Lettere dall’Agenzia delle Entrate a chi ha omesso la dichiarazione Iva: per mettersi in regola c’è tempo fino al 29 luglio. Le istruzioni su come fare si trovano nel provvedimento del 5 luglio.
È in arrivo una nuova ondata di lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dopo aver confrontato i dati delle fatture elettroniche pervenute, l’Amministrazione Finanziaria sta avvertendo i contribuenti che non hanno inviato la dichiarazione Iva relativa al 2021, o l’hanno trasmessa priva del quadro VE.
Negli avvisi bonari l’Agenzia fornisce ai destinatari le istruzioni per mettersi in regola col Fisco: c’è tempo fino al 29 luglio per inviare il modello tardivo.
Lettera dall’Agenzia delle Entrate per omessa dichiarazione Iva: come mettersi in regola
Con il provvedimento del 5 luglio 2022 l’Agenzia delle Entrate stabilisce le modalità con cui vengono messe a disposizione dei contribuenti e della Guardia di Finanza le informazioni desumibili dalle fatture elettroniche (come la cessione di beni e prestazioni di servizi effettuate e ricevute, da e verso soggetti stabili all’estero, e i corrispettivi giornalieri trasmessi).
Da queste informazioni, l’Agenzia ha riscontrato alcune anomalie, che segnalano la possibile omessa dichiarazione Iva o del quadro VE, da qui l’invio delle lettere di compliance, ovvero di adempimento spontaneo. Nel provvedimento del 5 luglio le Entrate forniscono al destinatario degli avvisi bonari i dati necessari per presentare la dichiarazione omessa entro 90 giorni dal termine ultimo della sua trasmissione (la scadenza originaria era il 30 aprile): per mettersi in regola e pagare meno sanzioni grazie al ravvedimento operoso, quindi, c’è tempo fino al 29 luglio.
La procedura agevolata riguarda anche i casi in cui la violazione è stata già stata constatata o sono iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, di cui i soggetti interessati hanno avuto formale conoscenza.
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Avvisi bonari dall’Agenzia: cosa può fare il destinatario
Oltre a inviare la dichiarazione entro il 29 luglio, il contribuente può:
- richiedere all’Agenzia delle Entrate ulteriori informazioni relative alla sua posizione;
- comunicare elementi sconosciuti al Fisco utili a giustificare le violazioni emerse dal confronto tra le fatture elettroniche e le dichiarazioni del contribuente.
In ogni caso, i destinatari della segnalazione possono consultare le comunicazioni ricevute anche all’interno del loro cassetto fiscale e dell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi.
Gli esclusi dalla procedura agevolata
Il provvedimento del 5 luglio specifica anche i casi in cui i contribuenti non possono usufruire della procedura agevolata.
La procedura agevolata non può essere applicata se:
- l’atto di liquidazione è stato già notificato;
- se sono stati notificati gli atti di irrogazioni sanzioni o, in generale, di accertamento;
- se è già stata recapitata la comunicazione di irregolarità riscontrata in seguito agli esiti dei controlli formali e automatizzati effettuati dall’Agenzia.
Tutti i dettagli nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 5 luglio.
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