Il piano di pace di Trump per il Medio Oriente convince poco: per il 50% dei lettori non funzionerà

Redazione

10 Ottobre 2025 - 11:08

Solo un quarto degli intervistati crede nel successo dell’iniziativa, mentre prevalgono scetticismo e dubbi sulla reale volontà delle parti di arrivare alla pace.

Il piano di pace di Trump per il Medio Oriente convince poco: per il 50% dei lettori non funzionerà

Il nuovo piano di pace per il Medio Oriente firmato da Donald Trump divide l’opinione pubblica, ma il sentimento prevalente è di scetticismo. Secondo il sondaggio lanciato da Money.it dopo la presentazione ufficiale del progetto, il 50% dei lettori ritiene che il piano non funzionerà, mentre solo il 34% si dice fiducioso nella possibilità di successo. Un ulteriore 16% preferisce sospendere il giudizio, rispondendo “forse”.

Il piano di pace di Trump per il Medio Oriente convince poco. Il piano di pace di Trump per il Medio Oriente convince poco. Per il 50% dei lettori non funzionerà

Il piano, frutto di settimane di contatti tra Washington, Israele e alcuni mediatori internazionali come l’ex premier britannico Tony Blair, propone una serie di misure immediate per fermare le ostilità: cessate il fuoco, rilascio degli ostaggi e scambio di prigionieri. A medio termine, mira alla creazione di una “nuova Gaza” smilitarizzata, governata da un comitato tecnico neutrale e sorvegliata da una forza internazionale incaricata di garantire la sicurezza e la distribuzione degli aiuti umanitari.
Sul fronte economico, il progetto punta su una zona economica speciale per attrarre investimenti e stimolare la crescita. Un’idea che ricorda i piani di ricostruzione post-bellici, con la promessa di infrastrutture moderne, incentivi fiscali e programmi di formazione. Tuttavia, la prospettiva di uno Stato palestinese resta condizionata a riforme interne e alla piena garanzia della sicurezza israeliana, un punto che molti osservatori considerano difficilmente praticabile.

Le critiche al piano non si sono fatte attendere. Hamas ha già espresso la propria contrarietà a un disarmo unilaterale, mentre a Tel Aviv permane la diffidenza verso qualsiasi presenza militare internazionale. Anche la forte impronta personale di Trump, che si è riservato la presidenza del futuro “Consiglio della Pace”, suscita interrogativi sul grado di neutralità del processo.
Ciononostante, per i sostenitori dell’iniziativa il piano rappresenta un tentativo concreto di riavviare il dialogo in una fase di stallo drammatico, con la popolazione civile di Gaza al centro di una crisi umanitaria senza precedenti.

Il sondaggio di Money.it mostra però quanto sia debole la fiducia nella possibilità di una svolta: la maggioranza degli intervistati non crede che il piano possa tradursi in risultati concreti, almeno nel breve periodo.
La domanda, a questo punto, resta aperta: basteranno buone intenzioni e promesse economiche a spegnere decenni di conflitti, diffidenze e interessi contrapposti? Per ora, gli italiani sembrano pensare di no.

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