L’implosione della Republique: Macron prigioniero tra debito e populismo

Andrea Muratore

7 Ottobre 2025 - 14:15

La caduta di Sebastien Lecornu svela il collasso del macronismo tra deficit fuori controllo, riforme impopolari e l’avanzata di Mélenchon e Le Pen.

L’implosione della Republique: Macron prigioniero tra debito e populismo

Sette primi ministri e nove governi bruciati in otto anni, una manovra che non si riesce a scrivere e un impatto con la realtà che rischia di essere durissimo: la caduta di Sebastien Lecornu ha portato allo scoperto tutte le problematiche del governo di Emmanuel Macron, presidente francese che rischia di passare l’ultimo anno e mezzo del suo secondo mandato (si voterà ad aprile 2027, non si può ricandidare) tra l’incudine e il martello.

L’incudine è la durissima situazione economica del Paese, con un debito pubblico che ha superato quota 4 trilioni di euro, un deficit che supererà nettamente il 5% del PIL anche nel 2025, le agenzie di rating che hanno declassato l’OAT decennale transalpino ormai scambiato agli stessi livelli del BTP italiano e un’incertezza sul futuro dei conti dello Stato.

«Prevediamo che i livelli di debito raggiungeranno almeno il 116,7% del PIL il prossimo anno, rispetto al 113,1% del 2024. Questa traiettoria colloca la Francia nella peggiore posizione fiscale rispetto ai suoi omologhi dell’Unione Europea», nota in un report ING Think, aggiungendo che "è probabile che la Commissione Europea adotti una posizione più dura nei confronti di Parigi e insista sulla necessità di ripristinare l’ordine nelle finanze pubbliche.
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