Vale la pena di aprire il libretto postale smart? Ecco i pro e i contro, tra sicurezza e oneri fiscali e i rendimenti aggiornati.
Tra le diverse opzioni disponibili ai risparmiatori italiani, il libretto postale smart continua a occupare una posizione particolare. Non è un conto corrente, non è un investimento e non promette rendimenti interessanti. Eppure, anche oggi, resta uno degli strumenti più utilizzati per custodire liquidità in modo semplice e sicuro.
Si tratta della versione digitale del tradizionale libretto postale cartaceo, con cui condivide l’impostazione di fondo. Permette di depositare e gestire risparmi senza aprire un conto corrente bancario ed è emesso da Cassa Depositi e Prestiti in esclusiva per Poste Italiane, con garanzia diretta dello Stato italiano. Una caratteristica che continua a rappresentare il suo principale punto di forza, soprattutto in una fase storica in cui i tassi di interesse sono in discesa e molti risparmiatori sono tornati a privilegiare la sicurezza.
La domanda, però, resta sempre la stessa. Il libretto postale smart conviene ancora nel 2026 oppure è diventato uno strumento superato rispetto a conti deposito e altre soluzioni di parcheggio della liquidità?
Cos’è il libretto postale smart e come funziona oggi
Il libretto postale fa parte della tradizione finanziaria italiana da oltre un secolo. La versione smart non ne stravolge la natura, ma la aggiorna alle esigenze digitali. Le operazioni principali possono essere gestite online, tramite l’app di Poste Italiane o l’area riservata, riducendo il passaggio allo sportello fisico.
L’apertura resta gratuita e non richiede alcun versamento minimo. È sufficiente essere maggiorenni e residenti in Italia. Il libretto può essere intestato a una sola persona oppure cointestato fino a un massimo di quattro soggetti. È possibile aprire anche più libretti, ma questo aspetto ha implicazioni fiscali da non sottovalutare.
Dal punto di vista operativo, il libretto smart consente di versare e prelevare denaro, ricevere bonifici, effettuare giroconti e tenere sotto controllo il saldo in tempo reale. Non nasce però come strumento di pagamento e questo lo distingue nettamente da un conto corrente tradizionale.
Differenze con altri libretti e con la carta libretto
Rispetto al libretto cartaceo, la versione smart elimina gran parte delle limitazioni operative. Non è più necessario recarsi in ufficio postale per ogni operazione e la gestione digitale rende lo strumento più flessibile, soprattutto per chi ha dimestichezza con smartphone e home banking.
Diverso è anche il rapporto con la carta libretto. La carta Postamat associata al libretto smart consente di prelevare e operare sugli sportelli automatici di Poste Italiane, oltre a consultare saldo e movimenti. Non funziona però come una carta di debito tradizionale, perché non permette di pagare nei negozi né di effettuare acquisti online. Questo aspetto chiarisce bene la natura del libretto, che resta uno strumento di deposito e non di spesa.
Rispetto ai conti deposito, infine, il libretto smart rinuncia del tutto alla leva del rendimento in cambio di liquidità sempre disponibile e assenza di vincoli.
Costi e tasse del libretto smart
Uno dei motivi per cui il libretto postale smart continua a essere preso in considerazione è la struttura dei costi, che resta estremamente semplice.
L’apertura è gratuita e non ci sono spese di gestione fino a quando la giacenza complessiva resta sotto i 5.000 euro. Superata questa soglia scatta l’imposta di bollo annuale pari a 34,20 euro. La regola vale anche in caso di più libretti intestati alla stessa persona, perché le somme vengono cumulate ai fini fiscali.
Sul fronte della tassazione, il rendimento del libretto è soggetto a imposta del 26%, come accade per la maggior parte dei redditi da capitale. Un dettaglio che incide poco in termini assoluti, vista la remunerazione quasi simbolica, ma che contribuisce a rendere chiaro il profilo dello strumento.
Rendimento del libretto postale smart oggi
Se si guarda al solo tasso base, il rendimento del libretto postale smart resta estremamente contenuto. Le somme lasciate libere sul libretto maturano infatti un interesse annuo lordo pari allo 0,001%, un valore puramente simbolico che conferma come lo strumento non sia pensato per far fruttare la liquidità nel tempo.
Il discorso cambia parzialmente quando entrano in gioco le offerte Deposito Supersmart, che anche nel 2026 rappresentano l’unica vera leva di rendimento collegata al libretto. Si tratta di accantonamenti volontari, con durata prestabilita, che riconoscono tassi più elevati rispetto alla giacenza libera, pur restando all’interno dell’universo Poste e senza esposizione a rischi di mercato.
- Tra le proposte più recenti rientra il Deposito Supersmart Premium, che su un vincolo di 366 giorni riconosce un tasso annuo lordo del 2%.
- Poco più basso il Supersmart Open, con una durata di 360 giorni e un rendimento dell’1,50% annuo lordo.
- Per i più giovani, tra i 18 e i 35 anni, è disponibile il Supersmart Young, che su 180 giorni offre un tasso del 2%, salito in alcune finestre promozionali fino al 3%.
- C’è infine il Supersmart Pensione, dedicato ai pensionati, che prevede un rendimento del 2% annuo lordo su un periodo di 364 giorni.
Anche in questi casi, però, è bene ricordare che si tratta di rendimenti lordi, soggetti alla tassazione del 26%, e legati a condizioni e finestre temporali specifiche. Il libretto postale smart, insomma, può offrire qualcosa in più rispetto alla giacenza ferma, ma resta lontano dalle logiche di investimento. È uno strumento che continua a premiare soprattutto chi mette al primo posto sicurezza, semplicità e controllo della liquidità.
Come aprire un libretto postale smart
L’apertura può avvenire online oppure in ufficio postale. Chi è già cliente Poste Italiane può completare la procedura direttamente dall’app, utilizzando SPID o carta d’identità elettronica. In alternativa resta sempre possibile rivolgersi allo sportello, con un documento valido e il codice fiscale.
Una volta attivato, il libretto viene subito associato ai servizi digitali e, su richiesta, alla carta libretto Postamat.
Quando conviene davvero aprirlo e a chi è adatto
Nel 2026 il libretto postale smart continua ad avere senso soprattutto come strumento di appoggio. È adatto a chi cerca un luogo sicuro dove parcheggiare liquidità, magari in attesa di decidere come investirla, oppure a chi non vuole o non può aprire un conto corrente bancario.
Risulta particolarmente conveniente per importi inferiori ai 5.000 euro, perché in questo caso non si paga l’imposta di bollo e i costi restano pari a zero. È una soluzione utilizzata anche per gestire risparmi familiari, piccole somme destinate a spese future o come supporto per la sottoscrizione di buoni fruttiferi postali dematerializzati.
Vantaggi e svantaggi del libretto postale smart
Il principale vantaggio resta la sicurezza. Essendo garantito dallo Stato italiano tramite Cassa Depositi e Prestiti, il rischio è considerato praticamente nullo. A questo si aggiungono la semplicità di utilizzo, l’assenza di costi fino a una certa soglia e la possibilità di gestire tutto anche online.
Lo svantaggio più evidente è il rendimento, che resta simbolico e non tiene il passo nemmeno con l’inflazione più moderata. A questo si sommano alcune limitazioni operative, come l’utilizzo esclusivo del circuito Postamat e la mancanza di funzionalità di pagamento tipiche dei conti correnti.
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