Per la riscossione dei tributi locali come Imu, Tari e multe, al posto dell’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe arrivare l’AMCO. Cos’è e cosa comporta la novità?
La Legge di Bilancio 2026 prevede l’arrivo dell’AMCO, la società che si occuperà di gestire la riscossione di Imu, Tari e multe per conto dei Comuni. L’adesione sarà obbligatoria, ma non per tutti e sono previste sanzioni per chi non si adegua alla novità.
Il nuovo ente, l’AMCO, è destinato a rivoluzionare la riscossione dei tributi locali: si tratta di un ente nazionale che è già specializzato nel recupero dei crediti deteriorati e che presto potrebbe prendere il posto dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per la riscossione dei tributi locali non pagati.
Cos’è l’AMCO?
Asset Management Compani S.p,A. (AMCO) è una società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze già attiva da tempo nel recupero dei crediti bancari e pubblici deteriorati. Nel settore della riscossione l’ente ha molta esperienza e, ora, con la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2026 potrà procedere alla riscossione coattiva dei tributi locali.
L’entrata in gioco del nuovo ente dovrà essere richiesta dagli enti territoriali, ma in diversi casi ricorrere all’AMCO sarà un obbligo. Lo scopo della novità è quello di migliorare la riscossione degli enti locali in modo particolare di quelli che fanno fatica a incassare i crediti.
Riscossione AMCO, quando è obbligatoria?
L’affidamento della riscossione all’AMCO per gli enti locali può essere obbligatoria o facoltativa. Nella generalità dei casi è il singolo ente che sceglie se affidarsi all’AMCO. Nei casi in cui l’ente locale non ha un buon livello di incasso, invece, affidare la riscossione all’ente diventa obbligatorio.
Sotto quali soglie gli incassi non sono considerati buoni? Nella bozza della Legge di Bilancio si ipotizza il 15% per i tributi e il 25% per multe, canoni e tariffe, anche se le soglie esatte entro cui affidarsi all’AMCO diventa obbligatorio daranno definiti da apposito decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In caso in cui il Comune ricorre nell’obbligo dovrà affidare all’AMCO le attività di recupero non appena scadranno i contratti in corso con altri agenti di recupero.
Se i Comuni, nonostante l’obbligo non rispettano la norma saranno previste sanzioni elevate con sospensione dei trasferimenti statali (esclusi i fondi del PNRR e PNC). Il Comune, quindi, potrebbe esercitare la propria autonomia e non affidare la riscossione all’AMCO, ma per i Comuni che non riescono ad avere buoni livelli di riscossione la cosa potrebbe portare a pesanti penalizzazioni finanziarie (mentre alcuna conseguenza è prevista per i Comuni che possono scegliere di aderire).
Da considerare che oggi l’Agenzia delle Entrate Riscossione permette agli enti locali un’elevata autonomia con interventi solo su delega o ruolo dei Comuni. Per Imu, Tari e multe l’entrata in gioco dell’AMCO comporta una autonomia ridotta per i Comuni inefficienti nella riscossione e l’intervento del nuovo ente in alcuni casi è obbligatorio.
AMCO, cosa cambia per i cittadini?
Per i contribuenti cambia il soggetto che procede alla riscossione. Come conseguenza ci potrebbero essere modifiche anche nelle procedure di rateizzazione e recupero dei crediti. Anche se la novità potrebbe spaventare i cittadini, in realtà per la riscossione delle cartelle non pagate cambia davvero poco: in ambito di tributi locali l’Agenzia delle Entrate Riscossione sarebbe sostituita da AMCO, ma solo in parte.
Non è detto che con l’affidamento della riscossione all’AMCO ci sia un aumento della pressione e dei solleciti, anche se il nuovo ente potrebbe avviare controlli più capillari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA