La trappola cinese e la violazione dei diritti umani degli uiguri

Domenico Letizia

14/02/2023

15/02/2023 - 08:21

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Il presidente del Congresso mondiale uiguro torna a Roma per denunciare le attività criminali del regime di Pechino.

La trappola cinese e la violazione dei diritti umani degli uiguri

Dolkun Isa, uiguro con cittadinanza europea dal 2006, noto al grande pubblico per essere il presidente del Congresso mondiale uiguro. Il dissidente, nel corso dell’ultima settimana ha presentato a Roma il suo libro “La trappola cinese, con una conferenza in Senato, organizzata su iniziativa dell’Ambasciatore e già ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, esponente di Fratelli d’Italia, in collaborazione con il Global Committee for the Rule of Law – Marco Pannella. Isa è da sempre un protagonista e attivista dei diritti umani e politici per la minoranza etnica uigura della Regione autonoma dello Xinjiang (Turkestan Orientale) nella Repubblica Popolare Cinese, perseguitata dal regime di Pechino.

Basato anche sulle sue esperienze personali, tra le quali la perdita dei genitori internati nei «campi di rieducazione» in Xinjiang, l’autore e attivista ripercorre la lotta per la libertà e per la pace della popolazione uigura, afflitta da decenni di gravi violazioni dei diritti umani, facendo meglio conoscere la minaccia rappresentata dal massimalismo del Partito Comunista Cinese (PCC). Nonostante la costituzione cinese preveda pari diritti per tutte le popolazioni che vivono sul territorio cinese, agli uiguri sono negate la libertà di espressione e di movimento, mentre subiscono arresti, detenzione, torture, deportazioni, sparizioni forzate ed esecuzioni arbitrarie.

La vicenda che l’attivista descrive nel libro è strettamente connessa alla questione delle influenze straniere nei Paesi democratici esercitate dai regimi autoritari, un tema su cui il senatore Giulio Terzi, lo scorso dicembre, ha presentato in Senato una mozione co-firmata dai senatori Malan, Matera, Nastri, Satta, Scurria e Tubetti, per denunciare i tentativi di penetrazione effettuati tramite la disinformazione e l’uso spregiudicato dello spazio cibernetico, e anche tramite la strumentalizzazione di organizzazioni e agenzie internazionali, come l’Interpol e la sua «Red Notice», la segnalazione con cui i Paesi aderenti all’Interpol stessa chiedono l’estradizione di persone ricercate: nonostante sia un rifugiato politico, infatti, Dolkun Isa stesso è stato raggiunto da tale notifica nel 1997, esponendolo al pericolosissimo rischio di deportazione in Cina.

Una situazione aggravata dall’ascesa al potere del presidente Xi Jinping nel 2013. Da allora il Partito Comunista Cinese ha inasprito la sua politica discriminatoria e assimilazionista in Xinjiang. Molte organizzazioni internazionali per i diritti umani e dieci parlamenti nazionali (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Taiwan, Francia, Paesi Bassi, Lituania, Repubblica Ceca, Belgio, Irlanda più il Parlamento europeo) hanno adottato risoluzioni che definiscono i crimini e le violazioni dei diritti umani commessi contro gli uiguri nello Xinjiang quali crimini contro l’umanità e di genocidio.

Peraltro, i rapporti più recenti delle organizzazioni non governative, indicano che i campi di “rieducazione” si sono trasformati in campi di lavoro e strutture carcerarie. Il lavoro forzato per gli uiguri ha fatto parte del sistema dei campi di internamento, ma questo sviluppo suggerisce che il programma di lavoro forzato imposto dallo Stato si sta concentrando sulla detenzione di massa. Molti uiguri formalmente detenuti nei campi di internamento sono stati trasferiti in strutture di lavoro forzato, in fabbriche all’interno della regione e del Paese o in prigioni.

Durante la presentazione al Senato, oltre all’attivista uiguro e al diplomatico e senatore Giulio Terzi, hanno partecipato anche Gianni Vernetti, già Sottosegretario agli Esteri; Luigi Compagna, già Senatore; Vas Shenoy, fondatore di Dialogue on Democracy e Matteo Angioli, attivista di lunga data del Partito Radicale e Segretario del Comitato Globale per lo Stato di Diritto – Marco Pannella.

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