Le 3 incognite che scuotono i mercati oggi

Violetta Silvestri

23/05/2023

23/05/2023 - 08:30

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Ci sono 3 grandi incognite che ancora pesano sui mercati oggi, con la potenziale possibilità di innescare nuove scosse e allentare il rally azionario.

Le 3 incognite che scuotono i mercati oggi

Sui mercati oggi pesano ancora le troppe incertezze sull’evoluzione della finanza e dell’economia globali.

Dall’accordo sull’innalzamento al tetto del debito Usa, che ufficialmente ancora non c’è, fino alla necessità della Bce di aumentare i tassi di un’entità non certa e infine alla misurazione, attraverso i Pmi, della reale ripresa in Europa e non solo, le Borse del mondo arrancano in un rally duraturo. Con il gigante Cina che sullo sfondo resta una delle maggiori incertezze: quanto davvero è forte la sua ripresa?

In questo contesto, le azioni asiatiche si avviano a chiudere in rosso. Quali sono le 3 incognite che i mercati oggi stanno subendo?

1. Tetto al debito Usa: l’accordo c’è o no?

Il presidente Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy sono rimasti senza un accordo sul limite del debito lunedì sera dopo un altro giro di colloqui, anche se hanno definito le loro discussioni produttive e hanno promesso di continuare a negoziare per evitare un catastrofico default degli Stati Uniti.

I due si sono incontrati alla Casa Bianca per più di un’ora. In precedenza, il segretario al Tesoro Janet Yellen aveva comunque avvertito che è “molto probabile” che il suo dipartimento finisca la liquidità sufficiente all’inizio di giugno e che il default potrebbe verificarsi nella data del 1 giugno.

Biden, in una dichiarazione di lunedì sera, ha però sottolineato che la sessione è stata produttiva.

2. Bce pronta ad alzare ancora i tassi, ma di quanto?

La Banca centrale europea ha ancora molta strada da fare per aumentare i costi di indebitamento, che dovrebbero rimanere elevati per un periodo prolungato con lo scopo di tenere sotto controllo l’inflazione, secondo il membro del Consiglio direttivo Pablo Hernandez de Cos.

“Il processo di inasprimento monetario è già a buon punto, anche se, con le informazioni attualmente a nostra disposizione, abbiamo ancora molta strada da fare, ha affermato de Cos a Barcellona.
Prevediamo inoltre che i tassi di interesse dovranno rimanere a lungo in un territorio restrittivo per raggiungere il nostro obiettivo in modo duraturo, ha aggiunto.

Con questo tono deciso si è espresso uno dei membri più accomodanti, segnalando che esiste quindi un crescente consenso sul fatto che, indipendentemente dal suo picco, i tassi di interesse devono rimanere elevati per riportare la crescita dei prezzi al consumo ai livelli del target Bce del 2%.

La prossima riunione dell’Eurotower del 15 giugno indicherà la strada: il rialzo ci sarà, ma sarà più lieve, con 25 punti base di aumento?

3. Quale messaggio sulla ripresa dai Pmi?

È il giorno del Flash PMI e la sovraperformance azionaria europea è fortemente in bilico, con gli sviluppi in Cina e un quadro di crescita globale meno ottimista che pesa sulle fabbriche. Affinché le azioni possano estendere il loro rally, il settore dei servizi dovrà rimanere forte.

I dati manifatturieri hanno registrato letture in contrazione da settembre, evidenziate dalla debolezza in Germania e Austria. In effetti, S&P Global ha osservato che il suo sondaggio ha mostrato un rallentamento al ritmo più rapido dalla prima ondata della pandemia del 2020.

Molta attenzione sarà sui servizi. Le economie sviluppate dell’Europa dipendono fortemente dai servizi. E questo ha generalmente mostrato un miglioramento quest’anno. In Francia si sono registrate maggiori vendite su mercati nuovi ed esistenti, con un aumento della propensione alla spesa da parte dei clienti nazionali e internazionali. La pressione salariale è stata notata nella lettura composita, suggerendo un’ulteriore pressione sulla Bce affinché aumenti i tassi, dando slancio al rialzo all’euro.

Intanto, in Giappone, l’attività manifatturiera è cresciuta per la prima volta in sette mesi, mentre i servizi hanno registrato una crescita record.

Un avvertimento, tuttavia, è arrivato dall’Australia, dove la crescita dei servizi è rallentata sulla scia di un rapporto sull’occupazione inaspettatamente debole la scorsa settimana

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