L’accorpamento Arma dei Carabinieri e Corpo Forestale sembra essere arrivato a fagiolo, proprio nell’anno in cui i giorni di pioggia si contano su una mano. I problemi di coordinamento si fanno sentire, ma di chi è la colpa?
Gli incendi si moltiplicano ma non siamo in Portogallo: la situazione è sempre più ingestibile e sia Arma dei Carabinieri che Vigili del Fuoco non riescono a far fronte a tutti i focolai.
Che gran parte degli incendi sia dolosa è presto detto, comunque alla mano dell’uomo si aggiungono le conseguenze della siccità, oltre che di scelte politiche avventate.
L’accorpamento Arma dei Carabinieri e Corpo Forestale sembra essere arrivato a fagiolo, proprio nell’anno in cui i giorni di pioggia si contano su una mano, questo 2017.
L’accorpamento è infatti rientrato nelle misure della Riforma Madia, che ha previso la riduzione del numero di corpi nelle Forze Armate.
Le restanti 7000 mila unità del Corpo Forestale sono infatti transitate nei Carabinieri ufficialmente qualche mese fa, con rammarico di chi ha protetto il patrimonio boschivo italiano indossando una casacca ormai svanita.
Gli incendi sono attualmente fuori controllo e sembra che il problema non sia il numero di dipendenti a lavoro, quanto il mancato coordinamento tra le diverse divise delle Forze Armate.
Appare chiaro che la manovra di accorpamento Arma-Forestale non è andata così bene.
L’accorpamento Arma dei Carabinieri Forestale: un cambio di divisa
L’accorpamento del Corpo Forestale all’interno dell’Arma dei Carabinieri contenuto nella Riforma Madia ha permesso la cancellazione del suddetto corpo, integrando le restanti unità in un altro corpo e procedendo all’esaurimento.
La teoria base dietro alla Riforma Madia effettivamente aveva il suo senso: l’Arma dei Carabinieri è l’unico corpo ad essere tanto ramificato da riuscire a coprire quasi interamente il suolo italiano, per questo motivo si sarebbe trattato di un mero cambio di uniforme con mantenimento delle funzioni, in parte già condivise dai militari a strisce rosse.
Ciò che è però sfuggito all’ideatore della razionalizzazione è stato l’attaccamento alla divisa dei lavoratori delle Forze Armate e soprattutto gli effetti che tale accorpamento potessero avere sulla prestazione del servizio.
E’ proprio il coordinamento a rendere efficaci gli interventi, molto più del numero di uomini impiegati - coordinamento che secondo le recenti notizie sembra avere qualche falla.
Incendi senza controllo: manca il coordinamento
Gli incendi si susseguono senza controllo e molte polemiche sembrano nascere a parti opposte in uno scaricabarile di responsabilità tra Vigili del Fuoco e Arma dei Carabinieri, appunto rinnovata degli ex dipendenti del Corpo Forestale.
I problemi maggiori sembrano essere l’indisponibilità dei mezzi e delle risorse di cui prima poteva godere il Corpo Forestale: alcuni degli elicotteri a disposizione del corpo sono infatti non disponibili e lo stesso capo della Protezione Civile Italiana non ha mancato di segnalarlo.
Il segretario generale dei Conapo Antonio Brizzi, sindacato dei Vigili del Fuoco, parla chiaro, a difettare è la PA e soprattutto la mancata regolamentazione regionale a seguito dell’accorpamento dei due corpi delle Forze Armate.
A questo è certo da aggiungere la carenza di personale per i Vigili del Fuoco, annoso problema comune a tutte le Forze Armate.
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