Corpo Forestale: 6 cose da sapere sull’accorpamento nei Carabinieri

Simone Micocci

9 Agosto 2016 - 13:04

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Come avverrà l’accorpamento tra Forestale e Carabinieri? Ecco le 6 novità svelate nel corso della conferenza stampa sul riordino delle Forze di Polizia.

Corpo Forestale: 6 cose da sapere sull’accorpamento nei Carabinieri

Accorpamento Forestale-Carabinieri in dirittura d’arrivo: ecco 6 cose da sapere per non farsi trovare impreparati.

Una delle manovre più discusse della riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal Ministro Marianna Madia è senza dubbio la riorganizzazione dei vari corpi di Polizia in cui è previsto l’accorpamento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri.

Il riordino delle Forze di Polizia nei mesi scorsi è stato prorogato di 6 mesi, ma comunque la riforma non è in discussione. Infatti l’accorpamento tra Forestale e Carabinieri dovrebbe essere realizzato entro la fine del febbraio 2017.

Tra i sindacati del settore però regna un malcontento generale, in quanto sono convinti del fatto che il passaggio non sarà indolore e ne deriveranno dei peggioramenti di servizio sopratutto per il Corpo Forestale.

Come avverrà l’accorpamento tra Forestale e Carabinieri? Nei giorni scorsi presso la sala del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri si è tenuta una conferenza stampa nella quale sono state illustrate le novità più importanti riguardanti l’accorpamento. Durante la conferenza stampa sono intervenuti il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il comandante generale Tullio Del Sette e il capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrono.

Vediamo nel dettaglio quali sono stati gli argomenti affrontati nella conferenza stampa e le 6 cose da sapere sull’accorpamento Forestale-Carabinieri.

1) Corpo Forestale: perché l’accorpamento nei Carabinieri?

Nel corso della conferenza sono state svelate le motivazioni per cui è stata scelta l’Arma dei Carabinieri. Il motivo è quello per cui i Carabinieri dispongono di un modello organizzativo e operativo che garantisce un potenziamento della tutela agroambientale. Inoltre, nei Carabinieri ci sono dei nuclei specializzati (NAC, NOE, NAS) con competenze specifiche in questo campo.

2) Accorpamento Forestale-Carabinieri: nessun cambio di sede e competenze

Il personale del Corpo Forestale manterrà le proprie competenze e continuerà a svolgere l’incarico ricoperto attualmente nella stessa sede di lavoro. Per questo motivo è prevista la nascita dei Ruoli forestali nell’Arma, mentre le progressioni di carriera vengono salvaguardate secondo i criteri in vigore. Tuttavia, ricordiamo che la riorganizzazione del Corpo Forestale prevede il trasferimento di circa 750 agenti in altre Forze di Polizia, come ad esempio nei Vigili del Fuoco.

3) Accorpamento Forestale-Carabinieri: nasce il Comando per la Tutela Forestale

La riorganizzazione del Corpo Forestale prevede la nascita di un Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare all’interno dell’Arma dei Carabinieri. In tal senso ci sarà un’attenzione maggiore verso la tutela del patrimonio paesaggistico grazie all’impiego sul campo di circa 7 mila uomini specializzati.

4) Accorpamento Forestale-Carabinieri: rafforzato il presidio sul territorio

Ci sarà un rafforzamento dell’attuale assetto riguardante il presidio sul territorio tramite un potenziamento della capacità investigative e delle proiezioni internazionali per le attività preventive delle strutture dell’Arma.

5) Il Corpo Forestale manterrà la propria specializzazione

Nonostante l’accorpamento nei Carabinieri, anche nel nuovo comando al Corpo Forestale verrà assicurato lo svolgimento di mansioni in linea con la loro specializzazione. Anzi, anche i nuovi immessi verranno formati in maniera approfondita così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali.

6) Grazie all’accorpamento si risparmieranno 100 milioni di euro

Nella conferenza stampa si è parlato anche del risparmio che deriverà dall’accorpamento del Corpo Forestale, svelando i motivi che hanno portato il Ministro Madia a volere la riorganizzazione. Nel dettaglio, in tre anni ci sarà un risparmio di circa 100 milioni di euro. Sarà il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, invece, ad avere il comando del nuovo reparto.

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