Si tratta di un accordo che consentirà a Kiev di importare gas dalla Grecia per coprire le esigenze invernali, compensando le perdite di produzione.
Mentre l’attenzione dei media rimane concentrata sulle operazioni militari e sugli aiuti all’Ucraina in estrema difficoltà sul campo di battaglia e nell’occhio del ciclone per lo scandalo corruzione, un accordo energetico siglato domenica tra Grecia e Ucraina ha aperto una nuova rotta per il gas naturale liquefatto (GNL) americano, rivelando uno dei capitoli più sottovalutati – ma cruciali – del conflitto ucraino: la battaglia per il controllo del mercato energetico europeo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita ad Atene, ha annunciato un’intesa che consentirà a Kiev di importare gas dalla Grecia per coprire le esigenze invernali, compensando le perdite di produzione causate dagli attacchi russi sulle infrastrutture energetiche. L’accordo, del valore di quasi 2 miliardi di euro, sarà finanziato da banche europee (con garanzie della Commissione UE) e partner come Norvegia e Stati Uniti.
La nuova rotta energetica anti-russa
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