamente:

  • a) ciclomotori: 45 km/h;
  • b) autoveicoli o motoveicoli utilizzati per il trasporto delle merci pericolose rientranti nella classe 1 figurante in allegato all’accordo di cui all’articolo 168, comma 1, quando viaggiano carichi: 50 km/h fuori dei centri abitati; 30 km/h nei centri abitati;
  • c) macchine agricole e macchine operatrici: 40 km/h se montati su pneumatici o su altri sistemi equipollenti; 15 km/h in tutti gli altri casi;
  • d) quadricicli: 80 km/h fuori dei centri abitati;
  • e) treni costituiti da un autoveicolo e da un rimorchio di cui alle lettere h), i) e l) dell’art. 54, comma 1 del Codice della Strada: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
  • f) autobus e filobus di massa complessiva a pieno carico superiore a 8 t: 80 km/h fuori dei centri abitati; 100 km/h sulle autostrade;
  • g) autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t e fino a 12 t: 80 km/h fuori dei centri abitati; 100 km/h sulle autostrade;
  • h) autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 12 t: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
  • i) autocarri di massa complessiva a pieno carico superiore a 5 t se adoperati per il trasporto di persone ai sensi dell’art. 82, comma 6: 70 km/h fuori dei centri abitati; 80 km/h sulle autostrade;
  • l) mezzi d’opera quando viaggiano a pieno carico: 40 km/h nei centri abitati; 60 km/h fuori dei centri abitati.

    La norma indica inoltre che:

    [...] nella parte posteriore di queste tipologie di veicolo, ad eccezione solo di alcuni dei mezzi, devono essere indicate le velocità’ massime consentite. Qualora si tratti di complessi di veicoli, l’indicazione del limite va riportata sui rimorchi ovvero sui semirimorchi.

Quindi possiamo affermare che tali soglie sono soggette a variazioni ed eccezioni, ad esempio a causa delle condizioni atmosferiche, del manto stradale, per la presenza di lavori, edifici sensibili come scuole e ospedali, curve pericolose e in caso di tratti sperimentali. Si tratta comunque di limiti per i veicoli fino a 3,5 tonnellate, mentre i mezzi di stazza superiore o quelli speciali devono rispettare velocità differenti, in base al tipo di vettura e alla strada.

Sono comunque esclusi da tale obbligo gli autoveicoli militari ricompresi nelle lettere c), g), h) ed i) del comma 3 dell’art. 142 del Codice della strada, quando siano in dotazione alle Forze armate, ovvero ai Corpi ed organismi indicati nell’articolo 138, comma 11.

Come cambiano i limiti di velocità per un neopatentato?

I limiti visti sopra sono validi per chi ha già la patente da qualche anno. I neopatentati invece, cioè coloro che hanno conseguito la patente A2, A, B1 o B da meno di 3 anni devono osservare dei limiti di velocità particolari.

Non possono andare oltre i 100 km/h in autostrada e oltre i 90 km/h sulle strade extraurbane principali (art. 117 Codice della strada) per i primi 3 anni dalla data di conseguimento della patente.

Apparecchi di rilevamento velocità e tolleranza dell’autovelox

In generale la misurazione della velocità sulle strade italiane, al fine di determinare se supera i limiti consentiti sul tipo e tratto di strada interessato, avviene con diversi metodi e strumenti. I mezzi di accertamento della velocità sono dispositivi che devono essere approvati dal Ministero delle infrastrutture e trasporti e devono rispondere a determini requisiti.

Per quanto riguarda gli autovelox e le varie tipologie di apparecchio di rilevamento velocità, si evidenzia copiosa normativa, sia di carattere primario che secondario (circolari, direttive, regolamenti, ordinanze).

In linea di massima possiamo dire che le tipologie sono le seguenti:

  • misuratori che scattano le fotografie del veicolo e rilevano la velocità istantanea (tipo autovelox);
  • misuratori che scattano le fotografie e rilevano l’ora esatta di passaggio per poi confrontarla con l’ora rilevata presso un’altra postazione e, quindi, calcolano la velocità media ad esempio il tutor;
  • misuratori laser che vengono adoperati direttamente dagli agenti che attraverso un mirino digitale visualizzano la velocità del veicolo puntato, esempio il telelaser.

