Ilva: il disperato richiamo di Conte all’unità. Il governo sull’orlo della crisi?

Violetta Silvestri

8 Novembre 2019 - 23:56

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Ilva: è disperato il richiamo di Conte all’unità. Il governo è sull’orlo di una crisi? Restano le divisioni nell’esecutivo. Le ultime novità

Ilva: il disperato richiamo di Conte all’unità. Il governo sull’orlo della crisi?

Ilva: Conte continua ad invocare l’unità di tutto il Paese sulla vicenda dell’acciaieria di Taranto.

Ma il suo appare sempre di più un urlo disperato. Non solo per l’intransigente posizione assunta da ArcelorMittal. A rendere complicata la questione dell’azienda pugliese è anche la tensione di nuovo alta all’interno della maggioranza.

Partito Democratico e Movimento 5 Stelle propongono prospettive opposte. Non sembra esserci una visione condivisa su come affrontare il destino di operai e fabbrica. Una crisi di governo è davvero vicina?

In queste giornate convulse e dense di riunioni, incontri al vertice, tavoli di confronto con parti sociali e altri interlocutori, il Presidente del Consiglio pare l’unico a ricordare la gravità del momento. La compattezza della maggioranza, e di tutto il Paese, è fondamentale per Conte.

Le sue sono solo parole disperate? Le ultime novità sull’Ilva e le posizioni dell’esecutivo.

Ilva: Conte chiama tutti all’unità. Politici e operai

Giuseppe Conte si è recato a Taranto ed ha incontrato gli operai, primi protagonisti di questa drammatica vicenda dell’acciaieria. Prima di prendere parte al Consiglio di Fabbrica, è stato letteralmente assalito dalla folla di lavoratori fuori dai cancelli. Il desiderio di conoscere cosa ne sarà del loro prossimo futuro lavorativo si è tradotto in fischi, domande urlate, richieste a Conte.

Non appena entrato in fabbrica, il Presidente del Consiglio ha ascoltato gli operai e ha richiamato tutti alla responsabilità e alla compattezza.

“Il dossier Ilva è prioritario per il governo. Dobbiamo gestirlo tutti uniti, non solo il governo, ma anche voi. Tutti insieme dobbiamo combattere questa battaglia. Come sistema Paese.”

In gioco c’è la possibilità di richiamare ai propri doveri l’ArcelorMittal. E, soprattutto, la costruzione di condizioni economiche sostenibili per farla continuare ad investire sull’acciaieria.

Perché, ripete Conte: “Se andrà via comunque ci sarà una battaglia legale e saremo durissimi.”

Intanto, però, la battaglia si sta sviluppando all’interno della maggioranza. Con posizioni diverse che si rincorrono tra chi sostiene la nazionalizzazione, chi la esclude, chi invoca lo scudo penale, chi lo reputa inammissibile.

Come affronterà il governo la questione acciaieria?

Cresce la tensione sull’acciaieria di Taranto: sarà vera crisi?

Il futuro dell’Ilva resta incerto e in balia di tante variabili non facili da definire. La nevesaria unità invocata ancora oggi da Conte, però, non c’è nella maggioranza.

Luigi Di Maio continua la sua battaglia contro l’immunità penale.

“Questo tema del pretesto neanche Mittal l’ha usato e ora vedo che una parte del sistema, anche mediatico, concentrandosi sull’immunità, invece di stare con i lavoratori dimostra di stare con Mittal.”

Così risponde il leader pentastellato, che sottolinea, come un avvertimento: “Se il Pd presenta un emendamento sullo scudo è un problema per il governo”.

Il Partito Democratico e Italia Viva, infatti, insistono sul riportare l’immunità sul tavolo. Si toglierebbe, così, ogni alibi alla multinazionale e si potrebbe affrontare la questione del piano di investimenti nell’Ilva.

Il ministro degli Esteri pare non cedere. Anche se nemmeno il Movimento 5 Stelle è compatto intorno al suo leader. La fragilità ed i nervi tesi dei pentastellati, ai massimi livelli sulla vicenda acciaieria, si tradurrano in una rottura per il governo?

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