Interessi legali più alti degli ultimi 25 anni: nel 2023 saldare un debito costerà di più

Ilena D’Errico

18 Dicembre 2022 - 14:33

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È stato aumentato il tasso massimo dell’interesse legale, che dal 2023 toccherà la soglia più alta degli ultimi 25 anni. Saldare i debiti sarà quindi molto più caro.

Interessi legali più alti degli ultimi 25 anni: nel 2023 saldare un debito costerà di più

Nel 2023 verranno applicati gli interessi legali più alti degli ultimi 25 anni. Con l’aumento dall’1,25% al 5% saldare un debito costerà molto di più, ad esempio su un debito di 10.000 sarà necessario pagare 500 euro di interessi, contro i 125 euro attuali.

Oltre a questo, l’aumento appare ancora più significativo se si paragona alla media degli ultimi anni. Nel 2021, infatti, il massimo tasso di interesse applicabile era pari allo 0,01%, la soglia storica più bassa. Con l’anno nuovo, invece, si assisterà a un incremento di ben 4 volte.

Si tratta di quanto previsto dal decreto pubblicato dal ministero dell’Economia sulla Gazzetta ufficiale, con decorrenza dal 1° gennaio 2023.

Le conseguenze dell’interesse legale al 5%

Di conseguenza saranno colpite in particolar modo le rateizzazioni, a causa dell’accrescimento del costo della pace sociale. Così lieviterà il costo delle varie sanatorie, con un effetto a catena devastante. Bisogna anche considerare, infatti, che nel 2023 saranno introdotte alcune sanatorie molto importanti come la chiusura delle liti pendenti e la conciliazione.

Le sanatorie rappresentano uno strumento fondamentale per alleggerire il debito privato dei cittadini, ma dal prossimo anno avranno un costo decisamente elevato. La nuova legge di Bilancio introduce perciò la chiusura agevolata delle liti pendenti, che prendendo in esempio il pagamento di una somma di 120.000 euro assumerà verosimilmente le seguenti condizioni:

  • Il pagamento dilazionato in 20 rate trimestrali.
  • La prima rata corrispondente a 6.000 euro dovrà essere pagata entro il 30 giugno 2023.
  • La seconda rata dovrà essere pagata entro il 2 ottobre 2023 (in quanto il 30 settembre cade di sabato) e sarà pari a 6.075 euro.
  • Sulle rate successive alla prima viene quindi applicato l’interesse legale del 5%, che in questo caso corrispondono a 75 euro.
  • La rata nel 2021 sarebbe invece costata 6.018,75 euro, con il tasso dell’1,25% applicabile fino alla fine dell’anno.
  • Gli interessi sulle rate successive alla prima sono quindi aumentati di 4 volte.

Di conseguenza, anche tutte le altre misure un aumento di costo importante. È il caso del ravvedimento, ad esempio, che consente di regolarizzare la posizione fiscale grazie alla riduzione delle sanzioni. La normativa, peraltro, prevede anche che la possibilità di pagare la sanzione ridotta sia subordinata alla regolarizzazione del pagamento di quanto dovuto e degli interessi moratori. Questi ultimi sono calcolati proprio con il tasso legale e maturano giornalmente.

Allo stesso tempo, tuttavia, la nuova misura sul tasso di interesse sarà applicata anche ai pagamenti con interessi legali che spettano ai contribuenti.

La modifica del tasso di interesse legale massimo avrà dunque effetti di portata molto vasta, proprio perché l’interesse legale viene applicato di norma a tutti i contratti, almeno in assenza di un differente accordo.

Tasso legale e tasso d’usura

L’imposizione di una soglia massima per gli interessi è necessaria a equilibrare il costo del denaro e allo stesso tempo tutelare i contribuenti dall’usura. Nonostante ciò, la legge ammette comunque la pattuizione fra le parti di interessi maggiori a quelli legali, purché non siano eccessivi. Non esiste dunque un parametro fisso per riconoscere l’usura, in quanto molto dipende dall’entità del capitale ricevuto dal debitore e dalle sue condizioni economiche.

Per semplificare questo procedimento, tuttavia, il ministero dell’Economia definisce per ogni trimestre un importante parametro, ovvero il Tasso effettivo globale medio. Quest’ultimo tiene conto per l’appunto dei tassi medi praticati dal sistema bancario e finanziario italiano. È dunque possibile individuare il tasso d’usura grazie a questo parametro, che la legge n. 108/1996 stabilisce non poter essere aumentato della metà. Quando il tasso medio, ad esempio, è pari al 5% il tasso d’usura corrisponde al 7,5%.

Con l’aumentare del tasso legale sarà peraltro inevitabile anche l’aumento del tasso medio, con la conseguenza che le percentuali considerate usurarie qualche anno prima diventeranno del tutto lecite.

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