Italia stupisce per il Pil, ma i rischi non sono finiti: nota Istat

Violetta Silvestri

05/08/2022

05/08/2022 - 14:26

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Il Pil italiano accelera nel secondo trimestre, ma i rischi al ribasso per l’economia nazionale si moltiplicano nel prossimo futuro: questa la sintesi della nota mensile dell’Istat.

Italia stupisce per il Pil, ma i rischi non sono finiti: nota Istat

Con una crescita acquisita del 3,4% il Pil italiano ha sorpreso positivamente nel secondo trimestre 2022: questo ha rimarcato la nota mensile Istat sulla situazione economica nazionale.

Nello specifico, si legge che l’aumento del Prodotto interno lordo è stato “superiore alle recenti stime di crescita per l’Italia diffuse recentemente dal Fondo monetario internazionale (+3,0%).”

Tuttavia, a livello congiunturale - in confronto con il trimestre precedente - l’evoluzione del quadro è vista peggiorare. Tutti i dettagli della fotografia Istat sulla crescita dell’Italia.

Istat: Italia cresce del 3,4%: tutti i dati

La nota Istat del mese di luglio, che mette in focus l’andamento dell’economia italiana, ha così sintetizzato il quadro nazionale:

“Nel secondo trimestre, il Pil italiano ha segnato una decisa accelerazione congiunturale, a sintesi di un contributo positivo della domanda interna (al lordo delle scorte) e di un apporto negativo di quella estera netta. La crescita acquisita è pari al 3,4%. Il dinamismo dell’attività economica si è riflesso sul mercato del lavoro che a giugno ha registrato un diffuso miglioramento con un effetto di trascinamento sull’intero secondo trimestre”

Nel dettaglio, la produzione è aumentata in modo diffuso soprattutto nell’industria e nei servizi. Flessione, invece, per il valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca.

Bene le esportazioni per il Paese, con il periodo gennaio-maggio che ha registrato vendite italiane all’estero in valore in aumento di oltre il 20% in termini tendenziali, spinte soprattutto dall’evidente incremento dei valori medi unitari (+19,3%) ma anche dalla crescita dei volumi esportati (+2,8%).

Le importazioni sono state in calo a livello congiunturale, a causa di una moderazione dei prezzi delle materie prime energetiche e una diminuzione degli acquisti dai pPaesi extra Ue. Da sottolineare, comunque, che il valore dell’import è stato ancora in aumento e significativamente superiore a quello osservato nel 2021, in particolare per i beni energetici e intermedi.

Sui prezzi, l’Istat ha rilevato: “l’inflazione acquisita per il 2022 ha continuato a aumentare (6,7% a luglio da 6,4% di giugno), evidenziando la diffusione del fenomeno inflativo ai diversi comparti del consumo e in particolare a quello dei beni.” Il carrello della spesa ha accelerato e anche i prezzi all’import, assediati da strozzature del gas in Russia.

“Incertezza e cautela continuano a caratterizzare anche a luglio le aspettative di consumatori e imprese circa l’evoluzione dell’inflazione. La media delle attese di coloro che si aspettano un incremento dei prezzi nei prossimi mesi è salita leggermente (28,6 a luglio da 27,5 di giugno)”, ha aggiunto Istat.

I rischi all’orizzonte per l’Italia

Fiducia in peggioramento per consumatori e imprese in vista del prossimo futuro.

Istat ha rivelato che “la decisa ripresa dei ritmi produttivi, diffusa tra le attività, potrebbe indebolirsi nei prossimi mesi.... L’aumento del disavanzo della bilancia commerciale, la diffusione dell’inflazione e il marcato peggioramento della fiducia dei consumatori rappresentano rischi al ribasso per l’evoluzione congiunturale.”

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