L’euforia dei mercati continua. Cina e bond protagonisti oggi

Violetta Silvestri

28/12/2023

28/12/2023 - 08:59

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Mercati euforici oggi, con le azioni cinesi e le obbligazioni a guidare l’entusiasmo per tagli dei tassi Fed attesi nel 2024. Cosa sta succedendo nelle Borse?

L’euforia dei mercati continua. Cina e bond protagonisti oggi

I mercati azionari si avviano a chiudere il 2023 con euforia.

Gli indici asiatici hanno raggiunto i massimi di cinque mesi, spinti dalle scommesse sui tagli dei tassi sempre più aggressivi nel 2024. In Cina, Shanghai e Shenzhen hanno archiviato la seduta con guadagni rispettivamente di 1,38% e 2,62%. L’indice China A50 è salito del 2,43% e l’Hang Seng di Hong Kong del 2,78%.

L’S&P 500 è salito del 14% in soli due mesi, avvicinandosi al suo massimo di chiusura di tutti i tempi, mentre il rapporto prezzo/utili è aumentato di un quarto su base annua attestandosi a 24,0.

Il più ampio indice MSCI delle azioni dell’area Asia-Pacifico al di fuori del Giappone ha guadagnato un altro 1,4%, salendo dell’11% in due mesi e ai massimi da agosto.

Non solo azioni, anche il mercato obbligazionario si sta rendendo protagonista in questi ultimi giorni dell’anno. I bond globali sono in aumento, con il debito sovrano di Australia e Nuova Zelanda in rialzo dopo che i rendimenti dei titoli del Tesoro da 5 a 30 anni sono scesi di almeno 10 punti base mercoledì, e i rendimenti a 10 anni della Germania sono diminuiti al nuovo minimo del 2023. I guadagni hanno spinto un indicatore globale del mercato obbligazionario al culmine del suo miglior balzo bimestrale mai registrato.

Il clima nelle piazze finanziarie si afferma quindi molto positivo, soprattutto grazie alle aspettative di una svolta nella politica monetaria della Federal Reserve.

Perché i mercati festeggiano, con il balzo di Cina e obbligazioni?

La mancanza di notizie importanti a livello macro e geopolitico non ha impedito agli investitori di aumentare le scommesse sui rapidi tagli dei tassi da parte della Fed.

I futures ora implicano una probabilità dell’88% di una diminuzione del costo del denaro già a marzo, un’enorme oscillazione rispetto a un mese fa, quando la probabilità era solo del 21%.

Il mercato prevede un allentamento di circa 157 punti base per il 2024 e prevede che i tassi raggiungeranno il 3,00-3,25% nel 2025.

“Il rapido calo dell’inflazione porterà probabilmente la Fed a tagliare presto e velocemente per ripristinare il tasso di riferimento da un livello che presto non sarà più considerato utile”, hanno scritto in una nota gli analisti di Goldman Sachs.

Prevediamo tre tagli consecutivi di 25 punti base a marzo, maggio e giugno, seguiti da un taglio a trimestre fino a quando il tasso dei fondi non raggiungerà il 3,25-3,5% nel terzo trimestre del 2025. Le nostre previsioni implicano 5 tagli nel 2024 e altri 3 tagli nel 2025, hanno aggiunto.

Questo scenario fa da sfondo all’euforia generale dei mercati. L’indice azionario globale si avvia verso la chiusura più alta da febbraio 2022, in rialzo di oltre il 15% rispetto al minimo di ottobre, riflettendo l’ottimismo dei trader per i tagli dei tassi di interesse il prossimo anno.

Le azioni cinesi si sono avviate verso la loro giornata migliore in quattro mesi, in un contesto di rotazione verso titoli a grande capitalizzazione ipervenduti. L’indice CSI 300 ha raggiunto il primo guadagno settimanale dall’inizio di novembre, con i titoli tecnologici che hanno spinto più degli altri i guadagni.

Le aspettative di un allentamento netto della politica monetaria si stanno intensificando, ha affermato Vishnu Varathan, responsabile dell’economia e della strategia presso Mizuho Bank Ltd. a Singapore. “La forza del rally del mercato obbligazionario ha davvero aumentato i rendimenti totali per gli investitori: c’è la sensazione che i mercati stiano segnalando che ci stiamo dirigendo di nuovo a metà strada verso una politica monetaria accomodante”, ha commentato.

I rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni hanno toccato il minimo di cinque mesi durante la notte. Il rendimento a due anni è sceso al 4,273%, dopo aver registrato il 5,295% di recente in ottobre.

Questi cali hanno pesato ampiamente sul dollaro Usa e hanno portato l’euro al suo massimo da luglio a 1,1129 dollari. La moneta unica ha guadagnato il 2% finora questo mese.

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