Incendio Roma, ordinanza contro la nube tossica: scuole chiuse e stop al consumo di cibo locale

Simone Micocci

16/06/2022

16/06/2022 - 12:36

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Incendio di Roma Malagrotta sotto controllo, ma preoccupa la diossina nell’aria. Per questo motivo il Comune ha emanato un’ordinanza chiudendo le scuole per le prossime 48 ore.

Incendio Roma, ordinanza contro la nube tossica: scuole chiuse e stop al consumo di cibo locale

L’incendio che ha colpito l’impianto Tmb di Malagrotta, nella zona ovest di Roma, è sotto controllo, ma ci vorranno giorni per spegnerlo definitivamente. E nel frattempo a Roma scatta l’allerta del Comune per l’alta carica di diossina nell’aria, il che ha portato all’emanazione di un’ordinanza con la quale sono state chiuse le scuole dell’infanzia e gli asili nido, oltre a prevedere un divieto di consumo per gli alimenti provenienti dalla zona.

Erano le ore 17:38 del 15 giugno 2022 quando è divampato l’incendio nell’impianto Tmb; si presume a causa del cdr, ossia del combustibile risultato dalla lavorazione dei rifiuti. Un incendio che pone la Capitale di fronte a un nuovo problema rifiuti.

Perché da una parte c’è da gestire la raccolta dell’immondizia, visto che con la chiusura della struttura di Malagrotta l’unico altro impianto Tmb resta quello situato a Rocca Cencia, che tuttavia può trattare un massimo di 500 tonnellate d’indifferenziata ogni giorno. A Malagrotta, invece, se ne possono trattare 900 tonnellate nell’impianto più grande, quello coinvolto nell’incendio, e 600 nel più piccolo.

Quanto successo, dunque, rischia di compromettere la raccolta rifiuti nella Capitale, ma ci sono anche pericoli per la salute dei cittadini visti i fumi tossici che sono stati rilasciati dall’incendio. Una nube nera che si poteva vedere a diversi chilometri di distanza e che non lascia indifferenti le autorità, tanto che questa stanno riflettendo sulla possibilità di chiudere le scuole materne.

Incendio Roma: cosa è successo a Malagrotta

A essere andato a fuoco è stato il gassificatore. Anche se questo è ormai spento dal 2011, infatti, è stato trasformato in un luogo di stoccaggio del cdr, il combustibile prodotto dai tmb che poi viene bruciato negli inceneritori. Allo stesso tempo le fiamme sono divampate anche in uno dei due impianti Tmb, il più grande.

Al momento mancano informazioni ufficiali, ma sembra che l’impianto sia stato duramente compromesso dall’incendio.

Si tratta, dunque, dell’ennesima brutta storia per la raccolta dei rifiuti della Capitale. Tra l’altro, ricordiamo che lo stesso impianto di Malagrotta dal 2018, dopo le vicende giudiziarie che hanno interessato il patron del Colari, Manlio Cerroni, è stato posto sotto sequestro dal Tribunale d Roma e da allora è sotto amministrazione giudiziaria rappresentata dal commercialista Pier Luigi Palumbo.

I problemi per la raccolta rifiuti

Come detto sopra, l’incendio e la conseguente chiusura dell’impianto mettono a serio rischio la prosecuzione delle operazioni per la raccolta rifiuti a Roma. Ama, infatti, ha bloccato i conferimenti di spazzatura e non ci sono ancora informazioni certe su quando queste potranno riprendere.

La situazione è complicata, come confermato dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri:

L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate.

L’amministrazione capitolina ha comunque fatto sapere che si sta facendo il possibile per indirizzare su altri impianti le quantità trattate dall’impianto danneggiato. Nel mentre si cercherà una soluzione per far fronte a questa improvvisa emergenza rifiuti.

I pericoli per la salute e l’ordinanza del Sindaco Gualtieri

E in tutto questo ci sono anche i pericoli per la salute dei cittadini da considerare. La nube, visibile a chilometri di distanza, ha riversato nell’aria quantità importanti di materiale tossico, con un’alta carica di diossina.

Ed è per questo che è stato chiesto ai cittadini che abitano entro il raggio di 1 chilometro dall’impianto di Malagrotta di non aprire le finestre e di non accendere i condizionatori. Serve prudenza, e per lo stesso motivo l’amministrazione ha emanato un’apposita ordinanza con la quale il sindaco Gualtieri ha disposto, per un periodo non superiore a 48 ore e in virtù del principio di precauzione, per un raggio di 6 km dal luogo dell’incendio:

  • sospensione delle attività scolastiche e dei centri estivi, pubblici e privati;
  • divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area individuata
  • divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile;
  • divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area individuata.

E ancora, l’amministrazione si raccomanda di limitare le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti.

D’altronde, per capire l’impatto dell’incendio bisognerà ancora attendere. Come spiegato dall’assessore regionale ai rifiuti Valeriani, infatti, solamente nelle prossime 24 o 48 ore si avranno i primi risultati sulla qualità dell’aria nella zona.

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