La Russia alle prese con il «made in China». Una convergenza che non può funzionare

Federico Giuliani

02/11/2023

02/11/2023 - 06:42

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All’apparenza la convergenza tra Russia e Cina sembra avvantaggiare entrambi i Paesi. Dietro le quinte si iniziano però ad intravedere dinamiche ben diverse.

La Russia alle prese con il «made in China». Una convergenza che non può funzionare

L’obiettivo è ambizioso ma a portata di mano. Entro la fine del 2023, Russia e Cina vogliono raggiungere i 200 miliardi di dollari annui di scambi commerciali. Manca pochissimo al traguardo auspicato dai due partner senza limiti, che hanno già chiuso il 2022 a quota 185 miliardi e visto crescere il loro interscambio del +37% nei primi sei mesi del 2023. Attenzione però, perché se all’apparenza la convergenza tra l’Orso e il Dragone sembra avvantaggiare entrambi gli attori protagonisti, dietro le quinte si iniziano ad intravedere dinamiche differenti.

Verso una Russia “made in China”?

In particolare, l’abbraccio di Pechino sta iniziando, lentamente e in silenzio, a soffocare il mercato di Mosca. Certo, complice l’impossibilità di attingere ai mercati occidentali - conseguenza della guerra in Ucraina - il Cremlino ha bisogno di un salvagente per non affondare, e la Cina è subito apparsa ben disposta a svolgere questo ruolo. [...]

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