Lavoratore occasionale: quanto costa all’azienda?

Paolo Ballanti

22 Giugno 2022 - 09:47

condividi

Il lavoro autonomo occasionale è una categoria a sé stante rispetto a partite Iva e Co.co.co. Sappiamo realmente quanto costa all’azienda? E quali sono invece le trattenute per il lavoratore?

Lavoratore occasionale: quanto costa all’azienda?

Sei un’azienda e stai valutando di ricorrere a prestazioni di lavoro autonomo occasionale? Devi sapere che questo tipo di attività non ha gli stessi costi di un lavoratore subordinato. Mancano infatti Tfr, mensilità aggiuntive, ferie, permessi e premi Inail.

Il rapporto occasionale non è tuttavia a costo zero. Oltre al compenso lordo, si aggiungono i costi rappresentati dai contributi Inps, senza parlare degli adempimenti preliminari all’attività, come la stesura della lettera di incarico e la comunicazione preventiva.

Ecco quanto costa all’azienda un lavoratore occasionale.

Quali contributi sono a carico del lavoratore autonomo occasionale?

L’obbligo per il lavoratore di iscriversi alla Gestione separata Inps e di subire la trattenuta dei contributi scatta se il reddito annuo fiscalmente imponibile eccede i 5 mila euro.

Per determinare il superamento o meno del limite, si tiene conto dei soli redditi derivanti da attività di lavoro autonomo occasionale, percepiti dal 1° gennaio al 31 dicembre di ciascun anno, anche se da parte di più committenti.

In merito all’iscrizione Inps e al pagamento dei contributi è opportuno precisare che:

  • L’iscrizione alla Gestione separata dev’essere effettuata una sola volta ed è valida per tutta la vita lavorativa dell’interessato;
  • I contributi devono essere pagati soltanto sulla parte che eccede i 5 mila euro.

Questi ultimi vengono calcolati applicando al compenso lordo:

  • Un’aliquota contributiva a carico del lavoratore (1/3 del totale), trattenutagli direttamente in sede di erogazione delle spettanze;
  • Un’aliquota contributiva a carico del committente (2/3 del totale), pagata da quest’ultimo all’Inps con modello F24 insieme alla quota - parte prelevata al lavoratore.

Con riferimento all’anno 2022 i contributi Inps sono fissati dalla Circolare dell’Istituto dello scorso 11 febbraio numero 25, in misura diversa a seconda che:

  • il lavoratore non sia pensionato o già iscritto ad altre forme di previdenza obbligatorie, in tal caso l’aliquota a carico del lavoratore è pari all’11,24% mentre quella in capo al committente corrisponde al 22,48% (aliquota complessiva 33,72%);
  • il lavoratore sia pensionato o già iscritto ad altre forme di previdenza obbligatorie (perché ad esempio lavoratore dipendente o libero professionista), con un’aliquota complessiva del 24%, di cui 8% a carico del lavoratore e 16% in capo al committente.

Ipotizziamo che il lavoratore (iscritto in via esclusiva alla Gestione separata) abbia già superato la soglia dei 5 mila euro in virtù di altri incarichi. Di conseguenza, tutte le somme sono soggette a contribuzione.

In tal caso il compenso lordo corrisponde a euro 3.000,00. Di conseguenza, i contributi Inps, applicando l’aliquota del 33,72% saranno così ripartiti:

  • 337,20 euro a carico del lavoratore (11,24%), trattenuti direttamente in sede di liquidazione del compenso;
  • 674,40 euro a carico del committente (22,48%), corrisposti all’Inps con modello F24, insieme alla parte trattenuta al lavoratore.

Con modello F24 dovranno pertanto essere versati dal committente euro 1.011,60 complessivi.

Quali tasse sono a carico del lavoratore autonomo occasionale?

Sotto il profilo fiscale i redditi ricevuti nell’ambito di prestazioni di lavoro autonomo occasionale rientrano nella categoria dei cosiddetti «redditi diversi», contemplati dall’articolo 67, comma 1, lettera l) del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917).

L’aliquota fiscale è pari al 20%, da trattenere a titolo d’acconto al lavoratore, all’atto dell’erogazione del compenso, versata poi dal committente con modello F24, utilizzando il codice tributo «1040».

La percentuale del 20% è applicata su una base imponibile rappresentata da:

  • compensi riconosciuti dal committente, al netto delle spese sostenute riguardanti la loro produzione;
  • rimborsi delle spese di viaggio, vitto ed alloggio sostenute dal lavoratore ed addebitate al committente.

Riprendiamo l’esempio precedente, con il lavoratore che percepisce un compenso lordo di 3 mila euro.

In tal caso, il calcolo del netto da corrispondere prevede i seguenti calcoli:

Compenso lordo (A) 3.000,00
Contributi INPS carico lavoratore (B) 337,20
Ritenuta d’acconto al 20% (C) 600,00
Netto a pagare (A - B - C) 2.062,80

Quanto costa il lavoratore autonomo occasionale all’azienda? Il compenso lordo

Il compenso lordo è il primo costo di cui l’azienda deve farsi carico nei casi di prestazioni di lavoro autonomo occasionale.

A differenza dei dipendenti, dove la retribuzione lorda è fissata in un importo minimo, da parte della contrattazione collettiva, nel caso degli occasionali il compenso è frutto della libera mediazione tra le parti, committente da un lato e lavoratore dall’altro.

Quanto costa il lavoratore autonomo occasionale all’azienda? I contributi Inps

I contributi Inps a carico del committente, previsti in caso di superamento della soglia dei 5 mila euro di redditi percepiti dal lavoratore, rappresentano un costo per l’azienda.

L’impatto degli oneri contributivi è condizionato, oltre che dall’ammontare del compenso lordo (su cui i contributi vengono calcolati), anche dalla situazione del lavoratore. Se quest’ultimo è iscritto solo alla Gestione separata (e non è pensionato), i contributi a carico del committente ammontano al 22,48%.

Al contrario, per il lavoratore già pensionato o iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria, i contributi a carico del committente si riducono al 16%.

Quanto costa il lavoratore autonomo occasionale all’azienda? I costi amministrativi

Gestire le prestazioni di lavoro autonomo occasionale comporta una serie di adempimenti che, se affidati a professionisti esterni, rappresentano un costo aggiuntivo per il committente.

Sotto questo aspetto sono richieste le seguenti attività:

  • stesura della lettera di incarico di prestazioni di lavoro autonomo occasionale;
  • comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro (preventiva rispetto a qualsiasi prestazione del lavoratore), da trasmettere utilizzando il portale «Servizi Lavoro»;
  • calcolo, elaborazione e versamento di imposte e contributi con modello F24;
  • invio della denuncia Uniemens all’Inps con i dati relativi al calcolo dei contributi dovuti alla Gestione separata.

Il costo di questi adempimenti dipende dagli accordi presi con l’incaricato. Si può prevedere infatti un costo per singola pratica o, viceversa, forfettario che racchiuda tutti gli adempimenti richiesti.

Iscriviti a Money.it