Cos’è l’indennità di funziona in busta paga e a cosa serve

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20 Maggio 2025 - 12:20

L’indennità di funzione è un importo ulteriore e supplementare, che si somma alla retribuzione ordinaria ed è prevista per particolari tipologie di lavoratori.

Cos’è l’indennità di funziona in busta paga e a cosa serve

Nel panorama attuale del lavoro subordinato in Italia, i diritti dei lavoratori restano numerosi e diversificati, trovando ancora oggi un solido ancoraggio normativo nello Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1970) e nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) applicabili ai diversi settori produttivi. L’evoluzione del mercato del lavoro, unitamente alla crescente complessità delle relazioni industriali, ha mantenuto centrale il ruolo di questi strumenti nella tutela delle condizioni economiche e normative dei dipendenti.

Tra gli elementi che compongono la retribuzione, particolare rilievo rivestono le indennità in busta paga, ovvero voci aggiuntive rispetto alla retribuzione base, riconosciute al lavoratore per compensare specifiche condizioni di lavoro, oneri aggiuntivi o responsabilità particolari.

Esempi di queste voci retributive accessorie includono:

L’elenco è ben più ampio e varia notevolmente in base al settore di appartenenza, all’inquadramento contrattuale e alle mansioni svolte quotidianamente dal dipendente.

Secondo i dati aggiornati al 2024 pubblicati dall’ISTAT e confermati da INPS, oltre l’87% dei lavoratori dipendenti italiani riceve in busta paga almeno una voce retributiva accessoria oltre alla paga base. Un dato che sottolinea quanto queste componenti siano ormai strutturali nel sistema retributivo. Queste indennità variano in base al CCNL applicabile, al livello di inquadramento, alle mansioni svolte e alle condizioni specifiche del contratto individuale. La loro erogazione tiene conto delle peculiarità del settore e delle responsabilità attribuite al lavoratore.

All’interno di questo vasto insieme, una delle indennità più conosciute e rilevanti è sicuramente l’indennità di funzione. Questo istituto merita particolare attenzione, in quanto rappresenta una forma di riconoscimento economico legata non solo alla posizione del lavoratore nell’organigramma aziendale, ma anche alle responsabilità e ai compiti strategici che egli è chiamato a svolgere.

Ma che cos’è esattamente l’indennità di funzione? Qual è il suo scopo? Come si calcola? Vediamo tutto nel dettaglio nei paragrafi successivi.

Cos’è l’indennità di funzione in busta paga

Prevista in alcuni contratti collettivi con il differente nome d’indennità di ruolo chiave, l’indennità di funzione rappresenta un importo o un compenso aggiuntivo in busta paga che viene attribuita solo a determinati livelli contrattuali.

L’indennità di funzione è una componente retributiva aggiuntiva riconosciuta ai lavoratori che ricoprono ruoli di particolare responsabilità, come i quadri. Nota anche come «indennità di mansione» o «indennità di ruolo chiave», essa compensa le maggiori responsabilità e le competenze richieste per tali posizioni.

Nel CCNL Commercio, ad esempio, l’indennità di funzione per i quadri è stabilita in €260,77 lordi mensili per 14 mensilità.

L’indennità di contingenza è di solito posizionata nella parte alta della busta paga, e si affianca alla paga base, agli scatti di anzianità, all’indennità di contingenza e ad altri versamenti fissi e continuativi riconosciuti al lavoratore.

A cosa serve l’indennità di funziona? Ecco a cosa serve

L’indennità di funzione mira a compensare le responsabilità aggiuntive e le competenze specialistiche richieste ai lavoratori in posizioni direttive. Questi ruoli - come quadri o funzionari - spesso comportano attività di coordinamento, decisioni strategiche e un impegno lavorativo che può estendersi oltre l’orario standard.

Coerentemente, sono i contratti collettivi a prevedere e disporre l’indennità di funzione in busta paga, in aggiunta ad altri elementi dello stipendio come la paga base o gli scatti di anzianità. Tuttavia, nella contrattazione collettiva possono essere individuati anche altri lavoratori che compiono particolari mansioni fiduciarie o mansioni assai gravose, e che proprio per questo risultano meritevoli dell’indennità di funzione. Anzi non deve stupire che i CCNL talvolta prevedano che questa indennità sia assegnata anche a quei lavoratori che, pur non avendo formalmente il ruolo di quadro, svolgono funzioni direttive.

Straordinari e orari di lavoro: indennità di funzione come tutela per i quadri

Abbiamo detto che l’indennità di funzione in busta paga è tipica di lavoratori come i quadri, in considerazione del particolare ruolo svolto e delle peculiari specializzazioni. Ma non si deve dimenticare che questa componente della retribuzione è mirata anche a ricompensare le possibili prestazioni compiute al di fuori del normale orario di lavoro.

È importante notare, infatti, che, in molti casi, i quadri non hanno diritto al pagamento delle ore di straordinario, essendo, per sua natura, una categoria non caratterizzata da limitazioni dell’orario di lavoro. Pertanto, l’indennità di funzione serve anche a riconoscere l’impegno extra richiesto da tali posizioni.

Proprio così: per i quadri non vi sono limiti di orario e, tranne il caso di differente previsione nel CCNL, questi non ricevono la retribuzione per lavoro straordinario per le ore eccedenti le 40 ore settimanali.

Rilevanza fiscale e previdenziale dell’indennità di funzione

Bisogna tenere presente poi che è la stessa contrattazione collettiva ad individuare le differenti modalità di versamento dell’importo. Tecnicamente parlando, siamo di fronte ad un elemento retributivo che, di norma, è qualificato come un’integrazione dei minimi contrattuali e che va ad incidere su ogni altro istituto contrattuale previsto dalla legge.

Quindi, a livelli fiscali e contributivi, si può affermare che:

l’indennità di funzione è considerata parte integrante della retribuzione e concorre alla formazione dell’imponibile fiscale e previdenziale. Essa incide sul calcolo dell’IRPEF, dei contributi previdenziali e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Ad esempio, nel settore pubblico, l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) è stata aggiornata nel 2025, con un incremento dello 0,6% dello stipendio tabellare da aprile e dell’1% a partire da luglio. Questi aggiornamenti riflettono l’importanza delle indennità nel contesto retributivo complessivo.

Alcune precisazioni per il calcolo dell’indennità di funzione (o mansione)

Ricordiamo, infine, che solitamente l’indennità in oggetto in busta paga spetta in cifra fissa, ma talvolta può essere determinata anche come percentuale della retribuzione mensile. Non solo: in alcuni contratti l’importo dell’indennità di funzione cambia in base all’anzianità di servizio del quadro. Ciò analogamente a quanto succede con altre tipologie di indennità.

E non vi sono dubbi a riguardo: la sua misura e quantificazione cambia sulla scorta del contratto collettivo applicabile - perciò per comprendere a quanto ammonta dovrai andare a vedere cosa dice in proposito il tuo CCNL.

Per esempio, nel caso del CCNL commercio l’indennità di funzione in busta paga è determinata in una somma mensile fissa prevista per 14 mensilità, che nel corso del tempo ha subito vari incrementi. Mentre in altri casi di contratti collettivi l’importo è assorbibile da eventuali superminimi individuali.

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