Il Ministero dell’Interno condannato a un maxi risarcimento del danno in favore della proprietaria di un immobile occupato abusivamente. Ecco perché la responsabilità ricade sulla PA.
Gli immobili occupati abusivamente sono una problematica rilevante per molti privati soprattutto in città. Dopo gli interventi giudiziari e normativi in merito all’IMU sugli immobili occupati, arriva una nuova tutela: la Corte di Cassazione ha fissato un maxi risarcimento in favore di un proprietario e a carico della Pubblica Amministrazione per non aver sgomberato un immobile.
Si tratta di oltre 183.000 euro, ma non è la somma più elevata riconosciuta, c’è un precedente noto di cui si parla a breve.
Ecco perché si può ottenere un risarcimento elevato in caso di occupazione di un immobile di proprietà privata, chi deve pagare, cioè il Ministero dell’interno, e come viene stabilito il risarcimento.
Il caso: immobile occupato liberato in oltre 4 anni, scatta il diritto al maxi risarcimento
In Italia risultano occupati oltre 30.000 alloggi in edilizia pubblica, ad esempio case popolari, e 20.000 immobili in proprietà privata. Numeri elevati dove a provvedimenti pubblici di sgombero non corrispondono attività coattive di sgombero.
Il Decreto Sicurezza, Decreto legge 48 del 2025, è intervenuto in materia prevedendo percorsi più veloci per gli sgomberi degli immobili. Nel testo è inserito l’art. 10 che introduce nel codice penale il nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui” (art. 634-bis c.p.).
Di fatto però i tempi sono ancora lunghi e spesso le procedure sono eseguite in ritardo.
Nel caso in oggetto un immobile a uso industriale risulta occupato dal 2013 da 30 persone. Nel 2014 viene emessa ordinanza di rilascio. L’Ufficiale giudiziario effettua diversi accessi sul luogo, ma di fatto ogni volta c’è un ostacolo all’effettiva liberazione dell’immobile, ad esempio mancanza del medico, tensioni e tafferugli, assenza di assistenti sociali.
Nel 2018 l’immobile viene effettivamente liberato, ma nel frattempo il proprietario agisce in giudizio e ottiene il riconoscimento di un maxi risarcimento del danno a carico del Ministero dell’Interno e che arriva a 183.383,51 euro.
La Corte di Cassazione nell’ordinanza 24053 depositata il 28 agosto 2025 fissa importanti principi.
Immobili occupati, perché scatta il maxi risarcimento
Quali sono le motivazioni della pronuncia della Corte di Cassazione? In primo luogo quando c’è un titolo esecutivo che ordina la liberazione di un immobile occupato abusivamente, l’autorità pubblica non esercita un potere discrezionale. Presta, invece, un servizio materiale che consiste nel mettere a disposizione dell’avente diritto i mezzi di esecuzione coattiva.
Non trattandosi di un potere discrezionale, ma vincolato, l’attività deve essere posta in essere in tempi ragionevoli. Possono esservi ritardi, leggeri, per motivi tecnici, ma di fatto è compito dell’autorità pubblica disporre tutti gli accorgimenti necessari per effettuare lo sgombero, ad esempio la presenza di un medico o di assistenti sociali. Non sono ammessi bilanciamenti sull’opportunità dell’esecuzione.
Non costituiscono forza maggiore le carenze organizzative, ad esempio non aver predisposto la presenza del medico o degli assistenti sociali. Può essere impedimento oggettivo la carenza di mezzi.
La Corte di Cassazione sottolinea anche che il dovere di tutela delle famiglie e dei minori ricade in capo ai Comuni e, di conseguenza, la stessa non può essere scaricata sulla forza pubblica che deve eseguire l’ordine giudiziario.
Nel caso in oggetto, quindi, visto il notevole ritardo con il quale è stato eseguito l’ordine giudiziario di sgombero, considerando la vocazione dell’immobile, capannone a uso industriale, la superficie e il ritardo, è stato quantificato il danno patrimoniale in 183.383,51 euro a cui si aggiungono gli interessi.
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Precedenti: maxi risarcimento proprietari del Leoncavallo. Condanna da oltre 3 milioni di euro
Non è la prima pronuncia che riconosce un diritto al risarcimento del danno per occupazione abusiva a carico però della Pubblica Amministrazione. Nel 2024 il Ministero dell’Interno è stato condannato al risarcimento di oltre 3 milioni di euro in favore della famiglia Cabassi per il mancato sgombero della sede del centro sociale Leoncavallo.
La vicenda è abbastanza lunga ed è terminata lo scorso agosto con lo sgombero del Leoncavallo con circa un mese di anticipo rispetto alla data inizialmente fissata al 9 settembre 2025.
Sempre per evitare il gonfiarsi dei risarcimenti dei danni, ma anche le note polemiche politiche, il ministro Piantedosi ha dichiarato che dovrebbe essere eseguito a breve lo sgombero di Casapound a Roma. Immobile facente parte del demanio pubblico.
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