Impagnatiello condannato, ergastolo e risarcimento da 700.000€: quanto pagherà davvero?

Ilena D’Errico

26/11/2024

Omicidio di Giulia Tramontano: Alessandro Impagnatiello condannato all’ergastolo e a un anticipo del risarcimento di 700.000 euro. Pagherà davvero?

Impagnatiello condannato, ergastolo e risarcimento da 700.000€: quanto pagherà davvero?

La Corte d’Assise milanese ha condannato Alessandro Impagnatiello per l’omicidio pluriaggravato di Giulia Tramontano all’ergastolo (più 7 anni di reclusione e 3 mesi di isolamento diurno) e al pagamento di una provvisionale in favore dei familiari superstiti, per un totale di 700.000 euro. Questa somma non è altro che un anticipo del risarcimento danni presumibilmente stabilito dai giudici nella successiva fase civile. Entrambe le parti della condanna, peraltro non definitiva, stanno facendo largamente discutere.

Alla notizia di un crimine tanto efferato come quello che ha portato alla morte di Giulia, incinta di 7 mesi, è naturale invocare il rigore e la severità della giustizia. Così com’è inevitabile restare con l’amaro in bocca al momento della sentenza, considerando che nessun genere di pena o risarcimento è moralmente equivalente alla sofferenza della vittima e dei suoi familiari. Non è questo un compito che la giustizia può prospettarsi, come ricorda dolorosamente Chiara Tramontano:

Nessuna donna ha vinto in quest’aula: oggi è arrivato l’ergastolo ma dopo la morte.

Le persone si chiedono anche se effettivamente Impagnatiello pagherà per il reato che gli è stato contestato, sia in termini di reclusione che di risarcimento. Molti temono infatti che avrà modo di scontare meno anni di quelli previsti, come pure di non pagare il risarcimento.

La condanna di Alessandro Impagnatiello

La Corte d’Assise di Milano ha giudicato Alessandro Impagnatiello colpevole di omicidio pluriaggravato, per via della premeditazione, della crudeltà e del rapporto di convivenza (non riconoscendo l’aggravante dei futili motivi), alla pena dell’ergastolo. Per i reati di occultamento del cadavere e di interruzione di gravidanza non consensuale si aggiungono altri 7 anni, che ovviamente non cambiano la durata della pena.

Ricordiamo che non si tratta di una sentenza definitiva, in quanto la difesa di Alessandro Impagnatiello ha ancora tempo per ricorrere in appello. Possibilità su cui gli avvocati non hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche e che comunque non comporterebbe affatto un automatico sconto di pena. Tanto per esempio, si citano Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi in tutti e 3 i gradi di giudizio.

Poniamo quindi caso che il verdetto resti immutato, ciò significherebbe che Alessandro Impagnatiello trascorrerà tutta la sua vita in carcere o c’è qualche fantomatico cavillo? Trattandosi di ergastolo, Impagnatiello dovrà restare in carcere per almeno 21 anni, il minimo nell’ipotesi più favorevole, scontando la restante pena con una misura differente.

Difficilmente la detenzione in carcere sarebbe tanto breve, tuttavia, considerando che Impagnatiello dovrebbe dar prova di pentimento effettivo, rieducazione e ottima condotta. Lo stesso per quanto riguarda i possibili permessi premio dopo 10 anni, per i quali viene valutata ovviamente anche la pericolosità.

Non bisogna però confondere il passaggio a misure alternative, comunque regolato molto severamente, alla fine della detenzione. Un condannato all’ergastolo può fisicamente uscire dal carcere continuando a scontare la condanna diversamente a seconda di un insieme di circostanze, non sicuramente per favorire l’autore di un reato. A un giorno dalla condanna riflessioni di questo tipo sono comunque premature, ma è bene capirne la portata.

Impagnatiello pagherà il risarcimento?

Riflessioni simili a quelle riguardanti la pena detentiva si applicano anche al risarcimento nei confronti delle parti civili. La somma è ancora da determinare, ma la Corte d’Assise milanese ha ritenuto debba essere di almeno 200.000 euro ciascuno per i genitori e di 150.000 euro ciascuno per il fratello e la sorella della vittima. Posto che dal punto di vista morale nessuna cifra può lenire il dolore dei familiari superstiti, si tratta di importi particolarmente alti per una provvisionale, ragionevolmente commisurati alla particolare gravità della perdita subita.

Ciò è stato fatto notare anche dai professionisti di settore, insieme alla preoccupazione riguardo all’effettivo pagamento della somma. Difficile a dirsi, ma bisogna sapere che il risarcimento, oltre a essere indispensabile per provare il pentimento (non da solo, ovviamente), può essere riscosso al pari di ogni altro credito. I beni di Alessandro Impagnatiello, presenti e futuri, potrebbero quindi essere pignorati. È innegabilmente arduo che una persona comune, dal punto di vista economico, possa disporre di simili somme, soprattutto visto che 700.000 sono soltanto un anticipo.

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