Mentre si aggrava la situazione militare, in Ucraina scoppiano proteste per la legge di Zelensky che pone fine all’indipendenza di due agenzie anticorruzione.
Da martedì, Kiev è teatro di proteste contro il presidente Volodymyr Zelensky, scoppiate in risposta a una nuova legge che porrebbe fine all’indipendenza di due agenzie anticorruzione, il NABU (Ufficio Nazionale Anticorruzione) e il SAPO (Ufficio del Procuratore Specializzato Anticorruzione).
I manifestanti, radunatisi a Piazza Maidan – luogo simbolo della rivolta del 2013 che rovesciò il presidente «filorusso» Viktor Yanukovich – hanno chiesto a Zelensky di porre il veto alla legge approvata dal suo partito, denunciando il rischio di un ulteriore passo indietro nella lotta alla corruzione.
Mossa che ha spinto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a trasmettere al presidente ucraino «la sua grande preoccupazione per le conseguenze degli emendamenti e ha chiesto spiegazioni al governo ucraino». Transparency International Ucraina ha avvertito che la legge smantella garanzie fondamentali, mentre la commissaria europea per l’allargamento, Marta Kos, l’ha definita «un grave passo indietro». [...]
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