Corsa dell’oro oltre i $4.000 l’oncia. Il metallo resta un rifugio in tempi di incertezza globale, ma fino a quando?
Bisogna sempre dare molto ascolto alle parole di Ray Dalio. Ogni tanto vado su YouTube ad ascoltare il suo trattato di economia più famoso (How the economic machine works. In 30 minutes), che non mi stanca mai. Il fondatore di Bridgewater Associates, Dalio, lo scorso 7 ottobre ha dichiarato in un convegno che gli investitori dovrebbero destinare ben il 15% dei loro portafogli all’oro, nonostante il metallo prezioso abbia già raggiunto il suo massimo storico, superando i $4.000 all’oncia.
“L’oro è un eccellente elemento di diversificazione per il portafoglio”, ha affermato Dalio al Greenwich Economic Forum nel Connecticut. “Se si analizza la questione da una prospettiva di asset allocation strategica, si dovrebbe probabilmente detenere circa il 15% del portafoglio in oro...Perché è un asset che performa molto bene quando le componenti tipiche del portafoglio subiscono un calo, cioè in fase di correzione dei mercati”. Ma la parte più interessante del suo intervento deve ancora venire. Dalio infatti ha paragonato l’attuale contesto economico a quello dei primi anni ’70, un periodo in cui inflazione, massiccia spesa pubblica e alti livelli di debito pubblico erodevano la fiducia negli asset cartacei e nelle valute fiat.
“Quello che sta accadendo oggi assomiglia moltissimo a ciò che accadde nei primi anni ’70. La gente si domandava «dove metto i miei soldi?». Infatti, quando si detiene liquidità la si investe in uno strumento di debito, ma quando l’offerta di debito è così elevata, quel debito non è più un’efficace riserva di valore”. Ineccepibile, non trovate? [...]
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