La Cina torna a brillare, ma attenzione ad investire

Tommaso Scarpellini

26 Aprile 2023 - 15:34

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La Cina sorprende con un aumento del 4,5% del PIL, grazie al sul consumo interno. Alcuni esperti guardano di buon occhio la crescita della Cina, altri temono complicazioni geopolitiche.

La Cina torna a brillare, ma attenzione ad investire

L’economia cinese è tornata ad aumentare in modo sorprendente lasciando il pubblico borsistico molto confuso dopo che quasi tutte le speranze degli analisti riguardo il recupero cinese erano state abbandonate.

Il prodotto interno lordo è salito del 4,5% nel primo trimestre, confermando le aspettative rialziste nate a seguito dell’abbandono da parte del governo delle politiche anti-covid. Allo stesso tempo, l’inflazione rimane contenuta al livello del 2,1%, comunicando una certa stabilità economica. Xi Jinping ha infatti sostenuto che l’obiettivo di crescita economica della Cina resterà contenuto al 5%, nonostante le previsioni rialziste del FMI.

Secondo il presidente cinese, il progresso va ricercato tramite la stabilità, concentrando gli sforzi del governo nello stimolo e nello sviluppo del consumo interno. Per raggiungere questo obiettivo, Xi Jinping predisporrà un piano mirato d’investimenti volti a rafforzare la fiducia dei suoi cittadini.

La ripartenza arriva proprio dai loro consumi: le vendite al dettaglio hanno superato il 10%, il più grande aumento in due anni. Allo stesso modo, continuano a persistere anche componenti negative all’interno dell’economia del Paese, con un mercato immobiliare ancora debole e i problemi sempre più evidenti nel settore delle esportazioni, specie a causa dei recenti dibattiti oltreoceano.

Cosa aspettarsi in borsa dopo i dati sull’economia cinese?

Da un punto di vista tecnico, l’indice MSCI China non ha subito significativi rialzi in seguito a questa notizia, restando in linea con l’andamento degli indici borsistici dei mercati emergenti.

Una forte differenza c’è stata invece quando a ottobre Xi Jinping annunciò la fine della politica zero-covid. Probabilmente, il mercato aveva già in passato scontato nel proprio prezzo l’informazione relativa all’incremento del PIL cinese.

Allo stesso modo, non c’è stato neanche un aumento dei futures del rame e del minerale di ferro, evento che spesso si verifica quando circolano buone notizie legate al mercato cinese, in quanto uno dei maggiori produttori.

In sintesi, le borse non sembrano aver reagito di fronte a questa notizia e i prezzi di mercato si trovano complessivamente ancora distanti rispetto ai propri massimi relativi del 2023. Nel caso dell’indice MSCI China, il prezzo dell’indice dista ancora circa un 15% rispetto ai massimi dell’anno in corso. Gli oscillatori tecnici però indicano ancora spazio per la crescita e per tale ragione molti esperti guardano con molto interesse i titoli cinesi.

Altri invece si mostrano preoccupati riguardo le turbolenze geopolitiche che hanno visto la Cina protagonista in questi ultimi mesi, sostenendo che il rischio relativo all’investimento nel Paese sia aumentato rispetto al passato.

MSCI China, 1W MSCI China, 1W Grafico a candele dell'indice MSCI China su timeframe settimanale. Fonte: teletrader.com

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