L’oro attraverso i secoli: da simbolo sacro a bene rifugio degli investitori

Guido Giaume

15 Settembre 2025 - 07:17

Come l’oro ha mantenuto il suo valore e il suo fascino dal tesoro di Tutankhamon ai mercati finanziari moderni.

L’oro attraverso i secoli: da simbolo sacro a bene rifugio degli investitori

Quando si parla di oro, è facile pensare a qualcosa di statico, eterno, immutabile. In realtà, se osserviamo la storia, l’oro è stato tutto fuorché immobile: ha assunto nel tempo significati profondamente diversi, legati alla cultura, alla politica e all’economia delle varie epoche. Comprendere come e perché la percezione del suo valore non sia cambiata può offrire spunti preziosi anche per chi oggi sta costruendo o difendendo un patrimonio.

Un esempio della sua funzione sacrale lo troviamo con il tesoro di Tutankhamon, scoperto nel 1922 nella Valle dei Re. Nell’antico Egitto, l’oro era sacro, simbolo della divinità e dell’eternità. Oggetti come la celebre maschera funeraria del giovane faraone avevano lo scopo di garantire protezione e continuità nell’aldilà. L’oro non era una merce, ma un “ponte” tra il mondo terreno e quello divino.

Con il passaggio alla civiltà romana, l’oro si “secolarizza”. Non è più legato agli dèi, ma al potere. Le monete, come il celebre Aureo, non erano solo strumenti di scambio: erano propaganda politica, simboli tangibili della stabilità e dell’autorità imperiale. Il messaggio era chiaro: “Il potere di Roma è garantito dall’oro”.
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