Attraverso gli apparecchi chiamati autovelox, il rilevamento dei limiti di velocità viene eseguito calcolando l’andatura dei veicoli in un punto specifico della strada oppure effettuando la media.

In merito alla tolleranza di questi apparecchi dobbiamo riferirci all’Articolo 345 del Regolamento di Attuazione del Codice della strada di cui riportiamo uno stralcio significativo:

Le singole apparecchiature devono essere approvate dal ministero dei Lavori pubblici. In sede di approvazione è disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h. Nella riduzione è compresa anche la tolleranza strumentale. Non possono essere impiegate, per l’accertamento dell’osservanza dei limiti di velocità, apparecchiature con tolleranza strumentale superiore al 5%.

Cosa significa? Trattandosi di macchine soggette a una certa percentuale di errore, il Codice della Strada prevede una tolleranza sui limiti di velocità in base al dato rilevato dall’autovelox, una riduzione del conteggio dovuto a un possibile difetto strumentale del dispositivo.

In particolare, viene applicato uno sconto di 5 Km/h fino a 100 Km/h, mentre al di sopra di tale velocità la tolleranza è del 5% del valore eccedente. Oltre a ciò, esiste anche un arrotondamento realizzato per difetto, quindi in presenza di decimali si opta per il numero intero più basso.

Quindi possiamo affermare che in Italia, per gli accertamenti della velocità con autovelox e dispositivi simili, la normativa stabilisce una tolleranza dell’autovelox di almeno di 5 chilometri orari e al valore rilevato dall’apparecchiatura deve essere applicata una riduzione pari al 5%.

Proviamo a calcolare qualche esempio di tollerabilità:

  • In autostrada, dove la velocità massima consentita è 130 km/h, la tolleranza dell’autovelox è fino a 136 km/h. Questo perché applicando la riduzione del 5% prevista dalle norme il valore scende a 129,2, ossia entro i limiti. Potremo vederci contestare una multa solo se viaggeremo dai 137 km/h in su;
  • sulle strade extraurbane principali lo tolleranza dell’autovelox è fino a 115 km/h. Infatti 115 meno il 5% fa 109,25, entro il limite stabilito di 110 km/h;
  • sulle strade extraurbane secondarie la tolleranza dell’autovelox è fino a 95 km/h. Anche se 95 meno il 5% fa solo 90,25 (sopra il limite consentito di 90 km/h), in questo caso va detratta la soglia minima di 5 km/h;
  • Nei centri abitati la tolleranza dell’autovelox è fino a 55 km/h, in questo caso va detratta la soglia minima di 5 km/h.

Quando scattano le sanzioni per il superamento dei limiti di velocità?

Secondo quanto disposto dal medesimo Codice, le sanzioni per eccesso di velocità per i guidatori che non rispettano i limiti sono piuttosto salate. La Polizia di Stato rende note le strade dove sono operativi giorno per giorno gli strumenti di controllo della velocità, un modo per invitare gli automobilisti a moderare la velocità, rispettando i limiti, per prevenire gli incidenti.

Vediamo nel dettaglio quali multe sono previste a seconda del limite che si è superato:

  • chiunque non osservi i limiti minimi di velocità, ovvero superi i limiti massimi di velocità di non oltre 10 km/h, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 42 a € 173.
  • chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 173 a € 694
  • chiunque superi di oltre 40 km/h ma di non oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 543 a € 2.170. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
  • Infine, chiunque superi di oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 845 a € 3.382.

Ulteriori servizi di rilevazione della velocità possono comunque essere disposti a livello locale in base a situazioni particolari (ad esempio in prossimità dei cantieri stradali, in concomitanza di servizi straordinari di controllo in determinate località e così via).

Le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate con cartelli o segnali luminosi e ben visibili così come stabilito dall’art. 142 del Codice della Strada.

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