Le multinazionali americane producono in Europa e vendono negli USA: l’UE ha un surplus di beni, ma i profitti tornano negli USA. Cosa significa davvero per l’economia americana?
Consideriamo questo paradosso del commercio internazionale: una multinazionale statunitense fornisce tecnologia e know-how gestionale a un’azienda in Europa. Quest’ultima usa questi input per produrre beni che vengono poi esportati negli Stati Uniti. Ne risulta un surplus commerciale europeo nei beni, ma i profitti finiscono nelle casse dell’impresa americana. È un bene o un male per l’economia USA?
Senza entrare nei dettagli di tutti i compromessi, qualcosa di simile accade realmente. Lorenz Emter, Michael Fidora, Fausto Pastoris, Martin Schmitz e Tobias Schuler descrivono queste dinamiche nell’articolo “US trade policies and the activity of US multinational enterprises in the euro area” (ECB Economic Bulletin, n. 4/2025).
Una figura chiave mostra il saldo delle partite correnti tra USA e UE, una misura che include non solo il commercio di beni, ma anche i servizi e i flussi di pagamento legati agli investimenti diretti esteri. [...]
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