Inflazione, ecco cosa aumenterà da settembre

Luna Luciano

15/08/2023

15/08/2023 - 12:25

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In arrivo una nuova stangata sui prezzi a settembre. Ecco in quali settori le famiglie spenderanno più di prima.

Inflazione, ecco cosa aumenterà da settembre

Sarà un autunno decisamente infuocato per le famiglie che dovranno far fronte a una nuova stangata sui prezzi. Assoutenti (associazione nazionale utenti servizi pubblici) ha ipotizzato un aumento per le spese familiari di +1.600.

Come ogni anno, infatti, in autunno si registrerà un aumento dei prezzi dovuta all’inflazione e, forse è inutile dirlo, ciò si tradurrà in un incremento complessivo della spesa per ogni nucleo familiare.

Davanti a una simile quadro è naturale che i cittadini si domandino quali saranno i settori interessati dall’aumento dei prezzi. Di seguito riportiamo i settori più colpiti dall’aumento dei prezzi.

Inflazione, ecco cosa aumenterà da settembre

Sono numerosi i settori che registreranno un aumento dei prezzi, mettendo in grave difficoltà le famiglie, specialmente quelle appartenenti alle categorie più fragili. È opportuno fornire un quadro chiaro per tutti i settori coinvolti.

1. Bollette

Le bollette saranno le prime a registrare gli aumenti dovuti al caro energia. Specialmente quelle del gas. Infatti, i futures sul Ttf di Amsterdam mostrano un trend al rialzo, che va dai 35,4 euro al Megawattora per settembre, per poi passare a 40 euro per ottobre, 48 euro a novembre fino ai 52 euro a dicembre. Senza considerare che al momento il governo non ha rinnovato gli aiuti contro il caro-energia che termineranno a fine settembre con il rischio che luce e gas - quest’ultimo ha sconti consistenti - potrebbero riprendere ad aumentare durante l’autunno.

2. Carburanti

Continua la corsa dei rincari dei carburanti, che di certo non si fermerà con la fine dell’estate. Secondo l’ultima rilevazione del ministero delle Imprese e del made in Italy - risalente al 14 agosto - la benzina “self service” ha raggiunto i 2,014 euro in autostrada, mentre il gasolio a 1,917 euro. Se finora è la benzina il carburante più caro, in futuro potrebbe essere il diesel, come spiegato da John Kemp, l’esperto di energia di Reuters. Al momento gli investitori sono “molto rialzisti sul prezzo del gasolio e di altri distillati medi”. Intanto Assoutenti ha stimato che la spesa per i rifornimenti, ipotizzando due pieni al mese, salirebbe nell’ultimo quadrimestre a +103 euro a nucleo rispetto allo stesso periodo del 2022.

3. Settore alimentare

Uno dei settori che risentirà di più dell’inflazione è quello alimentare. Stando ai dati Istat oggi i prodotti alimentari nel loro insieme costano il 10,7% in più rispetto allo scorso, ma a settembre sono attesi nuovi rincari. Stando ai listini dei prezzi, secondo Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del Gruppo VéGé, gli aumenti si registreranno per l’olio d’oliva; prodotti conservati come tonno; birra e prodotti fatti con il grano d’importazione e prodotti per l’infanzia. Molto spesso per evitare di aumentare il prezzo sulla confezione talvolta il produttore mantiene il valore costante diminuendone però le quantità. Ciò impegnerà le famiglie a recarsi più spesso al supermercato.

4. Mutui

Il 27 luglio la Bce ha aumentato per la nona volta il tasso di riferimento dell’Eurozona, raggiungendo il 4,25%, ma con la prospettiva di un ulteriore aumento prima della fine dell’anno. Ciò comporterà un aumento del mutuo per il tasso variabile e tasso fisso. Secondo Assoutenti la spesa per le rate mensili del periodo settembre-dicembre risulterebbe più cara complessivamente di circa +1.170 euro rispetto al 2022.

5. Assicurazioni
Aumenteranno anche le polizze assicurative a causa degli eventi climatici estremi causati dal cambiamento climatico. Dopo le violente grandinate e nubifragi si è registrato a luglio un aumento del +9,1% delle assicurazioni connesse all’abitazione. Come spiegato dall’Aiped (Associazione italiana periti estimatori danni), oggi una copertura costa in media 138,5 euro ad abitazione.

6. Istruzione

Infine, un altro settore che risente dell’inflazione è sicuramente quello dell’istruzione, che rischia di non essere più accessibile a tutte e tutti gli studenti d’Italia. Per i manuali per le scuole medie si registra un aumento tra l’8-12%. Un incremento che dipende dal rincaro dei costi energetici, dei carburanti e delle materie prime. Come spiegato anche dal presidente della Sil (sindacato librai di Confesercenti), Antonio Terzi, questa ondata peserà sulle famiglie e sulle librerie e cartolibrerie, che paradossalmente vedranno “ridursi i margini di guadagno, passati dal 15% lordo di due anni fa al 10% di oggi”. A questi si aggiunge l’aumento dei costi della cartoleria: 7-10% per matite, penne, quaderni e astucci e un aumento del 10-12% per gli zaini. Senza contare il divario tra Nord e Sud, dove si registra un aumento del 2-3% rispetto al Nord Italia.

Ancora una volta a pagare le conseguenze saranno i cittadini delle fasce più fragili, con il rischio che a causa dell’inflazioni sempre più famiglie finiscano al di sotto della soglia di povertà.

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