Legge di bilancio 2026. Le novità per il regime forfettario

Andrea Amantea

21 Ottobre 2025 - 19:45

La Legge di bilancio 2026 conferma la misura di favore prevista per lo scorso anno

Legge di bilancio 2026. Le novità per il regime forfettario

Nella L. di bilancio viene confermata una misura di favore prevista per i contribuenti in regime forfettario.

E’ una previsione agevolativa che era stata introdotta lo scorso anno rispetto a chi oltre a essere partita iva era al contempo lavoratore dipendente.

Nei fatti, viene consentito di cumulare i due redditi anche oltre i limiti previsti dall normativa vigente in materia di regime forfettario.

Vediamo nello specifico chi è interessato dalla novità e quali saranno gli impatti effettivi rispetto all’applicazione del regime forfettario.

Il regime forfettario

Prima di entrare nello specifico delle novità previste nella L. di bilancio 2026, nella bozza attuale, è utile riprendere i requisiti nonché le principali cause di esclusioni che caratterizzano il regime forfettario, ex L. n°190/2014 e ss.mm.ii.

Possono accedere al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente hanno, contemporaneamente:

  • conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 85.000 euro;
  • sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.

Detti i requisiti, tra le cause di esclusione dal forfettario invece, non possono applicarlo ad esempio: coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro. L’esclusione non opera nel caso in cui il rapporto di lavoro sia cessato.

Sempre che non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro.

Legge di bilancio 2026. Confermato il limite di 35.000 per i redditi da lavoro dipendente

Lo scorso anno la L.n°207/2024, Legge di bilancio 2025, aveva previsto che il limite di 30.000 euro fosse innalzato a 35.000 euro.

Cosicché tanto per fare un esempio, laddove un contribuente oltre al reddito da partita iva avesse chiuso il periodo d’imposta 2024 (con principio di cassa allargata) con un reddito lordo da lavoro dipendente superiore a 30.000 ma non oltre 35.000:

  • avrebbe potuto rimanere in forfettario nel 2025,
  • mentre con gli stessi dati sarebbe stato costretto a fuoriuscire dal 2026.

Ora grazie al DdL di bilancio 2026, all’art.12 viene previsto che:

All’articolo

1, comma 12, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, le parole «l’anno 2025» sono sostituite dalle seguenti parole: «gli anni 2025 e 2026».

Nei fatti il limite di 35.000 euro viene riproposto anche per l’anno 2025.

Cosicché, il contribuente di cui al nostro esempio laddove dovesse chiudere il 2025 con un reddito lordo da lavoro dipendente superiore a 30.000 euro ma non oltre 35.000, potrà applicare il regime forfettario anche nel 2026.

Si ricorda che ai fini della verifica della suddetta soglia:

• non devono essere conteggiati gli arretrati e altre somme soggette a tassazione separata (risposta n. 102 del 2020 );
• rilevano invece i premi di risultato da contratti collettivi, assoggettati a imposta sostitutiva del 10% (risposta n. 398 del 2020),
• rilevano i redditi da lavoro dipendente all’estero ( risposta n°257/2021).

Nel complesso, si tratta di una buona notizia per i contribuenti in regime forfettario. Facendo sempre attenzione ai rimborsi spesa per i forfettari.

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