L’importo massimo che puoi prelevare da un bancomat senza destare sospetti

Patrizia Del Pidio

20 Giugno 2025 - 15:33

Qual è il limite massimo giornaliero che si può prelevare al bancomat per non finire sotto l’occhio attento del Fisco? Vediamo cosa bisogna fare per non destare sospetti.

L’importo massimo che puoi prelevare da un bancomat senza destare sospetti

Qual è l’importo massimo che si può prelevare al bancomat per non destare i sospetti del Fisco? Quando un correntista preleva o versa contanti sul proprio conto corrente, non c’è un trasferimento di denaro a terzi, i soldi, anche se vengono versati o prelevati, restano comunque di proprietà dello stesso soggetto. Per questo motivo non si applica il limite al trasferimento dei contanti che, in Italia, attualmente è fissato a 5.000 euro.

Prelevare somme, anche importanti, dal proprio conto corrente non viola nessuna legge, neanche la normativa sull’antiriciclaggio. L’Agenzia delle Entrate non potrebbe mai avviare un accertamento fiscale nei confronti di un contribuente che decide di prelevare tutto quello che ha depositato sul conto corrente, perché il Fisco può avviare controlli solo sui versamenti (in questo caso, infatti, potrebbe presumere che si tratti di reddito non dichiarato). Lo stesso articolo 32 del Tuir stabilisce che i movimenti in entrata sul conto corrente possono essere considerati reddito (presunzione bancaria) salvo prova documentale contraria.

Versare soldi che non abbiano una prova documentale, quindi, potrebbe far incorrere in un accertamento fiscale, prelevarli, invece, no. Nonostante non ci siano leggi che vietano di prelevare quanti contanti si vuole dal proprio conto, ai prelievi con il bancomat è imposto un limite giornaliero direttamente dal proprio istituto di credito, ma esiste un limite anche per i prelievi allo sportello? Se si preleva troppo dal bancomat si rischia di insospettire il Fisco? Vediamo cosa fare.

Quanto si può prelevare giornalmente con il bancomat?

Se si preleva dal conto corrente utilizzando il bancomat, i limiti giornalieri e mensili variano in base a quanto prevede l’istituto di credito che ha emesso la carta di debito. In ogni caso i limiti giornalieri sono, di solito, variabili dai 250 euro a 1.000 euro al giorno, con limiti mensili che possono arrivare fino a 3.000 euro.

Ovviamente ogni correntista può mettersi d’accordo con la propria banca per modificare questi massimali di prelievo giornalieri e mensili. In ogni caso, se si preleva da un ATM diverso da quello della propria banca il limite massimo consentito in un giorno è di 250 euro.

Quanto si può prelevare quotidianamente dallo sportello?

Dallo sportello della propria banca non vi è un limite all’importo prelevabile e, tra l’altro, non c’è nessuno che possa impedire al cliente di prelevare i propri risparmi depositati quando e come crede che sia opportuno. L’unico problema al prelevare cifre molto alte potrebbe essere rappresentato dalla mancanza di liquidità (in quel preciso momento) in filiale e per questo motivo, quando si devono prelevare somme corpose è sempre meglio avvisare la banca qualche giorno prima.

Anche se le banche non possono imporre un limite al denaro che si può prelevare quotidianamente, la normativa antiriciclaggio pone un vincolo ben preciso.

Premettiamo subito che prelevare somme dal proprio conto corrente, anche quotidianamente, non espone il cittadino a nessun rischio a livello fiscale, la normativa antiriciclaggio impone che la banca, per somme superiori a 10.000 euro al mese, chieda al cliente il motivo del prelievo. Questo perché quando superano questo importo (somma di tutti i prelievi effettuati nel mese), la banca è obbligata a segnalare le operazioni all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) presso la Banca d’Italia che potrà procedere a ulteriori indagini.

I rischi se si supera la soglia massima di prelievo

La soglia massima che i soggetti privati possono raggiungere con i prelievi in un mese è fissata, quindi a 10.000 euro. Superato questo limite le operazioni a rischio sono segnalate all’UIF che, a sua volta, segnala all’Agenzia delle Entrate.

Quest’ultima può, a questo punto, effettuare controlli su versamenti e bonifici ricevuti (ma non sui prelievi) per comprendere se ci sia evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate, infatti, non può effettuare controlli sui prelievi effettuati dal privato sul proprio conto corrente, ma i controlli si concentrano su versamenti e bonifici.

Attenzione, l’UIF può chiedere anche un approfondimento alla stessa Guardia di Finanza quando si supera la soglia dei prelievi mensili e proprio quest’ultima porta all’eventuale accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Limiti di prelievi al bancomat, a cosa fare attenzione?

Per i contribuenti privati non esistono limiti o divieti specifici per i prelievi al bancomat (tranne quelli imposti dalla banca), discorso diverso per gli imprenditori per i quali esiste un limite massimo di 1.000 euro al giorno e non oltre i 5.000 euro al mese. Oltre queste soglie bisogna chiarire al Fisco la finalità del prelievo poiché si tratta di somme societarie che devono essere sempre annotate nel bilancio.

Se un pensionato, un dipendente, un professionista, un disoccupato o un autonomo effettuano tanti piccoli prelievi al bancomat, anche a distanza ravvicinata, non c’è nessun rischio fiscale o amministrativo.

Però anche per i prelievi al bancomat, come avviene per quelli effettuati allo sportello, se si supera il limite dei 10.000 euro in un mese la banca è tenuta a segnalare l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) per operazioni sospette. In questo caso non è automatico un controllo fiscale, ma l’Uif potrebbe segnalare la cosa anche all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza. Se il Fisco, dopo la segnalazione, rileva discrepanze tra prelievi e reddito dichiarato, potrebbe approfondire le ricerche.

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