Inflazione Italia, brutti segnali a giugno: boom carrello della spesa. Cosa costa di più, l’alert su “stangata d’estate”

Laura Naka Antonelli

30 Giugno 2025 - 14:01

L’inflazione headline rimane al di sotto del target della BCE pari al 2%. Ma attenzione alla dinamica in accelerazione del carrello della spesa.

Inflazione Italia, brutti segnali a giugno: boom carrello della spesa. Cosa costa di più, l’alert su “stangata d’estate”

Accelerazione dell’inflazione in Italia a giugno, con i prezzi del carrello della spesa che hanno segnato un forte balzo.

Nel mese di giugno l’inflazione è salita dello 0,2% su base mensile e del +1,7% su base anna, rispetto al +1,6% del mese precedente.

Inflazione Italia a giugno, numeri preliminari. Forte balzo per carrello della spesa

Quella appena diffusa è stata la lettura preliminare del dato relativo all’indice dei prezzi al consumo, annunciato dall’ISTAT.

Sotto i riflettori soprattutto i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che hanno mostrato una dinamica in accelerazione, da +2,7% a +3,1%, cosiddetto carrello della spesa.

A salire in modo più sostenuto anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,5% a +2,1%).

Così ha commentato l’Istituto Nazionale di Statistica italiana:

“A giugno 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione sale leggermente portandosi all’1,7%, soprattutto per effetto delle tensioni registrate sui prezzi dei beni alimentari (+3,5% da +3,0% di maggio). Nel comparto energetico, al contrario, si accentua la flessione dei prezzi su base tendenziale (-2,5% da -2,0%), trainata dalla forte decelerazione dei prezzi della componente regolamentata (+22,7% da +29,3%). A giugno il tasso di crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” aumenta (+3,1% da +2,7%) e aumenta anche l’inflazione di fondo (+2,1%, dal +1,9% di maggio) ”.

In evidenza dunque, oltre al carrello della spesa anche l’inflazione di fondo, ovvero l’inflazione core dell’Italia che, al netto dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari freschi, ha segnato un ritmo di crescita superiore al mese precedente di maggio, mettendo a segno un rialzo pari a +2,1%, rispetto al precedente +1,9%.

L’inflazione al netto dei soli beni energetici è rimasta invece stabile (a +2,1%), ma superiore al target della BCE pari al ritmo di crescita del 2%.

I balzi dei prezzi su base annua

Su base annua, a crescere sono stati soprattutto i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e lavorati (da +2,7% a +3,0%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%).

Ha inciso inoltre lo smorzarsi della flessione dei prezzi dei beni durevoli (da -1,1% a -0,8%).

Hanno messo la retromarcia i prezzi dei beni energetici regolamentati (da +29,3% a +22,7%), così come hanno puntato verso il basso in modo più importante i prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -4,3% a -4,6%).

Facendo la differenza tra i prezzi dei beni e dei servizi, l’ISTAT ha reso noto che, nel mese di giugno, la crescita annua dei prezzi dei beni si è accentuata lievemente (da +0,8% a +1,0%).

A rafforzarsi anche i prezzi dei servizi (da +2,6% a +2,7%), con il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni che si è ridotto, anche se in modo lieve, a +1,7 punti percentuali rispetto a +1,8 del mese precedente.

Il trend su base mensile e l’inflazione acquisita

A livello mensile, sono aumentati soprattutto i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%) e dei beni alimentari lavorati (+0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-2,9%) e non regolamentati (-1,1%) e di quelli dei beni alimentari non lavorati (-0,4%).

L’ISTAT ha reso noto infine che l’inflazione acquisita per il 2025 è stata pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo e che, in base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato una variazione pari a +0,2% su base mensile e a +1,7% su base annua (stabile rispetto al mese precedente).

Alert Codacons, che vede una stangata sulle vacanze degli italiani

La carrellata di dati relativi all’inflazione in Italia è stata commentata dal Codacons, che ha scritto chiaramente di prevedere una stangata d’estate per gli italiani.

L’associazione dei consumatori ha avvertito che nel mese di giugno i prezzi hanno registrato un “ aumento medio del +1,7% su anno che, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale ad un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia tipo e +761 euro per un nucleo con due figli ”.

Tra l’altro, a dispetto di “un tasso generale di inflazione sotto controllo, tutte le voci legate al turismo hanno registrato a giugno una decisa crescita, che segue il trend al rialzo iniziato già nel mese di maggio”.

Ovvero?

I prezzi dei voli nazionali , ad esempio, a giugno rincarano del +38,1% su anno, le tariffe dei traghetti del +19,6%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) del +7,7%, i prezzi dei pacchetti vacanza nazionali del +8,7% ”.

E ancora, “gli alberghi rincarano del +2,9% su anno mentre i listini di case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del +5,8% ”.

Così il Codacons:

“Come emerso dai vari monitoraggi Codacons relativi all’andamento delle tariffe turistiche, i listini del settore stanno registrando aumenti sostenuti, ora certificati anche dall’ISTAT. Rincari che appaiono del tutto ingiustificati, e che comporteranno un sensibile aggravio di spesa a carico dei cittadini che si sposteranno per trascorrere giorni di villeggiatura fuori casa nel periodo estivo, realizzando una stangata sulle vacanze degli italiani”.

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