Indennità di discontinuità a rischio? La protesta dei lavoratori dello spettacolo

Teresa Maddonni

20 Dicembre 2022 - 16:24

condividi

L’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo introdotta a luglio con una legge delega rischia di saltare per mancanza di coperture nella legge di Bilancio 2023. Monta la protesta.

Indennità di discontinuità a rischio? La protesta dei lavoratori dello spettacolo

L’indennità di discontinuità prevista per i lavoratori dello spettacolo dopo il periodo di crisi dovuto alle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid potrebbe essere a rischio dal momento che la legge di Bilancio 2023, in discussione nella Commissione bilancio della Camera e per la quale sono state previste delle modifiche rispetto al testo circolato in un primo momento, non stanzia le dovute risorse.

Monta, quindi, la protesta dei lavoratori dello spettacolo proprio per la mancanza di risorse in manovra per sostenere l’indennità di discontinuità che serve a coprire i periodi di inattività e di formazione.

D’altronde l’indennità di discontinuità nasce, anche e soprattutto per le maestranze dello spettacolo lontane dalle luci della ribalta, proprio a seguito delle difficoltà riscontrate durante i vari lockdown.

Vediamo nel dettaglio perché l’indennità di discontinuità dei lavoratori dello spettacolo in protesta rischia di saltare.

Indennità di discontinuità lavoratori dello spettacolo: potrebbe essere a rischio

L’indennità di discontinuità è stata introdotta il 15 luglio 2022, grazie all’approvazione della Legge n.106 recante la “Delega al governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”.

La Legge, che aspetta pertanto di avere completa applicazione, non solo introduce l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo per tutelarli nei periodi d’inattività, ma definisce anche nuove tutele per i contratti e per i compensi degli autonomi del settore.

L’indennità di discontinuità è prevista per lavoratori dipendenti, autonomi e a tempo determinato la cui attività sia connessa alla produzione e realizzazione di spettacoli. Lo stesso è previsto per chi svolge altre attività a tempo determinato nel settore e le stesse sono definite da apposito decreto.

La legge di Bilancio in fase di definizione dovrebbe andare a rifinanziare l’indennità di discontinuità per il 2023 con una dotazione di 150 milioni di euro. Al momento sembra che la dotazione finanziaria per i lavoratori dello spettacolo non sia presente nella bozza della manovra e pertanto l’indennità di discontinuità risulta ferma al palo.

Indennità di discontinuità a rischio: incalza la protesta dei lavoratori dello spettacolo

Già da quando è stata diffusa la prima bozza della legge di Bilancio 2023, soggetta poi a continue modifiche, i lavoratori dello spettacolo hanno evidenziato, anche attraverso i canali social, la mancanza di garanzie sull’indennità di discontinuità.

Proprio ieri lunedì 19 dicembre, si è tenuta una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati al fine di richiamare il governo circa gli impegni presi in merito all’indennità di discontinuità.

Durante la conferenza stampa sono intervenuti sindacalisti, associazioni del settore e anche volti noti dello spettacolo.

“Io sono qui oggi per chiedere al governo di investire in maniera adeguata nella cultura, non solo come attrice – e quindi come operatrice culturale – ma come spettatrice, ascoltatrice, di visitatrice di musei, di cittadina italiana.”

Queste le parole di Vittoria Puccini, attrice e presidente dell’associazione U.N.I.T.A., intervenuta durante la conferenza stampa.

“Inserire all’interno della legge di Bilancio un finanziamento adeguato all’indennità di discontinuità che è Legge approvata in Parlamento lo scorso 15 luglio - ha aggiunto l’attrice - significa dare la possibilità a tutti i professionisti dello spettacolo di vivere in maniera dignitosa della propria professione, di uniformarsi al resto dell’Europa, di aumentare la qualità del nostro lavoro, di far diventare il nostro comparto più competitivo a livello internazionale, non è un qualcosa a cui possiamo rinunciare, a cui nessuno di noi può rinunciare, non siamo nel campo delle scelte politiche di destra o di sinistra, la cultura è un bene primario, essenziale, universale che riguarda tutti noi cittadini in maniera indistinta.”

I lavoratori dello spettacolo hanno ricordato come l’indennità di discontinuità vada a dare dignità al loro lavoro e pertanto aspettano risposte dal governo per il prossimo anno affinché la misura risulti esigibile. Per conferme ed eventuali dietrofront occorre attendere il testo definitivo della manovra in Gazzetta Ufficiale.

Iscriviti a Money.it