La Cina è vicina alla guerra (e non con Taiwan)

Alessandro Nuzzo

27 Gennaio 2024 - 10:46

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Altissima tensione nel Mar Cinese, ma questa volta non con Taiwan. Ecco cosa sta succedendo.

La Cina è vicina alla guerra (e non con Taiwan)

Ancora tensione in Asia che vede protagonista ancora una volta la Cina. Dopo Taiwan, su cui la nazione cinese pretende una certa influenza ritenendola parte integrante del suo territorio, ora l’escalation si rischia con le Filippine.

A rivelare cosa sta succedendo da quelle parti è Newsweek che sottolinea come la Cina anche sulle Filippine pretende un certo controllo nell’operato. Alcuni giorni fa Pechino ha richiamato Manila sull’incremento della forza filippina navale nel Mar Cinese meridionale. Giovedì scorso il portavoce del ministero della Difesa cinese, colonnello Wu Qian, ha risposto in modo molto acceso al capo militare filippino, generale Romeo Brawner Jr che alcuni giorni prima aveva annunciato che le Filippine avrebbero aggiornato nove installazioni presenti nel Mar Cinese.

Le forze armate filippine secondo IlMessaggero vorrebbero potenziare un sistema di desalinizzazione trasformando una nave da guerra in una base marina. Una sfida a Pechino che ha fatto la voce grosse ritenendo le acque del Mar Cinese meridionale sotto il suo controllo. Si tratta di un mare molto importante sopratutto per le ingenti risorse energetiche. E qui si spiega il perché la Cina non intende mollare il controllo su quell’area economicamente molto invitante. Così aumentano le tensioni tra Pechino e Manila con le Filippine che al momento non intendono arretrare. Così come sta facendo Taiwan, altro fronte molto caldo che potrebbe sfociare in un conflitto.

Anche con Taiwan il fronte è caldo

Dopo le elezioni a Taiwan e la vittoria di un partito ostile alla Cina, Pechino prosegue le prove di forza intorno all’isola. Alcuni giorni fa ventitré velivoli da guerra cinesi hanno sorvolato vicinissimi alla zona sotto il controllo di Taiwan. Dalla piccola nazione hanno fatto sapere che di questi 23, «13 hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan e sono entrati nella parte settentrionale, centrale, sudoccidentale della zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) di Taiwan conducendo un pattugliamento di combattimento congiunto insieme a navi da guerra cinesi».

Il ministero di Taiwan ha annunciato che le forze armate hanno monitorato la situazione impiegando forze e mezzi adeguati come risposta alle attività rilevate. Insomma ancora tensioni anche in quella zona. Di sicuro se ne parlerà nel prossimo incontro previsto a Bangkok tra il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, e il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Gli Stati Uniti infatti sono attenti difensori dell’autonomia di Taiwan e una escalation con la Cina porterebbe gli Stati Uniti molto probabilmente ad attivarsi al fianco di Taiwan.

Insomma dopo l’Ucraina e l’Israele, uno dei fronti più caldi su cui porre particolare attenzione è proprio quello asiatico con la Cina che vorrebbe fare la voce grossa pretendendo il controllo di tutta l’area dinnanzi a sé attaccando l’indipendenza di Stati come Taiwan e le Filippine geopoliticamente più deboli dinnanzi ovviamente alla potenza militare e politica della Cina.

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