Il decreto Sicurezza è legge tra le proteste delle opposizioni. Ecco cosa prevede tra nuovi reati e aggravanti.
Il decreto sicurezza è legge, dopo l’approvazione da parte del Senato con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto. L’iter burocratico del provvedimento, ora diventato legge, è iniziato a novembre 2023 con una trasformazione da Ddl a decreto. In 39 articoli vengono introdotti 14 nuovi reati e 9 aggravanti di delitti che già esistono, un pacchetto di misure a tutela delle forze dell’ordine e comprende anche il divieto di produzione e commercializzazione della cannabis light.
Il provvedimento è arrivato al Senato il 3 giugno, prima nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia e poi in Aula, ma senza mandato al relatore. Le votazioni sono avvenute oggi tra le proteste (vane) delle opposizioni che hanno accusato il testo di essere un decreto paura volto a silenziare il dissenso. Subito dopo l’avvio dei lavori dell’assemblea, i senatori di Pd, M5S e Avs si sono seduti per terra in segno di plateale protesta contro la norma che introduce il reato di blocco stradale attraverso il corpo.
Decreto Sicurezza, cosa contiene?
Il Dl Sicurezza riscrive diversi articoli del codice penale e di procedura penale prevedendo nuovi reati e diverse aggravanti. In 39 articoli viene illustrato il reato di blocco stradale, la stretta sulle occupazioni abusive delle case e sulla cannabis, ma prevede specifiche misure contro il terrorismo e contro le rivolte in carcere, così come introduce anche nuove misure per le detenute madri. Rivisti anche i delitti che si compiono dentro e fuori le stazioni ferroviarie e della metro e per chi commette truffe ai danni di anziani. Vediamo cosa prevedono le misure più rilevanti.
Reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo
Il primo articolo del decreto introduce un nuovo reato, quello di detenzione di materiale con finalità di terrorismo punito con la reclusione da 2 a 6 anni per chi viene trovato in possesso di materiale con le istruzioni per preparare ordigni esplosivi, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di ogni altra tecnica volta ad avere finalità di terrorismo
Cittadinanza e revoca
Il decreto interviene anche per quel che riguarda la revoca della cittadinanza estendendo da 3 a 10 anni il periodo in cui un periodo entro cui lo Stato possa esercitare la revoca nei confronti dello straniero. Il termine decorre dalla sentenza di condanna per gravi reati già previsti dall’ordinamento.
Occupazione immobili
Uno dei reati introdotti è quello di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui che riguarda anche le relative pertinenze. Per chi commette il reato la pena è la reclusione da 2 a 7 anni e il Dl prevede anche una procedura di urgenza per rilasciare l’immobile.
Truffe agli anziani
Per reprimere le truffe contro gli anziani viene introdotta l’ipotesi di truffa aggravata con arresto in flagranza che prevede la detenzione da 2 a 6 anni oltre a una multa da 700 a 3.000 euro.
Daspo urbano
Il divieto di frequentare determinate zone delle città (daspo urbano) viene esteso a chi risulta condannato o denunciato nei 5 anni precedenti per delitti contro la persona o contro il patrimonio che siano stati all’interno di stazioni ferroviarie, aeroporti, o trasporto pubblico.
Danneggiamento durante le manifestazioni
Per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico c’è un inasprimento della pena se il fatto è commesso arrecando violenza alla persona o minaccia. La pena stabilita è la reclusione da 6 mesi a 5 anni e una sanzione che può arrivare fino a 15.000 euro.
Accattonaggio e terrorismo
Per chi impiega minori fino a 16 anni nell’accattonaggio la pena viene inasprita e può arrivare alla reclusione fino a 5 anni. Precedentemente il limite era fissato a 14 anni. Per quanto concerne il terrorismo, introduce nuove fattispecie di reato sia nel caso di detenzione di materiali volti a fornire istruzioni per compiere atti di terrorismo, sia nel caso di diffusione di istruzioni per preparare materiale esplosivo.
Aggravante per reati vicini alle stazioni
Una circostanza aggravante viene prevista per i delitti non colposi contro la vita e l’incolumità pubblica e individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio, o che comunque offendono il patrimonio. Per i reati commessi in prossimità o all’interno di stazioni ferroviarie o metropolitane scatta la circostanza aggravante.
Norma “anti no Ponte o no Tav”
Una nuova aggravante è destinata a punire atti violenti che sono stati commessi per impedire la realizzazione di una infrastruttura (quelle «destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici»).
Bodycam e armi private
Possibilità delle forze dell’ordine di indossare bodycam sulle divise per registrare cosa accade durante il servizio o quando si effettua sorveglianza in luoghi in cui sono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale. Quando gli agenti non sono in servizio, poi, sono autorizzati a portare anche armi private senza necessità di licenza.
Sanzioni più dure per chi non si ferma allo stop della polizia
Il decreto prevede sanzioni più dure per chi viola gli obblighi impartiti dalla polizia stradale. Prevista sanzione accessoria e sospensione della patente da 15 a 30 giorni per i recidivi.
Norme contro i blocchi stradali
Al posto di illecito amministrativo il blocco stradale e ferroviario effettuato con il proprio corpo diventa illecito penale, con pena aumentata in caso sia attuato da più persone. La pena è fino a un mese di carcere o fino a 300 euro di multa. Se il reato è attuato durante una manifestazione la reclusione arriva fino a 6 anni.
Stretta sulla cannabis
Per usi diversi da quelli industriali e quelli consentiti c’è lo stop alla coltivazione della cannabis. Il divieto è esteso anche all’importazione, cessione, lavorazione e commercio delle infiorescenze di cannabis sativa. In queste ipotesi si applicano le stesse sanzioni previste per gli stupefacenti.
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