L’Italia senza gas russo dal 2024: la svolta con l’Algeria?

Violetta Silvestri

23/01/2023

23/01/2023 - 12:50

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Il dibattito sulle forniture di gas in Italia torna protagonista con la visita di Meloni in Algeria. Il Paese africano guiderà la svolta? Dal 2024 la nostra nazione potrà fare a meno della Russia.

L’Italia senza gas russo dal 2024: la svolta con l’Algeria?

Azzerare il gas russo e diventare indipendenti da Mosca: questo l’obiettivo dell’Italia.

In realtà, da mesi tutta l’Europa lavora per centrare questo target, diventato prioritario in seguito all’invasione russa dell’Ucraina quasi un anno fa. Il mercato energetico è ancora in pieno fermento e le diplomazie politiche degli Stati Ue non si fermano, con i Governi intenti a rafforzare o ridisegnare la mappa delle relazioni geopolitiche nazionali con il fine di assicurarsi flussi di gas preziosi.

Ne è la prova il viaggio di Meloni in Algeria, dove già l’esecutivo Draghi aveva fatto tappa. Il Paese del Nord Africa è sempre più strategico per l’approvvigionamento italiano di gas. E potrebbe segnare una svolta per eliminare del tutto il carburante russo, come auspica l’Eni, ottimista per l’inverno 2024/2025.

Quanto sta pesando il gas algerino sulle forniture italiane e cosa può accadere.

Le previsioni di Descalzi: Italia senza gas russo dal 2024

A margine della visita in Algeria di Giorgia Meloni, accompagnata da Descalzi, l’ad di Eni ha avanzato una interessante previsione sull’autonomia italiana dal gas russo: “Le previsioni per azzerare le forniture di gas russo all’Italia? Sono positivo, nell’inverno 2024/2025, direi che continuando così le cose vadano nel verso giusto.”

L’entusiasmo di Descalzi arriva mentre si rafforzano i legami, già cruciali, con l’Algeria, come sa lui stesso spiegato:

“...sono stati dati più di 3 miliardi di metri cubi e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora. Bisogna pensare che solo 2 anni fa l’Algeria dava all’Italia circa 21 miliardi, adesso ha dato 25, arriveremo a 28 miliardi l’anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo ancora. È davvero un partner strategico che sta aiutando molto per l’Italia”

Non solo, l’ambasciatore algerino in Italia, come riportato da Il Messaggero, ha espresso ancora maggiore ottimismo sulla collaborazione dei due Paesi, sottolineando: “Vogliamo che l’Italia diventi un hub europeo del gas algerino. Uno snodo per altri Paesi Ue...[aiutando] l’Italia ad avere una piazza in altri Paesi africani, dalla Nigeria al Sud Africa, dal Mali al Burkina Faso.”

Un rapporto privilegiato, dunque, tra Algeri e Roma si sta radicando, proprio in un momento storico per ridisegnare le traiettorie energetiche del vecchio continente.

Da ricordare che l’Algeria si pone al decimo posto mondiale come produttore di gas naturale e al sedicesimo di petrolio. Nella nazione si trovano l’1,2% delle riserve mondiali di gas certificate.

Quanto gas dall’Algeria in Italia? C’è il balzo nel 2022

Nel 2021, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, l’Algeria occupava già un posto di rilievo nella fornitura di gas al nostro Paese, assumendo la seconda posizione dopo la Russia. Il carburante algerino arriva in Italia tramite il Transmed che passa in Tunisia e arriva a Mazara del Vallo, in Sicilia.

Nel 2022, però, la situazione è cambiata e la nazione nord-africana è salita al primo posto come fonte di gas verso l’Italia, rappresentando il 34% delle importazioni totali del carburante, rispetto al 16% proveniente dalla Russia.

Facendo un confronto tra il 2021 e il 2022, il nostro Paese ha drasticamente diminuito l’import di gas russo e allentato anche gli acquisti in Libia, la cui situazione politica è assai complessa. In amento, invece, le importazioni dal Nord Europa (+236%), dall’Azerbaigian (+42%) e dall’Algeria (+11%). Oltre, ovviamente, al salto nelle forniture di Gnl (+46%).

L’Italia ambisce a diventare il partner privilegiato dell’Algeria, che però vanta cruciali relazioni anche con la Spagna (con la quale non esita a utilizzare lo strumento del gas a scopi politici per la questione del Marocco e del Sahara occidentale).

Se è vero che la svolta per il Belpaese può arrivare dal Nord-Africa e dalle sue riserve di gas, altrettanto importante è ricordare che anche l’Algeria ha le sue ombre. Il paese ha richiesto di entrare nel gruppo economico dei Brics, del quale fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Inoltre, ha preferito l’astensione alla condanna Onu dell’aggressione russa e mantiene con Mosca accordi militari.

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