Il Lazio sostiene i liberi professionisti under 40 che vogliono aprire o potenziare il proprio studio nella regione: ecco come ottenere fino a 20.000 euro.
Nuove opportunità di crescita per le partite Iva under 40: la Regione Lazio ha sbloccato nuovi contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro per i liberi professionisti che hanno intenzione di aprire o potenziare il proprio studio puntando sulla digitalizzazione, sull’innovazione dei servizi e sull’ammodernamento degli spazi di lavoro.
Il bando ha come obbiettivo quello di potenziare le attività professionali avviate dai giovani con meno di 40 anni domiciliati nel Lazio, sostenendo il loro sviluppo e la loro innovazione in chiave digitale.
Con il Bando Giovani Attività Professionali, finanziato cn Fondi Pr Fesr Lazio 2021-2027, infatti, la Regione mette a disposizione 5 milioni di euro per i giovani lavoratori autonomi.
Partite Iva, puoi ricevere fino a 20.000 euro se soddisfi questi requisiti
C’è tempo fino al 16 gennaio 2026 per richiedere contributi a fondo perduto fino a 20.000 euro per aprire o potenziare il proprio studio professionale nella Regione Lazio. L’opportunità è destinata a una particolare categoria di lavoratori: i liberi professionisti con meno di 40 anni, che risultino iscritti a uno dei nove ordini professionali ammessi dal bando e che siano titolari di partita Iva (o intenzionati ad aprirla per l’avvio di una nuova attività).
Inoltre, è richiesto il domicilio nella Regione e la presentazione di un progetto per l’avvio o lo sviluppo di un’attività professionale già attiva o in fase di attivazione.
Secondo quanto previsto dal bando, quindi, per ricevere fino a 20.000 di contributi a fondo perduto è necessario soddisfare 3 requisiti:
- avere una partita Iva attiva o un’attività professionale in fase di apertura;
- essere domiciliati nel Lazio e avere meno di 40 anni al 16 settembre 2025;
- essere iscritto a uno dei nove ordini professionali riconosciuti.
I liberi professionisti che possono accedere al nuovo finanziamento regionale sono: architetti, avvocati, ingegneri, commercialisti ed esperti contabili, geologi, geometri, notai e periti industriali.
Come presentare la domanda per ricevere fino a 20.000 euro
Tutti i liberi professionisti interessati al contributo possono presentare la domanda online tramite la piattaforma GeCoWEB Plus dal 16 settembre 2025 alle ore 12:00 fino alle ore 17:00 del 15 gennaio 2026. L’erogazione avviene in un’unica soluzione a fronte della rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione del progetto.
Alla chiusura della finestra per la presentazione delle domande, si apre la fase della valutazione che prevede l’assegnazione di un punteggio basato su diversi criteri:
- fatturato, max 40 punti;
- età del professionista, max 30 punti;
- co-finanziamento, max 20 punti;
- novità dell’attività, max 5 punti;
- professionista donna, max 5 punti.
I progetti di apertura o rinnovamento delle attività professionali dovranno essere realizzati e rendicontati entro 9 mesi. Si richiede, inoltre, il mantenimento della sede operativa nella Regione Lazio per almeno tre anni dall’ottenimento dei finanziamenti.
Quali sono le spese ammesse e quanto si può ottenere
Il contributo della Regione Lazio va a coprire numerose spese ammesse dal bando e legate a:
- investimenti materiali per l’aggiornamento delle strumentazioni, software, arredi, veicoli specializzati e altri dispositivi utili per potenziare la propria attività professionale o per avviarne una nuova;
- investimenti immateriali per licenze digitali, marchi brevetti, ecc;
- spese di digitalizzazione per cloud, strumenti gestionali o marketing online;
- interventi di ristrutturazione o efficientamento energetico dei locali;
- altri servizi speciali come formazione, consulenze, comunicazione, ecc.
Non sono ammesse, invece, le spese relative al canone di locazione degli immobili e le utenze ordinarie, le spese di gestione correnti e l’acquisto di eventuali beni non connessi all’attività professionale.
I beneficiari del contributo potranno ricevere fino a 20.000 euro di bonus in funzione della spesa rendicontata, con una copertura compresa tra il 40% e il 60% delle spese ammissibili. La richiesta di una percentuale inferiore al massimo concedibile determina un maggiore punteggio nella fase di valutazione del progetto. Occorre sostenere, però, un investimento minimo di 10.000 euro.
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