Coronavirus: nella Fase 2 spese “insostenibili” per i genitori. Lo studio

Marco Ciotola

21/04/2020

31/08/2021 - 11:32

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Uno studio condotto dalla piattaforma Yoopies rileva che per 9 famiglie su 10 il bonus baby sitter è insufficiente e la Fase 2 richiederà spese molto difficili da sostenere

Coronavirus: nella Fase 2 spese “insostenibili” per i genitori. Lo studio

Si va con sempre maggiori probabilità verso la cosiddetta fase 2 di gestione dell’emergenza coronavirus, pronta a partire dal prossimo 4 maggio con un rilancio di un elevato numero di attività.

Rilancio che, come noto, non comprenderà le scuole, mettendo un’elevatissima percentuale di genitori che torneranno a lavoro di fronte a notevoli difficoltà, pronte a tradursi nella maggior parte dei casi in altre spese da affrontare.

Fuori discussione l’affidamento ai nonni in un momento simile, risulta inevitabile il ricorso a babysitter e tate; eventualità messa in conto dal governo, che ha garantito un bonus baby-sitter del valore di 600 euro.

Ma per una media di oltre 9 famiglie su 10 si tratta di un contributo del tutto insufficiente. Lo rileva Yoopies, piattaforma di assistenza domestica che nasce per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di simili figure assistenziali.

La ricerca parla chiaro: per 7 famiglie su 10 l’unica soluzione è proprio il ricorso a babysitter e tate, ma per il 91% dei nuclei interpellati il bonus garantito dallo Stato non basta a coprire le spese connesse, che sembrano ai più molto difficili da sostenere.

Coronavirus: nella fase 2 spese insostenibili per i genitori

La ricerca effettuata dalla piattaforma Yoopies ha evidenziato come l’imminente arrivo del 4 maggio e della cosiddetta fase 2 vada a disfare un assetto che vedeva nell’87% delle famiglie analizzate almeno uno dei due genitori a casa con i bambini.

Ora però nel 53% di quei nuclei entrambi i genitori saranno lontani da casa per lavoro e, malgrado un 47% di famiglie coinvolte da smart working o sospensioni di attività destinate a proseguire, è inevitabile che per molti subentri una necessità cruciale.

Niente scuola infatti, su tutto il territorio italiano, e per il 67% degli interpellati la soluzione è una sola: la baby sitter. Ampio ricorso al bonus statale di 600 euro quindi, ma è sufficiente? Assolutamente no, su questo i pareri raccolti da Yoopies sono unanimi.

Per il 91% dei nuclei familiari interpellati si tratta di un contributo estremamente ridotto rispetto alle spese da affrontare. La stessa piattaforma - nella nota a commento della ricerca - ha evidenziato come il bonus non copra “nemmeno un quarto delle spese da sostenere per due bambini, tenuti 8 ore da una baby sitter per 5 giorni alla settimana e per i prossimi 5 mesi”:

“Si tratta di un’emergenza destinata a proseguire almeno da marzo a settembre. 600 euro coprono solo un mese e il bonus baby sitter non è cumulabile con i 15 giorni di congedo parentale straordinario, che sono comunque pochissimi”,

si legge a commento dei dati.

C’è poi un altro aspetto, spesso sottovalutato, che riguarda la qualità e la soddisfazione riguardo il lavoro agile e il parallelo rapporto con i figli: per il 75% dei nuclei in cui almeno uno dei due genitori può ricorrere allo smartworking è estremamente difficile lavorare ed occuparsi dei bambini, e il più delle volte entrambe le cose sono portate avanti in maniera parziale e insoddisfacente.

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