L’IA ruberà il tuo lavoro? Il sondaggio

Redazione

16 Settembre 2025 - 12:55

Un sondaggio di Money.it per capire quanto preoccupa davvero l’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’occupazione.

L’IA ruberà il tuo lavoro? Il sondaggio

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale è uscita dai laboratori e dai progetti sperimentali per entrare con forza nella vita quotidiana e nei processi produttivi di moltissimi settori. Dalla finanza alla sanità, dal marketing alla logistica, sempre più aziende si affidano ad algoritmi capaci di analizzare grandi quantità di dati, prendere decisioni automatiche e, in alcuni casi, sostituire compiti che prima erano affidati a lavoratori umani.
Con l’avvento dei sistemi di IA generativa, come i chatbot in grado di scrivere testi o i software che creano immagini e video realistici, la percezione del cambiamento si è fatta ancora più concreta. Non si tratta più soltanto di macchine che svolgono mansioni ripetitive, ma di strumenti in grado di incidere anche su professioni considerate fino a poco tempo fa “al sicuro”, come quelle creative, legali o giornalistiche.

Il dibattito è aperto: da un lato, l’IA promette di aumentare la produttività, ridurre i costi e liberare tempo per attività a maggior valore aggiunto; dall’altro, cresce la paura che milioni di posti di lavoro possano essere messi a rischio, soprattutto quelli a basso o medio livello di qualificazione.
Di fronte a uno scenario così complesso, la domanda chiave è: l’intelligenza artificiale ruberà il tuo lavoro? È questo il sondaggio lanciato da Money.it per capire l’opinione prevalente tra i suoi lettori.

L'IA ruberà il tuo lavoro?

Alcuni studi internazionali parlano di una possibile sostituzione di oltre il 40% delle mansioni attuali entro i prossimi dieci anni. Altri, invece, sottolineano come ogni rivoluzione tecnologica abbia sempre creato nuove figure professionali: esperti di dati, sviluppatori di sistemi, analisti etici, “allenatori” di algoritmi. La verità, probabilmente, sta nel mezzo: ci saranno mestieri che scompariranno e altri che nasceranno, con il rischio di accentuare disuguaglianze e divisioni tra chi saprà adattarsi e chi no.

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