Lavoro, nuove regole post Covid: obbligo mascherine, protocolli di sicurezza e green pass

Simone Micocci

27 Settembre 2022 - 10:19

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Addio ai protocolli di sicurezza Covid: si avvicina il ritorno alla normalità sui luoghi di lavoro. Mascherine e green pass, stop all’obbligo: ecco da quando.

Lavoro, nuove regole post Covid: obbligo mascherine, protocolli di sicurezza e green pass

Covid, si va verso il ritorno alla normalità anche sui posti di lavoro: sta per arrivare lo stop ai protocolli di sicurezza introdotti durante la pandemia, sia per quanto riguarda le mascherine che per altre restrizioni. E all’orizzonte si intravedono anche nuove regole per quanto riguarda lo smart working.

Un processo che potrebbe essere accelerato dal nuovo governo: da mesi, infatti, Giorgia Meloni - che salvo sorprese sarà la prossima presidente del Consiglio - chiede un cambio di approccio rispetto a quello utilizzato dall’attuale ministro della Salute Roberto Speranza.

In caso di pandemia non utilizzeremo il metodo ‘cinese” adottato da Speranza”, ha dichiarato la Meloni sul palco di uno dei suoi interventi di campagna elettorale.

Ecco quindi che anche sui posti di lavoro stanno per cambiare le regole sull’obbligo di mascherine e sul resto dei protocolli di sicurezza introdotti durante la pandemia per limitare il contagio.

Va detto che, indipendentemente da quello che deciderà di fare Giorgia Meloni, c’è già una data per il cambio di regole sul posto di lavoro: la scadenza di alcune restrizioni è fissata al 31 ottobre prossimo, mentre per altre bisognerà attendere fino al 31 dicembre.

Obbligo mascherine e non solo: nuove regole sul posto di lavoro

A partire dal 30 settembre verrà meno l’obbligo di indossare la mascherina laddove è ancora obbligatorio: ad esempio, non servirà più indossare la Ffp2 sui mezzi pubblici, come pure all’interno di ospedali e ambulatori.

Tuttavia, per un altro mese andranno avanti i protocolli di sicurezza imposti sui luoghi di lavoro (nel settore privato): quindi, obbligo di misurazione della temperatura in entrata, come pure l’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso qualora non si possa garantire il distanziamento.

Il protocollo condiviso sulla sicurezza nei luoghi di lavoro contro il contagio da Covid-19 è stato aggiornato l’ultima volta il 30 giugno 2022, quando insieme all’introduzione di alcune novità - come la decisione del medico competente su gruppi di lavoratori eventualmente obbligati a indossare la mascherina, come ad esempio i lavoratori fragili - ne è stata prorogata la validità al 31 ottobre 2022.

Allora venne preso l’impegno d’incontrarsi nuovamente prima della scadenza per valutare il da farsi: ma vista l’attuale situazione politica, con il governo Draghi che presto verrà sostituito dal governo Meloni, è difficile immaginare una nuova proroga.

Dal 1° novembre, quindi, dovrebbe venir meno il rispetto dei protocolli di sicurezza introdotti causa Covid, con l’obbligo della mascherina che dovrebbe essere accantonato, per essere sostituito - probabilmente - dalla sola raccomandazione in alcuni contesti.

Green pass obbligatorio sul posto di lavoro: fino a quando

Nel settore privato l’obbligo del green pass per lavorare è finito da un pezzo e non ritornerà. Tuttavia, la certificazione verde è ancora obbligatoria per gli operatori sanitari, come pure per i ricoverati e i visitatori negli ospedali e nelle Rsa.

Medici, infermieri e Oss sono quindi obbligati ad avere un green pass in corso di validità per poter svolgere il proprio lavoro, regola che stando agli attuali protocolli verrà meno solamente a partire dal 2023.

Non è da escludere però che il governo Meloni possa intervenire su questa data, eliminando l’obbligo di green pass già prima della fine dell’anno.

Smart working al lavoro: le nuove regole

Resta fino al 31 dicembre 2022, come disposto dalla legge n. 142/2022 di conversione del decreto Aiuti bis, il diritto allo smart working semplificato per i cosiddetti lavoratori fragili.

Nel dettaglio, continuano ad avere diritto a questo strumento coloro che rientrano nelle seguenti casistiche:

  • lavoratori fragili, disabili e soggetti per i quali vige l’esenzione da vaccinazione, purché in possesso di una certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali attestante una condizione di rischio derivante da immmunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita requisiti previsti dal D.M. del 3 febbraio 2022 o dalla Circolare del Ministero della Salute dell’8 ottobre 2021, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (art. 26, c. 2-bis del D.L. 18/2020);
  • soggetti non aventi i requisiti individuati dalla richiamata normativa pubblica ma per i quali i Medici aziendali abbiano confermato delle situazioni di vulnerabilità;
  • lavoratori che hanno figli in condizioni di disabilità grave per i quali ricorrano le condizioni di cui al D.M. del 3 febbraio 2022 o dalla Circolare del Ministero della Salute dell’8 ottobre 2021.

Sarà invece compito del prossimo governo fissare delle nuove regole per lo smart working nel 2023, sia per i suddetti lavoratori fragili che per tutto il resto dei dipendenti, sia nel settore privato che nel pubblico.

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